Diario di un Gamer del 21° Secolo # 4: Paradossi Temporali

Sono lì a fissare con aria ebete la vetrina del GameAlt di quartiere come ogni giorno, ma stavolta c’è decisamente qualcosa di storto e… no, non si tratta del prezzo degli usati che supera di un deca quello dei corrispettivi freschi di consegna. Spaziando con pupilla indagatrice lungo gli scaffali stracolmi di “offerte” cerco di mettere a fuoco il problema, senza tuttavia ottenere grandi risultati. Ecco The Last of Us, il nuovo Tomb Raider, il cartellone pubblicitario di GTA V, Grim Fandango, l’indispensabile Sleeping Dogs e quella gran figata di Dead or Alive 5… Se avessi qualche spicciolo in tasca, potrei persino prenotare il Devil May Cry dei Ninja Theory, l’imminente Darksiders 2 o magari portarmi a casa quel Majora’s Mask appena arrivato.  E’ tutto a posto! Mi ripeto: una, due, tre volte; e i ragazzotti in fila mi guardano straniti. Di colpo, l’epifania. Ricambio eccitato lo sguardo dei clienti e, subito dopo aver innalzato al cielo il migliore dei “Grande Giove!” chiedo all’individuo più vicino: “ma in che cavolo di anno siamo, scusa?!”. Il tizio panciuto, stringendo in pugno la Master Chief Collection, balbetta una data che non ha senso. 23 febbraio 2015.

Per un istante mi convinco di essere stato risucchiato in chissà quale dimensione alternativa dove PS4 e Xbox One non sono ancora uscite; per un istante mi sembra quasi normale che questi ragazzi siano disposti a spendere cifra tonda per titoli che nel mio multiverso hanno distribuito due o tre anni fa. L’illusione, quasi confortante nella sua assurdità, è in ogni caso durata poco: i sistemi di nuova generazione erano proprio dove dovevano essere. Chinato il capo con sconcerto, prendo a questo punto atto di non essere io l’oggetto del paradosso temporale. E’ proprio il nostro mondo videoludico quello rimasto indistricabilmente bloccato in un eterno giorno della marmotta. Scappo via dal negozio manco fosse un’inquietante casa degli specchi: in mente solo l’ultimo, drammatico interrogativo. Ma se ste macchine le avessero fatte retrocompatibili, come sarebbe potuto arrivare fino ad oggi questo surreale mercatone dell’usato?

Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.