Grand Theft Auto V è pronto per la realtà virtuale

Grand Theft Auto, la serie capolavoro di Rockstar, è sempre stato destinata a sposarsi con la realtà virtuale. E noi l’abbiamo sempre detto. Nei mesi precedenti abbiamo assistito a esperimenti di diverso genere per adattare il gioco in prima persona, e noi stessi avevamo dedicato un articolo a come ci immagineremmo un’eventuale versione VR del gioco.

Oggi abbiamo la conferma che Rockstar ha capito da che parte sta girando il vento, come dimostra una delle feature più interessanti della sua ultima versione di Grand Theft Auto, rivolta a PC, PlayStation 4 e Xbox One, Stiamo parlando del supporto alla prima persona, che sembra voler traghettare l’intera esperienza di GTA verso la realtà virtuale. Non solo, la versione PC supporterà la modalità 4K, per una qualità visiva che sembra essere appositamente rivolta per il visore creato da Palmer Luckey.


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Chi scrive ha sempre pensato che GTA sia perfetto per le esperienze immersive. L’estrema fedeltà della ricostruzione losangelina chiedeva a fortissima voce una riproposizione del genere. E l’introduzione dei passatempi, così scialba e incompleta nella versione su schermo tradizionale, assume tutto un altro senso una volta trasposta all’interno di un visore. GTA è sempre stato il simulatore di vita più completo dell’industria del videogioco, ma solo grazie al Rift la serie potrà effettuare un balzo quantico.

L’introduzione della prima persona apre scenari di gameplay precedentemente inesplorati. Immaginate di fuggire dalla polizia, ma questa volta non potete guardarvi intorno e vedere la posizione dei vostri avversari, anche da dove vi siete nascosti: tutto quello che potrete fare è sentire la loro presenza, magari segnalata dal rumore prodotto dalle pale di un elicottero. Immaginate, alla fine, di riuscire a rubare una macchina, ma mentre vi mettete alla guida vi accorgete che c’è qualcosa che non va: vi hanno colpito al braccio, e perdete molto sangue.

Immaginate infine di vivere tutto questo chiusi all’interno di un visore, magari con un sistema di audio direzionale, e vi sarà chiara la portata rivoluzionaria che questa nuova modalità introduce nella serie.

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Personalmente, credo che il trailer della versione in prima persona di Grand Theft Auto V non renda piena giustizia alle sue potenzialità. Sono un giocatore atipico di GTA, lo ammetto: a me le sparatorie e le missioni tutta azione annoiano. Preferisco molto di più salire a bordo di una decappottabile e godermi l’atmosfera di Los Santos, ammirando la splendida skyline che si staglia lungo il tramonto. O, perché no, andare in giro a scattare foto. Vivere queste esperienze nel gioco tradizionale mi faceva sentire enormemente immerso nel mondo digitale, ma è chiaro che quando sarà possibile giocare tutto ciò in realtà virtuale il livello di immedesimazione sarà totale.

È un’esperienza molto intensa, che vi sarà messa di fronte agli occhi… letteralmente,” dice Rob Nelson, l’Animation Director di GTA 5: “Ovviamente, abbiamo pensato che una delle cose più coinvolgenti che potessimo fare, per rendere diversa un’esperienza che le persone avevano già vissuto, era la nuova modalità in prima persona”.

Rockstar non si è limitata quindi a un massiccio upgrade grafico del suo gioco più di successo di sempre, ma ha fornito ai giocatori un modo completamente nuovo di giocarlo. L’uso della prima persona è uno dei meccanismi più abusati dell’industria videoludica, ma in GTA rivoluzionerà alla radice la maniera in cui si abita nel suo mondo e si interagisce con esso, riscrivendo l’intera esperienza.

“Siamo sempre stati interessanti a farla, ma non avevamo mai potuto,” ha dichiarato Nelson. “Non penso che avremmo potuto inserirla nella versione last-gen, perché eravamo troppo occupati a creare il gioco. Eravamo troppo occupati a lavorare sui controlli in terza persona e sulle missioni”.

“Avevamo esaurito la memoria per le animazioni sulle vecchie console. Litigavamo costantemente su quello che potevamo e non potevamo migliorare, e da quali altre aeree potevamo rubare la memoria (audio, art, mappe) per le animazione. Quindi avremmo potuto aggiungere tutti gli elementi per creare una modalità first-person del livello che volevamo. Ma non eravamo sicuri che il mondo avrebbe retto una volta esperito in prima persona”.

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E infatti, il mondo di GTA V, per quanto dettagliato, non era pronto per essere vissuto con i propri occhi. C’era bisogno di ricostruire l’esperienza da zero. Nel trailer di GTA V si possono quindi vedere i vari aspetti che sono stati potenziati nella trasposizione per macchine più prestanti. Ad esempio, ora le foreste sono più dense, le strade sono più popolate, ci sono più macchine, pedoni, animali… Ma è il modo in cui tutti questi elementi lavorano in sinergia tra di loro che permette al gioco di assumere i connotati di un’esperienza completamente nuova. Il mondo di GTA acquisisce in prima persona una densità e una proporzione mai viste prima d’ora nella serie.

