Recensione Sword Legacy: Omen

Il medioevo non era mai stato cosรฌ tanto illuminato dal sole brasiliano:ย Firecast Studio e Fableware Narrative Design entrano nel mondo videoludico con la loro opera prima, il TBS Sword Legacy: Omen, un fantasy con componenti RPG in grado di conquistarsi subito un proprio posto nel panorama dei videogiochi strategici di quest’anno. Pubblicato dal Team17 Digital e prezzato su Steam a 17,99โ‚ฌ, il titolo ha fatto incetta di premi tra le varie manifestazioni a tema pixel sud americane: andiamo a scoprirlo insieme!

Il Re รจ morto, la principessa รจ prigioniera del malvagio signore del Wessex, Gorlois, e il regno รจ in preda ad una strana epidemia “zombizzante”: quale inizio migliore perย Uther, comandante delle guardie, per diventare un eroe? In compagnia del mago Merlin, della ladra Gwen, del suo fedele scudieroย Duanne e di tutta un’allegra brigata di personaggi sbloccabili, il soldato dovrร  vedersela con ogni tipo di creatura fantastica (chi ha detto drago?), in scenari a camera Diablo-like a movimento libero, dove i combattimenti a turni saranno eventi obbligatori per proseguire nella trama. Trama, perรฒ, che si mostra da subito prevedibile e non brillante, con caratterizzazioni dei personaggi alquanto stereotipate, ma non per questo da buttare completamente: fascino e atmosfera da prequel “Artรนriano” sono resi egregiamente, lasciando l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere, ma dimostrando tutto il potenziale cheย Firecast Studio e Fableware Narrative Designย potranno mettere a frutto in futuro, con piรน esperienza sulle spalle.

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Il gameplay non delude certo le aspettativeย le animazioni e i sanguinolenti script nei combattimenti garantiscono una placida sensazione di pancia piena.

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A risollevare gli animi, il gameplay non delude certo le aspettative: tralasciando l’assolutamente migliorabile sistema di movimento punta e clicca nelle sequenze libere, le animazioni e i sanguinolenti script nei combattimenti garantiscono una placida sensazione di pancia piena, mentre il sistema del classico RPG a livelli lascia il posto alla Fama, valuta che otterremo al termine degli scenari per acquistare abilitร  offensive o difensive dei personaggi. All’inizio di ogni missione, infatti, potremmo organizzare sia la nostra squadra che le abilitร  di ognuno dei personaggi, garantendo una versatilitร  e una varietร  di strategie veramente affascinante, sopratutto pensando che l’ambiente di gioco presenta molto spesso scenografie interattive come trappole o dirupi.

La gestione RPG del personaggio, con echi alla D&D che dopo la vita รจ piรน bella.

Buono anche il livello di difficoltร , che, tra Punti Azione (utili per attacchi e movimento) e Punti Disciplina (al cui scadere il champ cadrร  nel panico), รจ in grado di garantire una sfida al cardiopalma dovuta alla carenza di cure dei personaggi: una volta che un nostro campione andrร  a terra, infatti, rimarrร  fuori dal combattimento fino alla fine dello scenario, spesso composto da piรน scontri consecutivi. Egli tornerร , ferito, al termine dello stage, ma l’handicap di dover pianificare battaglie con uno o due personaggi in meno nel corso della missione ci obbligherร  ben piรน di una volta a riavviare il capitolo da zero: strategia vecchia scuola e ottimizzazione delle risorse le parole chiave. La gestione delle stesse si mostrerร  inaspettatamente essenziale e molto ostica, a volte resa impossibile quando i vari bug che infestano i mercanti e il nostro bagaglio si fanno sentire, ma l’obbligo a controllare le proprie economie al centesimo garantisce un buon grado di immedesimazione.

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Buono anche il livello di difficoltร , il qualeย รจ in grado di garantire una sfida al cardiopalma dovuta alla carenza di cure dei personaggi.

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Positiva anche la gestione delle cittร  di gioco, che ci permetterร  di esplorare Broken Britannia in maniera approfondita, certi di trovare ad ogni villaggio una Locandaย per poter passare, a prezzo elevato, la notte al sicuro dalle (bellissime quanto letali) imboscate notturne. Nel mondo di gioco avremo a disposizione la possibilitร  di recarci da un Fabbro, dove darci allo shopping medievale piรน sfrenato, un Farmacista, per acquistare le essenziali pozioni per la salute (solo Merlinย possiede qualche abilitร  di recupero e neanche troppo forte) e per finire in un Mercato Nero, dove, in maniera alquanto illecita, potremmo potenziare il nostro team con abilitร  permanenti. E proprio sulle abilitร  abbiamo un’altro grande pregio del gioco: per quanto carente di innovazione, che vi piaccia l’assassino invisibile, il mago, il tank umano, il fauno arciere, il prete picchiatore (si, il prete picchiatore: ci stiamo impegnando a stendere una recensione lucida ma il violentissimo Felix, capace di decapitare persone con un bastone da passeggio,ย ci tenta al 10/10) avrete comunque modo di affrontare ogni missione nella maniera che piรน vi rispecchia, senza a scendere a compromessi nell’assemblare il team. Ma se รจ tutto cosรฌ ben fatto, dov’รจ allora il problema?

La squadra alle prese con un “grosso” problema.

A guardare l’immagine sopra, oltre all’innegabile atmosfera, uno dei principali difetti viene subito a galla: la visione chiara dell’ambiente di gioco, valore cardine spesso sottovalutato in un buon TBS, รจ fortemente messo alla prova dall’oscuritร  che avvolge la camera di gioco – troppo dark anche anche per l’epoca buia per eccellenza – vessata poi da filtri verdi o rossi, piรน adatti in altri contesti che ad una produzione fantasy: per quanto la sensazione “acida” sia mirevole, poco si accorda con il resto della veste grafica del titolo, piรน tendente a un film Disney a salse crude, con qualche ammiccamento al dark fantasy di Taron e la pentola magica.ย Carente anche il comparto sonoro, sopratutto per quanto riguarda il main theme: composta in post-produzione daย Bettina Calmon, alla prima esperienza videoludica anche lei, poteva esser fatto molto di piรน, sopratutto visto il contest epico del gioco, magari fondendo meglio gameplay e audio.

Il primo lavoro di un artista รจ spesso il piรน grezzo, ma se gli si concede uno sguardo attento i riflessi sono meravigliosi: considerando la storia di sviluppo e soppesandone i difetti, inoltre, Sword Legacy: Omen ha la grande sfortuna di arrivare nello stesso anno diย The Banner Saga 3 eย ย Ash of Gods: Redemption, titoli TBS che lo superano a livello praticamente oggettivo, forti di background piรน esperti. Oltre le mancanze, i difetti e sperando in un protrarsi dell’impegno dei team in futuro, il gioco rimane comunque una bella conchiglia da aggiungere alla propria collezione e cultura: piacerร  a chi di TBS ci vive, un po’ meno a chiunque altro.