AR-Rift: Realtà aumentata e realtà virtuale s'incontrano

Quanto sarebbe fantastico poter usare in prima persona i plasmidi di Bioshock o i poteri biotici del comandate Shepard? Questa volta non si tratta solo di videogiocare in un modo virtuale o di poter passeggiare nei panni del nostro personaggio preferito. Sto parlando di una ricerca che potrebbe portare ad un livello superiore il gaming, facendoci usare e gestire i poteri e le armi all’interno del gioco.

William Steptoe, ricercatore e dottorando dell’University College di Londra, ha iniziato un progetto molto particolare: unire due realtà, quella virtuale con quella aumentata. Il progetto prende il nome di AR-Rift e l’obiettivo generale di questo lavoro è quello di costruire un impianto di telecamera stereo a supporto della visuale del Rift. Un’esperienza coinvolgente implica che il fotogramma video catturato dalle telecamere deve corrispondere sia alle estensioni che alla distribuzione di campo del Rift (FOV), in modo che gli spazi virtuali e il video siano percettivamente allineati, e che questo telaio completo sia potenziato a dovere. La visione del progetto è quello di sostenere un’esperienza AR coinvolgente dove i confini tra ciò che è reale e ciò che è virtuale non ci siano.

Praticamente, con AR-Rift avremo un Oculus Rift su cui sono montate due telecamere per la realtà aumentata più o meno nella stessa posizione delle lenti interne al visore. Le due componenti saranno unite attraverso una sorta di modem wireless che collega il modem del Rift all’alimentazione delle telecamere AR. In più avremo sul Rift dei marcatori per il motion capture (saranno 3) e altri marcatori da mettere in altre parti del corpo, per rendere l’esperienza ancora più interessante. Ci posizioneremo in un ambiente dove saranno posizionate circa 12 telecamere che cattureranno i nostri movimenti e con il Rift avremo sotto controllo la visuale totale.

AR-Rift è ancora in fase di studio ma dal video possiamo già intuire l’enorme potenziale: agire all’interno di un mondo virtuale, questa è la rivoluzione. Non solo avere un livello di interazione tale da essere il più coinvolgente possibile dal punto di vista emotivo, ma anche dal punto di vista pratico e della giocabilità.