Dopo il ritorno di Crash Bandicoot, ecco il turno di Spyro, a vent’anni dall’esordio su PlayStation 1. Alla Gamescom siamo riusciti a provare la collezione con i primi tre titoli della saga nata nel 1998, restituendoci un titolo con una veste grafica totalmente nuova e attuale e con risultati evidenti. Il nostro provato รจ ovviamente una valutazione incompleta, perchรฉ riferita ad una porzione molto limitata, ma sufficiente per farci capire cosa ci troveremo in autunno, quando finalmente verrร rilasciata la versione definitiva del titolo dal momento in cui, come sapete, la data รจ stata spostata perchรฉ era presente qualche elemento non ancora perfezionato a dovere: speriamo che varrร la pena aspettare questi due mesi in piรน.
I livelli al quale abbiamo avuto accesso erano riferiti ciascuno a ognuno dei titoli della trilogia, rispettivamente Stone Hill (Spyro The Dragon), Idol Springs (Spyro 2: Ripto’s Rage) e Sunny Villa (Spyro 3: Year of the Dragon). Mentre il primo degli stage scelti si presta ottimamente a fare da tutorial, nei successivi si passa di piรน all’azione, dovendo sconfiggere gli “invasori” delle varie terre. Fin da subito l’impatto visivo รจ stato piacevole, con un draghetto che da una serie di poligoni viola รจ finalmente diventato piรน tondeggiante, dando piรน o meno le stesse sensazioni avute con Crash Bandicoot, che proprio nella schermata iniziale giocava sul paragone fra il vecchio e il nuovo. Nonostante gli stage limitati, c’รจ molta varietร perchรฉ, oltre a completare ogni livello, sono presenti delle minisfide da portare a termine. Immancabili gli oggetti iconici della saga, come le gemme o, soprattutto, le statue a forma di drago. Non รจ esente da aggiornamenti grafici nemmeno l’ambientazione che rispetto a vent’anni fa รจ totalmente cambiata, al punto da rendere difficilmente riconoscibile gli stessi livelli del 1998. Chi vi scrive ha giocato le versioni PlayStation 1 ed รจ rimasto impressionato dalla differenza: i dettagli aggiunti e le texture rendono Spyro Reignited Trilogy un gioco con delle meccaniche giร viste, ma la veste grafica inedita lo rende un titolo nuovo a tutti gli effetti.
I comandi sono totalmente intuitivi e “attuali”: non scordiamoci che nel 1998 il joystick della PlayStation aveva solamente le freccette direzionali e non le levette analogiche, che oggi consentono una di muoversi e una di cambiare visuale, esattamente come i titoli di questa generazione. Il resto dei tasti semplicemente viene usato per lanciare le fiamme e caricare, ma questa facilitร nel gameplay non รจ un difetto, anzi. Come nei titoli degli anni ’90, anche in questo caso c’รจ una varietร di nemici, che vanno affrontati in maniera diversa: alcuni sono vulnerabili al fuoco, altri alle incornate del draghetto. Nonostante ci sia sempre chi ci dร consigli sul come approcciare gli avversari, non รจ difficile capire se usare la testa (letteralmente) o le fiamme per sconfiggerli. Non tutti sono da eliminare perรฒ, se non quelli che ostruiscono il passaggio: nulla di troppo difficile insomma, รจ semplicemente necessaria una maggiore attenzione.
Il titolo รจ ovviamente un invito a tutti i vecchi giocatori che, a distanza di anni, possono impersonare nuovamente Spyro, ma il target di riferimento non riguarda solo loro, bensรฌ รจ molto piรน ampio, perchรฉ i tutorial in-game spiegano tutto ciรฒ che c’รจ da capire: giustamente chi ha esperienza andrร piรน spedito nelle fasi iniziali, ma in poco tempo chiunque potrebbe essere giร padrone delle meccaniche di gioco. Come vi abbiamo detto le aggiunte grafiche rendono la trilogia quasi nuova, al punto che si fa fatica a riconoscere i luoghi giร visitati nel 1998. Come accaduto con Crash Bandicoot, ovviamente ci aspettiamo un grande successo, visto l’apprezzamento del pubblico per le remastered di vecchi titoli. Il nostro giudizio รจ sicuramente positivo e, seppur in attesa del gioco completo, per ora ci sentiamo di promuovere Spyro Reignited Trilogy, disponibile su PlayStation 4 e Xbox One dal 13 novembre 2018.