Uno dei principali protagonisti della fiera di Colonia è stato il prossimo capitolo della serie sparatutto di DICE ed Electronic Arts: Battlefield V è stato capace di ottenere l’attenzione dei visitatori con un enorme stand dedicato alla Gamescom 2018, con un tempo d’attesa che si aggirava sulle 2-3 ore. Noi di VMAG abbiamo avuto modo di testare il titolo sull’appena annunciata GeFroce RTX 2080 Ti e tirare le somme su quello che è stato mostrato.
Ambientato durante la seconda guerra mondiale, l’ultima fatica di DICE ed Electronic Arts vuol far capire al pubblico che si sta davvero tornando alle origini della serie. Questo processo è iniziato con il suo predecessore, da cui il Battlefield V prende molto, come la componente narrativa che adesso è molto più profonda e dettagliata, in quanto vivremo ancora una volta le sanguinose vicende di svariati personaggi impegnato nel conflitto che ha fatto nascere la guerra moderna. Nella versione completa del gioco avremo la possibilità di scegliere statistiche, fattezze e specializzazioni, ma soprattutto le storie del nostro soldato, portando l’utente su un livello interattivo e narrativo completamente diverso da quanto visto finora, in quanto libero di decidere chi essere. Le Grand Operations, invece, metteranno lo scontro ad un livello unico sin dal lancio di Battlefield V: soldati lotteranno su quattro modalità e mappe sempre differenti e le sorti di un incontro influenzeranno quello successivo.
Dopo averci mostrato un video introduttivo di Battlefield V, che ci ha spiegato cosa avremmo visto da lì a qualche minuto, siamo stati catapultati nella classica modalità Conquista nella mappa Rotterdam. Non ci sono cambiamenti finora: le due squadre dovranno lottare per ottenere il predominio su tutte le aree, dalla A alla E. La demo girava su un PC di fascia alta, dotato di un processore Intel i7 ed una scheda video RTX 2080ti con la nuova tecnologia di ray tracing attiva ed un frame rate sui 60 fps che mai accennava di calare. Il gioco ci è sembrato incredibilmente fluido, reattivo ed interattivo con l’ambiente che circonda l’avatar. Adesso i salti permetteranno di aggrapparsi a sporgenze più alte, consentendoci di raggiungere determinate posizioni più velocemente, evitando di fare giri più larghi come spesso accadeva in Battlefield 4. Le strutture, i modelli dei personaggi e addirittura i piccioni che stazionano per le strade, reagiscono all’unisono come un mondo completamente connesso che ci fa capire che per il brand si tratta di un punto di evoluzione da cui difficilmente si potrà tornare indietro.
Abbiamo avuto modo di scoprire una interessante novità : quando verremo sconfitti potremo chiedere aiuto ad un amico vicino e quindi farci medicare per tornare a combattere oppure lasciarci andare per attendere il respawn. Naturalmente, se saremo di nuovo colpiti dopo l’assistenza, dovremo accettare la nostra sorte e ricominciare. Come in tutti gli altri titoli della serie, è possibile entrare sul campo di battaglia nelle zone di conquista, al fianco di soldati o in veicoli alleati. Questi ultimi non erano tutti presenti nella prova, ma abbiamo dovuto fronteggiare assieme un carro armato che ci stava assalendo, cercando di contrastare la sua potenza distruttiva con tutte le granate a nostra disposizione. Oltre questo non c’erano particolari mezzi, tuttavia sappiamo che era anche possibile sterminare i nostri nemici con una mitraglietta e un cannone fisso, entrambi montati su un veicolo.
L’esperienza complessiva, però, è stata migliorata soprattutto nei piccoli dettagli: anche se nel gameplay è molto simile ai titoli precedenti, Battlefield V trasporta il giocatore su un campo di battaglia visivamente più crudele e pericoloso. Questo proprio perché le animazioni dei personaggi sono state completamente rivisitate per apparire decisamente più naturali agli occhi di chi li guarda. Ad esempio, mentre ci avviavamo verso una zona nemica, abbiamo visto i soldati alleati abbassare la testa quando gli avversari iniziavano a sparare, oppure molti spesso inciampavano, senza cadere a terra, durante una fuga o su terreni instabili. Ma attenzione: non si tratta di una funzione particolare che può dare un vantaggio tecnico, ma di un semplice effetto visivo escogitato per dare più senso al contesto di guerra. Le voragini e i muri che crollano adesso sono ancora più realistici ed è possibile abbatterli usando una granata, un carro armato o dopo esser stati riempiti di proiettili.
Proprio grazie a questa partita di prova ci siamo resi conto che anche stavolta il gioco di squadra è tutto. Soltanto restando vicini, uno a fianco all’altro, sarà possibile sconfiggere l’avversario e ottenere il predominio dell’area. Naturalmente la versione completa includerà molte più modalità , tra cui la tanto discussa battle royale. Ci è molto piaciuta la funzione che ci mostra in tempo reale gli spostamenti dei nostri compagni e la situazione delle aree da controllare sulla mappa: quando vorremo tornare a combattere, la telecamera si sposterà velocemente da una visuale dall’alto, ad una nei panni del nostro soldato, senza alcuna dissolvenza o scena di intermezzo. Inoltre, quando cambieremo arma, apparirà un menù a tendina che si aprirà dal basso verso l’alto, mostrandoci il nostro arsenale completo.
Naturalmente, bug di vario tipo non potevano mancare: saltando nel fiume a volte si poteva vedere il fondale, come se non ci fosse acqua, o alcuni oggetti e soldati deceduti si muovevano in modo insolito. Siamo sicuri che il team sarà capace di risolvere questi piccoli problemi senza troppe fatiche, visto che non si tratta di qualcosa di particolarmente grave. Tutto sommato, DICE è stata capace di dare nuova vita al brand proprio con Battlefield V e adesso il campo di battaglia è davvero uno scenario di guerra vivo e sanguinoso. Staremo a vedere quanto e come EA deciderà di supportarlo a lungo termine, ma visti i risultati ottenuti finora, siamo certi che il publisher stia dando il meglio di sé ancora una volta. Non vediamo l’ora di scoprire la versione completa di Battlefield V, in arrivo su PlayStation 4, Xbox One e PC il 19 ottobre 2018.