Vagare liberamente nello spazio è il sogno di tutti, e come abbiamo visto l’esplorazione spaziale è uno dei generi narrativi che meglio si adatta al visore per la realtà virtuale Oculus Rift. X Rebirth, esattamente come Wing Commander, riprende una classica serie del passato e la riadatta ai tempi nostri, con tanto di supporto a Oculus Rift.
Nata nel 1999, prodotta dalla software house Egosoft e ispirata ai romanzi dello scrittore di fantascienza Helge Kautz, la serie X vede all’attivo una lista di sei titoli il cui universo dà l’impressione di essere potenzialmente infinito. X appartiene al genere sandbox e negli anni si è guadagnato un altissimo numero di fan, proponendo mappe di gioco letteralmente sconfinate. Uno dei primi episodi era talmente grande che, per arrivare a un capo all’altro dell’universo, era necessario impiegare settimane. Trade, Fight, Build, Think: queste le regole del gioco. Infatti, la caratteristica principale della serie X è la completa esplorazione del territorio spaziale: si può vagare in totale autonomia nel suo universo, commerciare, combattere, svolgere missioni o più semplicemente dedicarsi alla costruzione di strutture spaziali. Attraccando in una stazione spaziale, distruggerla senza lasciarne traccia o attivare dei trattati commerciali con i suoi abitanti sarà una scelta rimessa totalmente ai novelli avventurieri digitali. Andando nel dettaglio, il mondo di gioco è formato da “settori”, all’interno dei quali ci sono pianeti e sistemi solari, molti di essi contengono risorse che torneranno estremamente utili durante le varie fasi del gioco. Ogni settore ospita quattro portali galattici, uno per ogni punto cardinale, attraverso il quale poter esplorare le altre zone dell’universo.
L’uscita di X Rebirth, pubblicato da Deep Silver per l’Europa e da Try Synergy per l’America, è prevista per il prossimo 15 novembre 2013. Il gioco ha seguito una fase di sviluppo lunga quasi sette anni, ma le migliorie promesse dal team di Egosoft potrebbero rivelarsi davvero importanti non solo per i seguaci, ma anche per chi si affaccia per la prima volta alla serie. E magari ha intenzione di farlo con Oculus VR. La serie X si è imposta nel corso degli anni come uno dei giochi di simulazione spaziale più realistici, e per questo davvero difficile da affrontare. A tal motivo, i maggiori propositi degli sviluppatori sono stati quelli di migliorare la parte di tutorial e del sistema di controllo dei veicoli spaziali da utilizzare all’interno del gioco.
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Da questo video è possibile avere una idea delle proporzioni, a dir poco titaniche, dell’intera operazione. Non stupisce che il tempo di sviluppo si sia protratto per così tanto tempo. Sempre dal video, è possibile notare che non solo saranno presenti sessioni a bordo di veicoli, l’ideale per Oculus VR, ma una volta attraccati ad una stazione spaziale sarà possibile scendere ed esplorarla a piacimento, arrivando addirittura a visitarne gli interni. Tutto questo, in prima persona. Data la sua natura, X Rebirth si presta quindi in maniera perfetta all’utilizzo di Oculus Rift: se con EVE: Valkyrie  abbiamo parlato di killer app, con X Rebirth non possiamo che ripeterci. Il poter passeggiare in un universo interstellare, poter parlare in prima persona con le varie razze che vivono i mondi che andiamo ad esplorare sono solo alcune delle possibilità offerte da X Rebirth, che trova in Oculus Rift un alleato capace di portare i viaggiatori, e i fan della serie X, direttamente nei corridoi delle costruzioni che visiteranno e immersi nel paesaggio che si ritroveranno davanti agli occhi.
Il rischio? Quello di perdersi nell’infinità dello spazio!
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