“Penso che sia un modo diverso di sperimentare il mondo. È una prospettiva diversa” dice Nelson, cercando di identificare cosa rende questo remaster diverso dall’originale. “La visuale è a livello dell’occhio, puntata sulle persone per strada, e mentre camminate tra di loro, potete quasi vederli mentre vi osservano con la coda dell’occhio. Tutte queste cose esistevano già nel gioco, si trattava di tantissimi piccoli dettagli”.

La versione rimasterizzata rende possibile apprezzare questi dettagli, come le texture, i poster, gli show televisivi e i film, ora tutti resi in alta definizione. Questo perché portare i giocatori alla visuale in prima persona, per bene, richiede molto più che semplicemente riposizionare la telecamera.

“Devi cambiare praticamente tutto”, rivela Nelson. “Intendo dire, se vuoi fare le cose bene. Abbiamo un sistema di animazioni in terza persona molto solido, ma non basta mettere la telecamera in un posto, aspettarsi di vedere armi e obiettivo e sparare. Tutte queste animazioni sono nuove quando passate alla prima persona, perché deve essere tutto animato per la camera, in modo da restituire quell’esperienza first-person solida che le persone si aspettano. Tutto il tempismo deve essere ripensato.”.

Ulteriori indizi sul fatto che GTA V sia stato pensato per la realtà virtuale, derivano dall’esperienza stessa: Nelson e il suo team hanno lavorato non soltanto per far funzionare questa nuova prospettiva, ma per renderla totalmente immersiva. L’attenzione al dettaglio ha del sorprendente: entrando in una macchina, vi accorgerete che il veicolo ha una plancia accuratamente disegnata, con tutti gli elementi al loro posto. Addirittura, i display digitali mostrano il nome della stazione radio e canzone che state ascoltando; e tutto questo è stato realizzato per ogni veicolo presente all’interno del gioco. 

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La lista di aggiunte che sembrano indicare il futuro virtuale di GTA non si ferma qui. Entrando in un elicottero il personaggio indosserà un elmetto o un paio di occhiali, che restringeranno in maniera realistica la visuale, attutendo i rumori provenienti dall’ambientazione. Tutti questi dettagli contribuiscono a rendere verosimile l’illusione di trovarsi all’interno di Los Santos, accrescendo quindi la sensazione di presenza. Le sequenze a bordo dei veicoli sono più intense e veloci, le sparatorie più fisiche che mai.

“Ci sono anche delle cose che semplicemente non esistevano in terza persona: il rinculo delle armi, la ricarica, il cambio delle armi. La risoluzione di tutte le armi è stata aumentata, ora sono tutte animate correttamente, e i bossoli dei proiettili fuoriescono nella giusta maniera, con i lampi di luce. Penso che abbiamo creato 3000 animazioni solo sulle armi.”

L’esperienza di GTA V sembra anche funzionare come un manuale per le future esperienze in VR, soprattutto per quanto riguarda il sistema di controllo. Rockstar potrebbe essere uno dei primi esempi di grandi developer tradizionali a provare a scrivere le regole anche in campo VR. Da quello che abbiamo visto finora, le idee ci sono e Rockstar sembra aver portato la sua consueta qualità anche in ambiente VR.

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Di base, la trasposizione first person mantiene lo schema di controllo standard di GTA 5, ma permette anche di selezionare una varietà di schemi di controllo preconfigurati che rendono il gioco più simile a uno shooter standard. L’esperienza ha un ampio grado di personalizzazione: si può variare il livello della mira assistita, disattivare la fisica e le schivate, che in prima persona potrebbero causare l’infausta motion sickness. Si può anche decidere di passare alla terza persona quando ci si mette in copertura, creando quindi un’esperienza di tipo ibrido. 

Una delle perplessità che potrebbero essere sollevate deriva dalla caratterizzazione dei personaggi. Il taglio cinematografico è uno dei più grandi punti di forza di GTA V, ma come sopravvive alla trasposizione in prima persona? In realtà, il passaggio è tutto a favore dell’immersione e dello storytelling. 

“Volevamo mantenere quanto più possibile il senso dei personaggi, qualunque personaggio voi stiate giocando. Che sia una loro piccola idiosincrasia, o la possibilità di ascoltarli mentre parlano”. 

Questo vuol dire che è ancora evidente il personaggio che impersonate, sia esso Michael, Franklin o Trevor. La loro personalità non è stata soppressa, al contrario le animazioni che li rendono così ricchi e particolari sono stati adattati per funzionare in prima persona. Così, vedrete Franklin che si scrocchia le dita, o Michael che si accende un sigaro mentre si rilassa in casa. Se volete farvi un selfie, vedrete il vostro braccio, esattamente come avviene nella realtà”. 

“Ci sono delle cose che non potete vedere da una diversa prospettiva. Quando abbiamo iniziato a lavorarci, abbiamo cominciato a vedere tutte queste cose che non vedeva prima. È un modo diverso di guardare le cose.”