“È morto, Jim”. Ci lascia Spock di Star Trek

Fermate i motori a curvatura e osservate un minuto di silenzio, la federazione saluta il Signor Spock, ufficiale in comando che ha servito la nave stellare Enterprise con onore.

Una grave malattia polmonare incurabile lo aveva colpito qualche anno fa e oggi Leonard Nimoy ha deciso di lasciare il pianeta Terra all’età di 83 anni, per entrare per sempre tra le stelle più brillanti della galassia. Quelle stelle così note al personaggio che, da sempre, era indissolubilmente legato a lui nell’immaginario collettivo di diverse generazioni, Spock, vulcaniano mezzo sangue cresciuto su Vulcano ma con una madre umana e servitore fedele della Flotta Stellare.

Ideato da Gene Roddenberry, celebre creatore della saga di Star Trek, il personaggio di Spock ha avuto alcune delle sue caratteristiche chiave proprio grazie ad alcuni suggerimenti di Nimoy stesso, che ha contribuito alla caratterizzazione psicologica dell’alieno e che ha superato in fama tutti gli altri personaggi da lui interpretati. E la leggenda che i vulcaniani abbiano le orecchie a punta perchè lo stesso Nimoy aveva le orecchie particolarmente grandi, oltretutto, è vera. Erano tempi in cui si girava in economia, del resto, e in cui le porte automatiche erano doppiate nel loro movimento computerizzato da un semplice soffio di Roddenberry stesso nel microfono.

Nimoy ha prestato il suo volto alla fantascienza fin dagli anni 50, apparendo in Zombies of the Stratosphere, film di Fred Brannon  del 1952, ancora inedito in Italia, e Them! (Assalto alla Terra), di Gordon Douglas, ma tornando sul grande schermo solo nel 1978, con il remake di Invasion of the Body Snatchers (L’invasione degli Ultracorpi) e l’anno successivo col primo lungometraggio tratto dalla saga di Star Trek.

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Il debutto fantascientifico di Nimoy in Zombies Of The Stratosphere nel lontano 1952

Di fatto è stata però la televisione a dare maggior fama a Leonard, con l’indimenticabile personaggio dell’Incredibile Paris, che sostituisce un attore del calibro di Martin Landau diventando nel 1969 il secondo più importante personaggio della serie Mission: Impossible accanto al leggendario James “Jim” Phelps, interpretato da Peter Graves. Per un curioso scherzo del destino anche il successivo ruolo, quello di Spock, lo vede secondo ad un altro Jim, ossia James Tiberius Kirk, capitano dell’Enterprise.

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Paris e Jim, due vere icone televisive della leggendaria serie degli anni ’60 Mission: Impossible

Abile nel passare con nonchalance dalla missioni impossibili assegnate da una certa “agenzia” all’esplorazione spaziale, Nimoy è diventato un volto familiare televisivo indimenticabile per tutti noi.

Con la scomparsa di Nimoy resta dunque un unico superstite della leggendaria triade Kirk, Spock e McCoy, poichè DeForest Kelley, l’attore che interpretava il Dottor McCoy, ci ha lasciati già nel 1999.

Leonard è stato talmente legato al suo personaggio da restarne quasi intrappolato, come racconta nelle sue due biografie I Am NOT Spock del 1977 e  la successiva, antitetica, I Am Spock del 1995. Dopo la chiusura della Serie Classica Nimoy ha doppiato Spock nella serie animata successiva e ha partecipato a tutti i film tratti dalla serie originale. Spock è tornato in tre episodi della serie The Next Generation, uno dei quali, doppio, si basava proprio sul suo personaggio in una complessa trama in cui si cercava la pace col malvagio impero Romulano.

Le ultime apparizioni dell’attore nei panni del personaggio risale al reboot Star Trek e Into Darkness – Star Trek, datati 2009 e 2013,  diretti dal regista J. J. Abrams, dove interpreta una versione anziana di se stesso che funge da consigliere per lo Spock giovane, i cui panni sono rivestiti da Zachary Quinto.

Nel settore dei videogiochi  Nimoy ha prestato la sua voce per diversi titoli tratti dalla saga di Star Trek e ha doppiato recentemente anche un villain della serie Kingdom Hearts, Master Xehanort.

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Il leggendario gioco Star Trek 25 Anniversary, nella versione CD-ROM con doppiaggio del cast originale della serie

Spock è entrato talmente nell’immaginario collettivo da essere citato praticamente ovunque in film e serie televisive, ultima delle quali ricordiamo The Big Bang Theory, che presenta sempre citazioni ossessive della serie Star Trek, e che omaggia tra l’altro l’attore chiamando Leonard uno dei suoi protagonisti principali.

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L’attore che interpreta Sheldon Cooper fa il saluto vulcaniano assieme a Nimoy sul set del telefilm The Big Bang Theory

IT’S DEAD, JIM! era solito dire il Dottor McCoy in ogni puntata riferendosi ai diversi membri dell’equipaggio periti in missione. Oggi dobbiamo porgere l’ultimo saluto a Leonard Nimoy e farlo con una battuta è il modo migliore per ricordare un vero e proprio attore di culto trasversale capace di battere le barriere del tempo e diventare, proprio oggi, immortale.