Palmer Luckey spiega perché è tempo di Oculus Rift

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Pochi giorni fa, in occasione del festival South by Southwest (SXSW), Palmer Luckey ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni riguardanti ovviamente la sua creazione, Oculus Rift. Il giovane fondatore di Oculus VR ha preferito tenere ancora una volta la bocca cucita riguardo a una possibile data di rilascio del dispositivo, ma ha risposto più che volentieri ad un’altra importante questione: perché Oculus Rift è arrivato proprio adesso, dopo così tanti anni?

Luckey ha affermato che il più grande ostacolo in cui si erano imbattuti i precedenti esperimenti di realtà virtuale era sicuramente di tipo tecnologico e, di conseguenza, anche economico:

Prima di tutto, erano veramente troppo costosi… I dispositivi per la realtà virtuale costavano decine di migliaia di dollari ciascuno. In aggiunta a ciò, la qualità dei visori non era decisamente adatta per renderli dei prodotti destinati al grande pubblico. Adesso, invece, abbiamo display con un’alta densità di pixel che, oltre ad essere molto leggeri, sono anche economici”.

Dopo dichiarazioni del genere, però, una domanda sorge spontanea: visto il livello raggiunto dal prototipo Crystal Cove, che è stato mostrato durante il CES, perché non iniziare a spedirlo?

Se lo spedissimo adesso, sarebbe un prodotto terribile. Ci sono ancora diverse cose che dobbiamo sistemare e sappiamo già come”, ha dichiarato Luckey, che nel frattempo si sta preparando per affrontare un’altra grande sfida, ovvero quella di garantire un sistema di controllo che risulti efficace all’interno della realtà virtuale: “ Il prossimo grande ostacolo sarà l’input, qualcosa che non è ancora stato affrontato nel campo della VR”.

Insomma, stando a queste dichiarazioni pare proprio che Luckey ce la stia mettendo tutta per cercare di offrire un’esperienza che risulti immersiva sotto tutti i punti di vista. Chissà che nei prossimi mesi non ci sorprenda con qualche imprevedibile annuncio.

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