Brandan Iribe: “Noi come le cartucce del NES”

In un’intervista tenuta a Los Angeles durante l’Oculus Connect, Brendan Iribe ha avuto modo di parlare del rapporto di Oculus con gli sviluppatori esterni, dei propositi della compagnia e della loro ruolo all’interno della community della realtà virtuale. Come al solito, ritenendole di particolare interesse, abbiamo estratto e tradotto i passaggi più significativi.

Oculus Rift e la realtà virtuale sono piattaforme nuove, perciò credo che ci sia bisogno anche di sviluppatori nuovi. Ovviamente gli sviluppatori preesistenti e, per così dire, tradizionali, continueranno ad andare avanti concentrandosi sui giochi 2D sulle varie piattaforme che già esistono, come tablet, smartphone e via dicendo. Ovviamente sono molto importanti, e sicuramente si rendono conto dell’impatto e del successo che avrà la realtà virtuale in un futuro prossimo, ma personalmente sono molto entusiasta per quanto riguarda le possibilità che apriranno i nuovi sviluppatori.

Ad ogni modo, basta ricordare quello che è successo con i videogiochi. E’ il contenuto ad essere importante, non la piattaforma.
Ci si ricorda di Mario, di Zelda, di Doom e di Quake, ma non ci si ricorda delle cartucce vere e proprie, in cui spesso si soffiava per farle funzionare. I ricordi felici non sono nati grazie alla cartuccia del gioco che stava davanti alla televisione, era l’esperienza di gioco quella in cui ci si perdeva e che ci faceva sognare.

Noi di Oculus siamo come la cartuccia davanti alla televisione, con la differenza che invece di stare davanti alla TV siamo sopra alla vostra testa. La magia della VR arriverà, ma sarà grazie ai contenuti, non ai supporti.
Ciò che la community ricorderà tra dieci, venti anni, saranno i contenuti creati dagli sviluppatori. Il loro è un ruolo davvero fantastico, quello di creatori di esperienze che poi verranno nostalgicamente ricordate per l’eternità.
Forse noi non saremo ricordati in modo altrettanto nostalgico, ma va bene lo stesso, perché avremo comunque dato il nostro contributo per far arrivare tutto questo agli utenti.

In fin dei conti non importa se si tratta di sviluppatori nuovi o no, l’importante è ciò che riescono a regalarci, perché è quello che la gente ricorda. Poter dire “io c’ero quando tutto questo è iniziato” però è una gran bella soddisfazione”.