Come Nibali: nasce il World of Warcraft del ciclismo

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Chi vi scrive non è esattamente un amante dello sport. Ma, ehi, se si tratta di sport virtuale potrei anche farci un pensierino! Oggi parliamo della nuova idea di una startup londinese, che ha pensato di creare un’applicazione per tutti quei ciclisti che, durante il periodo invernale, non possono praticare la loro passione, o quanto meno devono farlo sfidando le intemperie. Per questo motivo, molti ciclisti che vogliono rimanire in forma si rivolgono alla cyclette, con un solo, piccolo problema: pedalare sul posto è estremamente noioso.

Ed è qui che entra Zwift, che sta per lanciare un MMORPG dove dei ciclisti competono l’uno contro l’altro in un mondo tridimensionale.

Il co-fondatore di Zwift, Eric Min, è a sua volta un veterano del ciclismo, conosciuto nei circoli di questo sport per aver sponsorizzato alcuni importanti team. La sua startup nasce da una domanda: perché l’esperienza del ciclismo al coperto non è migliorata più di tanto negli anni?

Così, Min si è posto un traguardo: migliorare il ciclismo al coperto. E quale modo migliore per farlo se non è un mondo online?

Già nel passato c’erano stati dei tentativi di trasformare il ciclismo al coperto in un videogioco, ma richiedevano di possedere delle costose macchine da allenamento connesse al computer. Zwift invece fa leva sul fatto che il gioco è relativamente poco costoso, e richiederà poco meno di 200 euro di equipaggiamento.

Chiaramente, l’applicazione è stata ideata pensando fortemente alla realtà virtuale, anche se per il momento è riservata soltanto agli spettatori. Min infatti dice che Zwift è compatibile con Oculus Rift, ma per un ciclista sarebbe impossibile guidare una cyclette indossando il visore. In realtà non siamo del tutto d’accordo, dal momento che un museo di Amsterdam era già riuscito a fare qualcosa del genere.

Per partecipare, i ciclisti hanno bisogno di una cyclette e di un sensore wireless di base, che misura la velocità e la cadenza, ossia la velocità con cui una persona pedala. Per ottenere dati ancora più efficaci, i giocatori di Zwift potranno usare un misuratore della potenza che regista l’effettiva forza che i ciclisti applicano ai pedali. Questi sensori sono più costosi rispetto a quelli base, anche se i prezzi si sono ridotti negli ultimi anni (c’è una compagnia che intende lanciare presto un modello da 400 $). Min afferma che i ciclisti che hanno un sensore della potenza potrebbero ottenere una migliore esperienza, e potrebbero essere necessari in futuro per alcuni eventi online.

Zwift costa 10 $ al mese e 1000 persone ci si potranno iscrivere questo giovedì, mentre per tutti gli altri si parla di quest’inverno. I clienti che si segneranno giovedì potranno gareggiare l’uno contro l’altro intorno a Zwift Island, la terra virtuale della compagnia. Ma la compagnia accenna in futuro anche a una versione virtuale di Central Park e, grazie ad accordi con i promotori delle corse ciclistiche, in futuro potrebbero arrivare anche dei segmenti sviluppati su piste reali.

Passiamo ora a vedere come funziona: i ciclisti guardano lo schermo del computer, o indossano il visore per la realtà virtuale, e inforcano allo stesso tempo la cyclette. Per controllare la telecamera ci si serve di una app per smartphone e, presumiamo, nella versione Rift basterà invece girare la testa. I ciclisti possono comunicare tra di loro usando un headset con microfono. Il gioco invita i fruitori a paragonare le loro performance, e Zwift afferma che in futuro potrebbero anche aggiungere delle leaderboard. Tra le feature possibili, anche un’integrazione con il servizio Strava, che permette di tener traccia del percorso compiuto usando uno smartphone.

Min ha un grande visione, che vede Zwift come molto di più che un semplice strumento per allenarsi durante l’inverno. Immagina infatti un futuro dove i professionisti prenderanno parte a gare virtuali, con gli spettatori che indossano dei caschi per la realtà virtuale. E non può essere una coincidenza che Zwift è finanziato non soltanto da Min, ma anche da altri investitori, due dei quali hanno investito proprio in Oculus VR.

Zwift ha un grandissimo potenziale: pensate per esempio a prendere parte a una competizione come il Tour de France, senza muovervi da casa, e chiaramente ci potrebbero essere degli importanti risvolti anche per gli utenti affetti da disabilità, ma che vogliono comunque essere in grado di provare l’emozione del ciclismo. Tuttavia, crediamo fortemente che per decollare davvero questa applicazione dovrà ampliare il più possibile il supporto a Oculus Rift. Vi terremo aggiornati se ci saranno novità a questo riguardo, anche perché Zwift fa rima con Rift. E noi non crediamo nelle coincidenze.