Cyberith Virtualizer: nuovi dettagli e progressi

Virtualizer 2

Il mondo del gaming legato alla realtà virtuale in questi ultimi mesi sta facendo dei passi da gigante. Oculus VR ha creato dei suoi team di sviluppo interni ed ha assunto alcuni dei nomi più famosi dell’industria dei videogiochi (come il veterano John Carmack e il mitico Jason Rubin). Sul versante console, Sony ha finalmente mostrato al pubblico la potenza del suo visore, Project Morpheus, che promette di fare faville insieme a PlayStation 4.

Parallelamente ai giochi e ai visori, anche un altro settore si sta muovendo, quello delle periferiche di interazione, che permetteranno ai giocatori, oltre che a muoversi, di manipolare e modificare i mondi virtuali in cui creativi e sviluppatori ci catapulteranno nei prossimi mesi. Molte delle innovative periferiche attualmente in sviluppo sono state finanziate tramite la piattaforma Kickstarter, con ottime risposte da parte del pubblico. L’ultima in ordine di tempo si chiama Cyberith Virtualizer, nuovo hardware che, almeno nelle intenzioni, vuole rivoluzionare il concetto di immersivià grazie alle sue dimensioni ridotte e alla presenza di una lastra sottilissima per il movimento. La nuova periferica è in grado di sopportare un peso di circa 120kg, producendo un impatto acustico inferiore ai 60 decibel anche durante la corsa (ovviamente se saremo scalzi, non certo con un paio di anfibi…).

Cyberith Virtualizer 3

Le menti dietro l’idea originale del Virtualizer sono quelle di Tuncay Cakmak e Holger Hager, due fisici e ricercatori austriaci presso l’Università di Vienna. Uniti dal comune interesse per la realtà virtuale, i due, dopo aver studiato insieme alcune bozze e schemi realizzati dallo stesso Cakmak, hanno deciso di fondare insieme una società per tradurre in un progetto concreto quelle che sulla carta erano solo teorie. La società al momento è composta da 10 persone, ognuna proveniente dai campi più disparati, come lo sviluppo software, le scienze dei materiali, economia, filosofia e molte altre ancora.

L’idea di fondo del Virtualizer è di fornire qualcosa che vada oltre il semplice controller: deve essere uno strumento in grado di garantire una totale immersione, permettendoci di replicare il maggior numero di movimenti che ci è possibile fare nel mondo reale. La discrepanza tra i due “mondi” crea insoddisfazione negli utenti, proprio perché passando da uno all’altro si nota la differenza tra le possibilità di interazione e di movimento. Per garantire un’equivalenza perfetta dei movimenti, il device è stato dotato di una complessa serie di sensori integrati, in grado di rilevare addirittura l’esatta posizione del corpo quando ci si abbassa, e l’altezza raggiunta quando si salta.

Come ha affermato lo stesso Cakmak, l’ispirazione per realizzare la periferica è nata in buona parte dall’esperienza di gioco provata utilizzando il controller di Wii, e dal desiderio di voler riprodurre lo stesso tipo di sensazioni anche su un PC. Dal controllare un mirino sullo schermo al voler interagire e muoversi con tutto il corpo il passo è stato breve, e dopo alcuni prototipi e piccoli incidenti (per fortuna non mortali) durante la sua fabbricazione, il giovane fisico è riuscito a portare la sua creatura alla Gamescom di Colonia nel 2012. Un grande supporto gli è stato dato dalla community sul Web, colma di consigli e suggerimenti che lo hanno aiutato nella realizzazione del modello presentato alla fiera.

Cyberith Virtualizer

Il Virtualizer può essere collegato ad un PC tramite una semplice porta USB e necessita al momento di un software per il riconoscimento della periferica all’interno dei giochi e delle applicazioni. Nel momento in cui verrà messo in commercio ed avrà il pieno supporto, potrà essere attivato come una semplice funzione da selezionare con un click. Le sue potenzialità sono virtualmente infinite, e si adattano a tantissimi ambiti oltre a quello del gaming. Varie applicazioni sono state già studiate e testate per il mondo del fitness e dell’architettura, ma molte altre si stanno aggiungendo, come la cultura, il turismo, il cinema, ecc…

Al fine di raggiungere il massimo livello di immersione, il team di Virtualizer sta lavorando per integrare la periferica con i controller per la realtà virtuale attualmente sul mercato. L’obiettivo finale sarebbe quello di poter utilizzare dispositivi come PrioVR o Control VR (una sorta di suite o tute da indossare) in grado di tracciare in maniera perfetta i movimenti di tutti gli arti e del resto del corpo.

I lavori su quello che sarà il modello presumibilmente messo in commercio procedono alacremente e senza intoppi. Il prezzo finale dovrebbe aggirarsi circa sui 600$, e lo spazio di ingombro della periferica non supererà i due metri quadri in modo da adattarsi anche agli spazi ristretti. Se le condizioni lo permetteranno, in futuro la società valuterà come integrare il Virtualizer anche con le console next-gen come PS4 e Xbox One. Al momento tuttavia il prodotto rimane un’esclusiva per la piattaforma PC.

Vi terremo aggiornati sui futuri sviluppi e sul successo della campagna Kickstarter che si concluderà nei prossimi mesi.

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