Quando lo scorso marzo Facebook ha acquistato la tecnologia per la realtà virtuale di Oculus per 2 miliardi, le due società non si sono esposte nel dichiarare quali fossero i loro obbiettivi. Ciò che sappiamo è che Oculus si sarebbe impegnata per realizzare un prodotto migliore ed economicamente più accessibile, mentre Facebook avrebbe guidato quella che probabilmente si attesterà come la tecnologia del futuro. Recentemente però, il CEO di Oculus VR Brendan Iribe ha annunciato al pubblico della conferenza TechCrunch Disrupt 2014 di New York, l’intenzione di Oculus e Facebook di creare un’esperienza multiplayer di massa, un MMO, il cui obbiettivo è quello di connettere fino ad un miliardo di utenti simultaneamente all’interno della realtà virtuale. Nonostante Iribe ammetta l’imponenza del progetto, sostiene anche che Facebook può essere un ottimo punto di partenza, considerata la sua utenza. Questi dichiara infatti che la scelta di unirsi al frequentatissimo social network piuttosto che ad una società che produce videogiochi (come invece ci si sarebbe aspettato), deriva dal fatto che probabilmente, dedicare Oculus al solo panorama videoludico ne limiterebbe le potenzialità:
“E’ preferibile costruire una piattaforma che accoglie un miliardo di utenti o una che ne accoglie soltanto 10, 20 o 50 milioni?” si interroga Iribe, considerata l’utenza in possesso di un dispositivo mobile piuttosto che di una console.
Il CEO di Oculus ha inoltre dichiarato che l’obiettivo principale del progetto, “il Santo Graal” (come lo chiama lo stesso Iribe) che Oculus vuole raggiungere collaborando con Facebook, consisterebbe nell’arrivare a permettere alle persone di tenere vere e proprie conversazioni tramite internet; ovvero poter guardare il nostro interlocutore all’interno della realtà virtuale.
“L’imperfezione grafica dei videogiochi permetterà alle persone di avere volti fotorealistici, ma anche i cartoon potrebbero essere sufficienti per raggiungere questo punto di svolta” dichiara Iribe.
Anche la NASA l’anno scorso aveva pensato di impiegare Oculus in maniera simile, ovvero portando un miliardo di persone nello spazio tramite la realtà virtuale per cercare nuove forme di vita extraterrestri. Iribe ha infine dichiarato che gli uffici della società nella città di Seattle diverrà un laboratorio di Ricerca e Sviluppo, e collaborerà con le università per lavorare con gli studenti alla realtà virtuale.
Vi proponiamo qui di seguito l’intervista a Brendan Iribe nel backstage del TechCrunch Disrupt 2014 di NY.
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