Anteprima Fallout 76

Prima dell’E3, le ipotesi erano molte e vaghe: “Sarà uno spin-off stand alone di Fallout 4″ “No, te lo dico io: è un capitolo per Nintendo Switch”. C’era persino chi sosteneva che “Non è nulla di ché, sarà il teaser di qualcosa che arriva sulla prossima generazione, tranquilli.”. Sì, più o meno. Bethesda, dopo l’hype incredibile generato dal quarto episodio (sito con contatore vi dice nulla?) ha deciso di fare le cose sotto il naso di tutti. Facendo comunque centro. Gli occhi sgranati e la frenesia giornalistica generata da un semplice trailer alle volte raggiungono picchi celesti, e così è stato. Fallout 76, tuttavia, non è Fallout V, sia ben chiaro. Non è un episodio canonico, né tantomeno pretende di esserlo, ma vuole portare i giocatori della post-apocalisse ad un altro livello. Superiore o meno, saranno i sopravvissuti a raccontarlo.

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La prima cosa da fissarsi in testa è che Fallout 76 è completamente online. Nessuno switch tra campagna single player e multiplayer, tutto è costantemente sulla rete. Saremo quindi legati al nostro personaggio, che faremo crescere esattamente come in Fallout 4. Se volessimo entrare in un altro server per giocare con gli amici in carne ed ossa, il nostro character ci seguirà, pregi e difetti inclusi. Ogni “piccolo universo” presenterà una dozzina di altre persone collegate su server dedicati, alcuni ostili, altri meno. Incontrare un altro sopravvissuto poco avvezzo alla conversazione farà iniziare un vero e proprio scontro, con tanto di tappi “reward” in caso di precoce dipartita dell’avversario. Questa novità dei “premi di fine battaglia” è la prima volta che la vediamo in Fallout, e sarà da valutare l’implementazione con il sistema di gioco: potranno essere utilizzati come normale moneta in-game? Oppure come in The Elder Scrolls Online verranno utilizzati come denaro da usare per comprare personalizzazioni da un virtual-shop dedicato? I dubbi restano, così come quelli legati all’esperienza del nostro personaggio: il sistema di progressione sarà portato di forza fuori da Fallout 4 oppure reinventato ad hoc? Sicuramente sappiamo, stando alle parole di Todd Howard, che il V.A.T.S. non ci permetterà di rallentare il gioco come nei precedenti episodi, ma comunque funziona alla perfezione. Trovare friendly survivor, invece, ci assicurerà razzie in compagnia, da vedere però se questo sistema ci permetterà di unirci fino a un massimo di 4 giocatori oppure se il numero si allargherà ulteriormente. Non sarebbe niente male difendere il proprio insediamento con una decina di amici collegati in contemporanea. Qualcuno ha detto Ark: Survival Evolved?

Oh! Chi si vede!

Spostando il focus sul comparto “architettonico” possiamo vedere come Bethesda abbia fatto un gran lavoro dal punto di vista tecnico. Le animazioni di morte, con arti amputati e tripudio di sangue, hanno raggiunto finalmente un buon livello. Certo, veder scoppiare la testa di un predone era già bello su Fallout 4, però qui ci stiamo evolvendo. Anche la natura della West Virginia, setting del gioco, pare ricca e rigogliosa. L’apprezzata introduzione di nuovi nemici, tra cui pipistrelli mastodontici e una specie di bradipo enorme, non può che dare verve ad una saga dove ormai eravamo abituati ad incontrare praticamente solo ghoul e Deathclaw. Passando invece alle architetture artificiali, abbiamo avuto modo di capire che ci troveremo davanti un editor di insediamenti leggermente più evoluto rispetto a quello dell’ultimo capitolo. Attraverso una specie di “creatore di colonie”, sarà possibile costruire praticamente ovunque nella mappa di gioco. Purtroppo non sappiamo ancora se questo cuore dell’accampamento, nel caso in cui dovesse essere distrutto, precluderà definitivamente le nostre possibilità di migliorare il covo. Sicuramente, nel caso in cui dovesse caderci una bomba atomica in testa non avremo scampo. Esattamente, in Fallout 76 ci sarà la possibilità di bombardare i propri vicini. Non sarà così semplice in realtà, servirà trovare sei codici che ci permetteranno, una volta individuati anche i silos missilistici, di bombardare una zona a nostra scelta. Questa operazione aprirà ad una serie di nuove possibilità, tra cui la facoltà di avventurarsi, se muniti di Power Armor, nella zona bombardata per fare incetta di loot rari. Ah, dimenticavo: dovrete fare lo slalom tra i Deathclaw. Naturalmente la speranza è che Bethesda abbia regolato a dovere questo sistema, facendo in modo che non tutti i server vengano rovinati immediatamente da qualche buontempone che decida di distruggere indiscriminatamente ogni zona, rendendo impossibile l’ingresso nelle fasi più avanzate del server.

Tranquilli, presto vi regaleranno un Vault.

Perfetto, tutto molto bello, ma se io volessi giocare da solo? Stando alle parole di Todd Howard, anche per i solitari avventurieri della West Virginia ci sarà da divertirsi. Pare infatti che Bethesda abbia trovato la quadra del cerchio, creando un universo che mixi le componenti single player, come quest principali e sub-quest, a quelle più survival e co-op dedicate agli amanti del multiplayer. Naturalmente il sistema single player soffrirà la connessione online, pertanto non crediamo sia possibile rivedere elementi come il Mysterious Man apparire a salvarci durante uno scontro particolarmente ostico. In realtà, come per il già citato sistema V.A.T.S., sarà solo questione di tempo ed abitudine. Per concludere in bellezza, la casa di Rockville ha annunciato un’edizione fisica Power Armor, che ci farà portare a casa un casco di armatura atomica in scala 1:1. Unitelo al Pip-Boy e siete pronti per la guerra atomica.

In conclusione, questo nuovo Fallout rischia di intraprendere un nuovo corso per Bethesda. Spostando l’attenzione sulla componente cooperativa, mai presente in questa saga, tutto si muove verso l’online, mantenendo però ben saldi i dettami della Zona Contaminata. Sperando che gli errori di The Elder Scrolls Online abbiano portato i giusti frutti nel Maryland, ricordiamo che il nostro futuro inizia qui, nel Vault 76.

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