Palmer Luckey e la sua ambizione

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Dite la verità, in questi giorni avete sentito la mancanza di Palmer Luckey. Questo perché, fin dall’avvio della campagna Kickstarter nel 2012, il giovane fondatore di Oculus VR ci ha viziati un po’ regalandoci interviste e dichiarazioni di ogni genere che, se non erano quotidiane, non sono mai arrivate a superare la settimana di distanza l’una dall’altra. Eppure, da quando si è pronunciato a proposito del frame rate, sono passati ben 10 giorni. Ben 240 ore di silenzio. Non una parola né una sillaba fino ad oggi. In una brevissima chiacchierata con il portale d’informazione virtuale inglese VRfocus, Luckey è tornato a parlare del futuro della sua compagnia, concentrandosi non tanto su quello che sarà il lancio della prima versione per i consumatori del suo e nostro benamato visore, ma sull’obiettivo che Oculus VR si prefigge di raggiungere in seguito.

Difatti, dopo aver affermato durante il recente E3 che molte delle cose su cui stanno già lavorando non saranno pronte per il lancio del CV1 visto che esso non sarà la meta finale di Oculus Rift ma soltanto la prima tappa di un viaggio molto più lungo, il papà del primo visore per la realtà virtuale ha dichiarato:

Dopo il lancio, vogliamo un flusso continuo di ottimi contenuti per la realtà virtuale… alcuni di essi sono già in cantiere anche se non li abbiamo ancora annunciati. Vogliamo realizzare la migliore piattaforma VR del mondo.

Una dichiarazione sconvolgente che dimostra fin dove possa arrivare l’ambizione di questo ragazzo e della sua azienda. D’altronde il successo ottenuto finora e i consensi raccolti in giro per il mondo sembrano dargli ragione. Quindi, concorrenza in ascolto sei avvisata: Palmer Luckey vuole sconfiggerti e lo farà senza alcuna pietà!

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