[Gamescom 2018] Provato Pathfinder: Kingmaker

Oggi alla Gamescom di Colonia abbiamo provato in anteprima Pathfinder: Kingmaker, il primo videogioco interamente dedicato al celebre GDR omonimo. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di parlare a lungo con gli sviluppatori del titolo, che ci hanno svelato informazioni molto interessanti sia sul gameplay che sulla trama.

Quest’opera di Owlcat Games punta ad essere il più fedele possibile al gioco da tavolo da cui è tratta, rispettando a pieno le sue regole: chi conosce già le meccaniche di Pathfinder si troverà subito a casa. Inoltre il team ha anche studiato nei minimi particolari l’ambientazione e la lore dell’originale. Come di consueto per i GDR su PC, la visuale è isometrica, mentre i comandi, almeno per chi è anche solo leggermente avvezzo al genere, sono semplici e intuitivi. Il successo di buona parte delle azioni che intraprenderemo sarà determinato sia dalle nostre statistiche che dalla sorte, la quale sarà stabilità dal lancio di uno o più D20. L’allineamento del nostro personaggio sarà uno degli elementi più importanti del gioco: ogni scelta che prenderemo modificherà leggermente tale fattore, e questo andrà ad influenzare moltissimi altri aspetti del titolo. Per esempio a volte avremo a disposizione opzioni extra per risolvere certe situazioni in base al nostro allineamento. Inoltre, i membri del party si relazioneranno con noi in modo diverso a seconda del nostro comportamento. I compagni sono un’altro degli elementi fondamentali del gioco, e il rapporto che si instaurerà con essi potrà influenzare profondamente gli eventi della trama. In totale saranno presenti 11 alleati, ciascuno con una sua storia e psicologia: di questi potremo portarne 5 con noi quando dovremo esplorare dungeon o altri luoghi pericolosi.

Graficamente il titolo è molto gradevole

La mappa di gioco è molto vasta, con oltre 250 località esplorabili diverse; mentre alcune di esse sono di dimensioni piuttosto ridotte, altre risultano enormi, contenendo al loro interno ulteriori zone, come per esempio sotterranei e segrete, che si estendono su numerosi piani. Per completare la produzione, facendo il minimo indispensabile, saranno necessarie almeno una quarantina di ore, che andranno a duplicarsi in caso volessimo completare anche tutte le quest secondarie disponibili. Tuttavia, come spiegheremo più approfonditamente tra poco, non sarà possibile vedere tutti i contenuti di Pathfinder: Kingmaker in un singolo playthrough. La componente che caratterizza maggiormente questo titolo è sicuramente la creazione e gestione del proprio regno: potremo infatti conquistare città o decidere di fondarne di nuove, e potremo scegliere quali edifici costruire e dove posizionarli, in modo simile ai titoli gestionali; infatti, piazzare in modo efficiente le strutture ci garantirà numerosi vantaggi. Anche in questa fase potremo decidere di agire in maniera diversa in base al tipo di personaggio che stiamo utilizzando: per esempio potremo essere un sovrano generoso e illuminato, e in tal caso le nostre città saranno pulite e belle, e gli abitanti felici. In tale circostanza i paladini dei regni adiacenti, colpiti dalla nostra saggezza, potrebbero decidere di unirsi alla nostra causa o favorire l’alleanza con gli altri leader. Se invece vorremo essere dei tiranni spietati, le nostre città diventeranno sporche, scure e pericolose, e i nostri alleati saranno caratterizzati da dittatori o creature malvagie. L’amministrazione del nostro territorio avrà ripercussioni anche sul gameplay classico del titolo: per esempio controllando una certa area sarà più facile individuare e accedere alle zone nascoste o segrete all’interno di essa. Inoltre, nei villaggi sotto il nostro controllo potremo trovare fabbri che potranno forgiare le armature delle nostre truppe o in certi casi persino equipaggiamenti rarissimi per i membri del party.

Per ricaricare i cast delle magie dovremo riposare

I nostri compagni avranno un ruolo importante anche nella gestione del regno. Difatti potremo rendere ciascuno di essi un nostro consigliere in un determinato ambito per ottenere svariati bonus, oppure inviarli in spedizioni per conquistare altri territori o prestare aiuto ad altre nazioni. In Pathfinder: Kingmaker l’avventura si svolgerà in un lasso di tempo ben preciso: 4 anni; infatti per spostarci nella mappa o svolgendo determinate attività impiegheremo svariati giorni in-game. Abbiamo chiesto se una volta completata la storia sarà possibile continuare a giocare per completare quest secondarie ed esplorare nuove aree, ma ci è stato risposto che per non rovinare la sorpresa non possono essere svelati ulteriori particolari. In effetti al momento sono stati rivelati ancora pochi dettagli sulla trama del gioco, tuttavia il Creative Director ci ha fornito alcune informazioni molto interessanti. Dopo una corta fase introduttiva, il nostro personaggio fonderà un regno nelle Stolen Lands, una terra su cui per centinaia di anni non si è verificato nessun insediamento umano. Man mano che avanzeremo nella trama scopriremo il motivo di questa assenza, e dovremo scontrarci con una minaccia che metterà a repentaglio la vita della nostra nazione. Saranno presenti in totale 7 finali diversi, tra cui due segreti che saranno molto difficili da ottenere.

Per Concludere, Pathfinder: Kingmaker permetterà ai giocatori di vivere un’esperienza fedele a quella del gioco di ruolo originale. Le nostre scelte avranno sempre delle conseguenze e potranno persino modificare in modo sostanziale il mondo di gioco. Vista la grandissima varietà nelle abilità, che in totale saranno più di mille, sarà possibile creare moltissime strategie per affrontare i nostri nemici. Grazie anche alla fase di gestione del regno, che garantirà una maggiore varietà al gameplay, questo titolo potrebbe rivelarsi uno dei migliori CRPG di sempre. Non c’è neanche bisogno di dire che questo è un must-buy per gli appassionati di Pathfinder. L’uscita del titolo è prevista per il prossimo mese su PC, Mac e Linux.

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