I sistemi da gioco vivono di killer application, da sempre. Una killer application (in gergo, KA) è un gioco per il quale si è disposti a comprare la macchina che lo fa girare. Lo fu Super Mario 64 per il Nintendo 64 o, più di recente, Halo per la prima Xbox. Ecco, se oggi Oculus Rift fosse già sul mercato, forse EVE: Valkyrie sarebbe la sua killer application. Vediamo di capire insieme perché.
EVE: Valkyrie, sviluppato dagli islandesi di CCP Games (quelli dell’MMO EVE Online, per intenderci), è nato come una semplice demo tecnica: un simulatore di duelli spaziali per testare la tecnologia di realtà virtuale di Oculus Rift. Poi, però, la reazione di chi ha provato il gioco è stata talmente entusiastica da far compiere a CCP la decisione di trasformare quel semplice dimostrativo in un vero e proprio videogioco per Oculus Rift, da lanciare nel 2014, quando il visore dovrebbe arrivare nei negozi. Oculus Rift Italia ha provato il gioco sia allo scorso E3 a Los Angeles, quando ancora era solo la demo di cui abbiamo parlato, sia alla gamescom di Colonia, dove CCP Games ha ufficialmente battezzato EVE: Valkyrie: ebbene, sappiate che il team islandese ha per le mani vera e propria dinamite, qualcosa che, molto semplicemente, sa prendere il giocatore e non mollarlo più. Al termine della breve dimostrazione multiplayer, infatti, avevamo in testa un solo pensiero: “Vogliamo Oculus Rift e vogliamo EVE: Valkyrie. Ora!”.
EVE: Valkyrie si colloca, come genere, nel solco tracciato dai grandi classici della simulazione di battaglie spaziali a bordo di astronavi da guerra quali X-Wing e Tie Fighter della LucasArts o la saga di Wing Commander del grande Chris Roberts. A bordo di un caccia stellare, si tratta di sfidare altri velivoli e abbatterli prima di essere abbattuti: semplicissimo ma assolutamente irresistibile. Ma andiamo con ordine. Alla gamescom, CCP Games aveva allestito un’area per provare in multiplayer EVE: Valkyrie.
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Dopo una breve introduzione al gioco con le solite avvertenze sull’uso di Oculus Rift, il personale del team ha fatto accomodare noi tre redattori di Oculus Rift Italia presso le postazioni di gioco: una squadra al completo contro altri tre giocatori. Una volta impugnato il pad e indossato il visore, eccoci catapultati nell’abitacolo del mezzo. L’effetto immersivo è eccellente: osserviamo l’hangar dove il mezzo è stazionato, il cockpit dettagliato del caccia, le nostre gambe e le mani saldamente ancorate ai comandi. Ci guardiamo intorno e vediamo il sedile dell’abitacolo, la nave madre oltre il caccia… è proprio come essere Luke Skywalker in attesa di partire in missione per abbattere la Morte Nera, solo che stavolta siamo noi nel mezzo dell’azione! Il fatto che si giochi stando seduti e impugnando il pad aiuta inoltre il senso di totale immersione e immedesimazione, perché di fatto stiamo eseguendo le stesse azioni nella realtà e nella simulazione. Bene, ottimo. Partiamo! I caccia vengono sparati nello spazio… il senso di accelerazione è fantastico, e ci sentiamo davvero catapultati in una battaglia spaziale. Un radar mostra i nostri compagni di squadriglia e, con minacciosi puntini rossi, i nemici da abbattere, ma è subito evidente che non sarà solo il radar a guidarci, ma noi stessi, cercando con lo sguardo i bersagli e guardando tutto attorno a noi le navi che sfrecciano nella galassia. Il senso di partecipazione è massimo.
Il sistema di controlli è ciò che più funziona e contribuisce a rendere EVE: Valkyrie un’esperienza unica. Con pochi comandi gestiamo il mezzo: stick per muoverci e puntare, tasto boost per dare un’accelerata, trigger destro e sinistro per usare i laser e i missili. Tutto qui? Assolutamente no, ragazzi! Se da lontano comincerete infatti a sparare con i laser ai vostri nemici, e lo farete secondo le regole tradizionali di ogni videogioco, il vero spasso arriverà quando sarete abbastanza vicini da passare ai missili, azionati dal dorsale sinistro. Quello che dovete fare, in pratica, è mettervi in coda al bersaglio, tenere premuto il tasto dorsale e seguire la nave nemica con lo sguardo, al quale è collegato il mirino. Attendete il classico “lock” del mirino continuando a fissarlo con gli occhi e poi lasciate il trigger: i vostri missili partiranno senza pietà verso l’astronave in questione, che se non sarà in grado di eseguire rapidamente una manovra evasiva esploderà in mille pezzi, dovendo ripartire dalla nave madre. E voi segnerete un punto per la squadra!
Sulla base di queste semplicissime regole, il gioco fila liscio in un modo che è difficilmente esprimibile a parole: EVE: Valkyrie va provato per capire quanto l’esperienza sia appagante ed entusiasmante. Alla fine della breve demo, la nostra squadra è uscita vittoriosa, ma soprattutto ancor più consapevole di una grande verità: Oculus Rift può davvero essere il futuro dei videogiochi. Seduti in quel caccia stellare, guidando con gli occhi il mirino mentre eravamo liberi di pilotare il mezzo, abbiamo davvero percepito come l’immersione a un livello mai sperimentato prima sia la vera nuova frontiera, l’autentica next gen che fatichiamo a scorgere nelle nuovissime console. Al momento CCP Games non ha svelato nulla circa le piattaforme di gioco supportate, la data di uscita o un’eventuale modalità campagna, ma è chiaro che un gioco del genere, che ha tutte le potenzialità per essere uno dei titoli bandiera di Oculus Rift, sarà seguito dallo studio nordico con il massimo dell’impegno.
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