Minecraft alla sbarra: per il ministro turco è da bandire

Come già sapevano, il Ministro delle Politiche Familiari e Sociali della Turchia, Ayseur Islam, ha aperto un indagine per capire se Minecraft fosse o meno violento. L’indagine, dalla premessa assurda, si è tradotta in un esito altrettanto assurdo. Ed è così che, per la Turchia, Minecraft dev’essere messo al bando.

A riportarlo sono i siti turchi Hürriyet Daily News e LeaderGamer, secondo i quali il ministro sta avviando le procedure per bandire il gioco. Il report del ministero infatti è stato girato al dipartimento affari legali, assieme alle istruzioni del processo necessario per far iniziare la messa al bando. Non tutto è perduto per i fan di Minecraft turchi: la decisione se il gioco sarà o meno bandito spetta infatti ai tribunali turchi.

Ma cosa avrà visto in Minecraft il ministero, per agire con tanta ferocia? A preoccupare sembrano essere gli elementi di violenza (!) ma, probabilmente, la vera leva è stata l’appeal di massa che ha su bambini e ragazzi, che deve aver intimorito il Ministero. Ecco cosa dice il report, stando a Hürriyet Daily News:

Anche se può sembrare che il gioco incoraggi la creatività nei bambini lasciando loro costruire, case, fattorie e ponti, devono essere uccisi dei mostri per proteggere queste strutture. In breve, il gioco è basato sulla violenza.

Ma cosa dobbiamo leggere! Il ministero teme infatti che i bambini possano scambiare il mondo di gioco con quello reale, e iniziare a torture gli animali, inconsci del dolore che provocano loro. Altre fonti di preoccupazione, meno irragionevoli ma comunque assurde, contemplano il fatto che Minecraft possa indurre all’isolamento sociale, e che la componente online potrebbe portare a dei casi di bullismo via Internet.

minecraft
Minecraft è amore.

 

Fortunatamente, la posizione della Turchia è unica in tutto il mondo: nessun altro Paese si è sognato di mettere al bando Minecraft, che rimane uno dei migliori esempi di come un videogioco possa stimolare la creatività e dare inizio a delle relazioni online sane.