Su questo sito ci interroghiamo spesso su quando la VR sarà pronta per entrare nella sfera mainstream. Credo che sia interessante notare come sia avvenuto un nuovo, importante passo in questo processo. Il riconoscimento non arriva da un politico, o da un importante scienziato. Ma proprio per questo la sua potenza è persino maggiore. Oculus Rift, infatti, è stat0 citato da South Park. La parodia, si sa, è la migliore forma di omaggio, e Trey Parker e Matt Stone hanno deciso di dedicare un episodio dedicato al visore creato da Palmer Luckey, dal titolo Grounded Vindaloop. Questa stagione di South Park ha già dedicato un episodio al mondo del gaming, prendendo di mira il fenomeno dei giochi free to play.
La cosa più bella, è che l’episodio sembra anche essere davvero fatto per bene. La puntata immagina infatti che il lancio del Rift si sia già verificato, e i ragazzini si recano al Best Buy per comprare il loro Oculus Rift. La presenza del visore si intreccia con la sceneggiatura della puntata, dando vita a quello che molti commentatori su Reddit definiscono uno dei migliori episodi della serie in tempi recenti. La trama, di cui avevamo già parlato giorni fa, si concentra su Butters, ancora una volta capro espiatorio del gruppo. Butters perde il senso della realtà, dopo aver giocato per troppo tempo con Oculus Rift. Disorientato, finisce per sbaglio in un vicolo, dove viene accoltellato da una prostituta.
Volendo proprio trovare un difetto a questo episodio, non si può dire che sia tra i più divertenti, ma la sua intelligenza e la sua ironia mettono in secondo piano anche il fatto che abbiate riso oppure no. Parker e Stone non hanno scelto la strada più semplice, ossia prendere semplicemente in giro Oculus Rift. Certo, un po’ di ironia era presente: Cartman infatti prende in giro Butters, creando un finto visore per la realtà virtuale e fornendogli istruzioni tramite un walkie talkie. Ma il focus della puntata non era prendere in giro Oculus Rift. Al contrario, la VR è stata usata come un mezzo per portare lo spettatore in un viaggio mentale, in maniera simile a Inception.
L’episodio era comunque piuttosto divertente. Cartman, citando Matrix, diventava il Morpheus della situazione, e imponeva a Butters delle regole sulla realtà virtuale, che costringevano il ragazzino a prendere a calci nei testicoli la gente, rubare macchine e picchiare prostitute. Ma il vero colpo di genio arriva quando si scopre che è Cartman a essere intrappolato nella realtà virtuale, e non Butters, facendo assumere una piega decisamente straniante all’intero episodio. Alcune delle battute tipiche vengono riproposte alla luce della VR: Butters viene messo in castigo in VR, ma la punizione rimane anche nella realtà. Alcune scene sono un tocco di genio, come quando Cartman e Kyle discutono su chi è stato mandato a salvare l’altro. Il colpo di scena finale ribalta completamente la struttura della puntata: alla fine, si scopre che Cartman era solo un programma creato dal computer, e che era Stan in realtà a essere intrappolato nella VR per tutto il tempo. L’episodio sfocia nell’autoreferenzialità, proponendo una versione nella vita reale dei protagonisti.
Perché questo è importante? Perché significa che Oculus Rift è entrato irrimediabilmente nel tessuto della cultura pop. Bisogna infatti notare come gli autori non abbiamo neanche dovuto spiegare cos’è Oculus Rift, ma abbiano ritenuto possibile citarlo sicuri che la gente avrebbe capito. Non solo, ancora una volta Parker e Stone dimostrano di sapere di cosa parlano quando si tratta di gaming e dintorni. Oculus Rift non era presente nell’episodio come un gadget non meglio specificato, ma tutti i dettagli erano al loro posto. Non solo, era anche ben integrato all’interno della trama, dove era descritto come un oggetto in cui ci si può immergere e perdere completamente. Il confine tra realtà e finzione era al centro dell’episodio, e meccanica intorno al quale è stato costruito il plot. Per vedere l’episodio, è possibile seguire questo link.
