Recensione Kingdom Come: Deliverance

Descrivere in poche righe un titolo come Kingdom Come: Deliverance rischia di sminuire l’immenso sforzo fatto da Warhorse Studios, al lavoro da quattro anni. Sugli scaffali dal 13 febbraio per PlayStation 4 e PC, porta con sรฉ un peso enorme, che si riflette a sua volta nelle aspettative dietro il gioco, osannato da alcuni come il GDR definitivo. I giochi di ruolo, possiamo dirlo, sono una categoria particolare, dove brillano attori sempre nuovi, e bastano piccole idea sul cambio di abbigliamento/arma per entrarne a far parte. Eppure, il titolo pubblicato da Deep Silver porta a un altro livello questa definizione, spazzando via i deboli, e affermando la propria superioritร , divenendo quasi una simulazione di ruolo.

Prima di arrivare al perchรฉ Kingdom Come: Deliverance sia una simulazione di ruolo, dobbiamo fare un discorso sugli errori. Abbiamo volutamente atteso un paio di giorni dall’uscita per valutare meglio l’esperienza, e possiamo dire che tecnicamente molto รจ cambiato all’interno del gioco da quando fu presentato, due anni fa, all’E3 di Los Angeles. Abbiamo provato la versione PlayStation 4, e la difficoltร  del CryEngine su questa piattaforma รจ palese. Sedici kilometri quadrati di mappa finemente ricostruiti su precise carte storiche della Boemia, con l’aggiunta di meteo dinamico e di un mondo pulsante da dover tenere costantemente in vita, che non rendono leggero il lavoro del motore proprietario di Crytek. Per sopperire a queste complicanze, quindi, l’engine abbassa la risoluzione delle texture e limita l’orizzonte visivo, effettuando sporadicamente il pop-up di oggetti o piccoli animali. Il comparto animazioni, invece, รจ bocciato con riserva, ovvero un “si poteva fare di meglio”. Legnose nella corsa e nelle cavalcate, inesistenti quelle facciali, si difendono bene invece durante gli scontri, restituendo un buon feeling e lasciando un piacevole senso d’appagamento. Il vero problema sorge quando si apre l’inventario, perchรฉ il pop-up persiste anche quando ci cambiamo d’abito, lasciandoci qualche secondo senza piedi (nel caso volessimo cambiare stivali) o peggio ancora senza testa (se sostituiamo elmo). Dettagli, questi, che cozzano malamente con il resto della caratterizzazione grafica del titolo: foreste, orti e villaggi sono pittoreschi e mai ripetitivi, cosรฌ come la minuziositร  riposta nel contorno dell’inventario (saremo infatti posti dentro un arco a sesto acuto simile ad una finestra sacra) o nella mappa, miniaturizzata in pieno stile medioevale. Persino armi e armature non sfigurerebbero in un documentario storico, ricche di dettagli come sono. Lacci, cotte di maglia ed else sono disegnate minuziosamente e non sono mai simili fra loro.

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Come affronteremo un combattimento, un discorso o una trattativa sta solo a noi, e il characterย crescerร  rispondendo ai nostri impulsi.

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Dopo i problemi, รจ tempo di parlare di pregi. Innanzitutto la narrazione รจ magnifica. La storia prende atto degli scontri tra i figli di Carlo IV, Venceslao IV, pigro ed inetto, e Sigismondo d’Ungheria, figlio illegittimo e violento tiranno. Sullo sfondo di queste vicende corre l’avventura di Henry, protagonistaย in cerca di vendetta tormentato dalla morte dei genitori, opera di Markvart von Aulitz, luogotenente di Sigismondo. Un incipit anonimo, che perรฒ ben si sviluppa durante le oltre 30 ore di gioco utili a completare la campagna principale, portandoci a conoscere dettagli del mondo boemo e delle vicende di Skalica in ogni dettaglio. Tutto l’universo in cui muoveremo รจ minutamente narrato, con pagine e pagine di letture solo sugli usi e i costumi. La scelta decisa da Warhorse Studios, di non permettere la personalizzazione del personaggio, รจ un centro perfetto, poichรฉ Henry si porrร  nei nostri confronti come un calderone vuoto, pronto ad essere riempito delle nostre scelte, positive o negative esse che siano. Come affronteremo un combattimento, un discorso o una trattativa sta solo a noi, e il characterย crescerร  rispondendo ai nostri impulsi.

Un’anima da PlayStation 4 offuscata da errori stile PlayStation 2

Eliminati quindi i dettami imposti dal genere, come i punti skill, Kingdom Come: Deliverance abbraccia il sistema a crescita per inerzia diย The Elder Scrolls, cioรจ piรน lo fai, piรน migliori. Questa รจ la regola. Il titolo inoltre non ha paura di estromettere una parte dell’utenza a causa della difficoltร  d’approccio: ci vorranno infatti molti fendenti prima di riuscire a padroneggiare l’arte, cosรฌ come molte trattative per far sรฌ che qualcuno riconosca le vostre abilitร . Interessante anche il sistema survival inserito all’interno del modello di gioco, che prevede che curiate il vostro corpo sotto ogni aspetto: fame, stanchezza, pulizia e ferite peseranno gravemente su ogni azione, costringendovi ad intraprendere lunghi viaggi solo quando sarete veramente pronti. Non potrete camminare agevolmente se feriti a un piede, cosรฌ come sarร  impossibile brandire la spada con un braccio rotto. Lanciarsi a capofitto in battaglia non รจ sempre una buona idea, soprattutto considerato che vincere un combattimento significa portarsi automaticamente a casa ferite meno gravi dell’avversario, ma comunque ferite.

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ย Provate ad andare da un nobile a parlare dopo tempo che non vi lavate e con i vestiti sudici e verrete cacciati, cosรฌ come avvicinare un mercante vestiti da guardie accrescerร  le vostre chance di minacciarlo ed ottenere ciรฒ che desiderate.

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Quello che differenzia Kingdom Come: Deliverance dagli altri esponenti del genere e lo eleva di grado, perรฒ, รจ la psicologia insita nei personaggi e la permanenza delle vostre azioni. Non vi sarร  infatti possibile approcciarvi con tutti, e molto dipenderร  dalla vostre condizioni fisiche: provate ad andare da un nobile a parlare dopo tempo che non vi lavate e con i vestiti sudici e verrete cacciati, cosรฌ come avvicinare un mercante la divisa da guardia accrescerร  le vostre chance di minacciarlo ed ottenere ciรฒ che desiderate. Prendere parte ad una rissa vi lascerร  dei segni, che impiegheranno tempo a sparire e, se verrete brutalmente picchiati, dovrete camminare e interfacciarvi con gli NPC, che “vedranno” le vostre cicatrici e ne saranno influenzati. Tutto questo arricchisce il macro-sistema d’immedesimazione nel personaggio, rendendo ogni azione pastosa e carica di significato. Bisogna valutare ogni movimento, ogni richiesta e l’idea di portarsi piรน cambi nell’inventario per ogni evenienza.

Una passeggiata รจ una buona idea, ma con quella faccia e quei vestiti non sappiamo se accetterร 

Questo influenza anche il combat system: briganti da due soldi in armatura di cuoio fuggiranno alla vista della vostra, di metallo scintillante o, ancora meglio, se sarete a cavallo ed esso stesso indosserร  la corazza da guerra. Molto รจ stato detto a riguardo del sistema di salvataggio, eppure a nostro parere questo metodo rispecchia perfettamente quanto raccontato finora: salvare bevendo dalla Grappa del Salvatore limita le nostre capacitร  di compiere l’azione stessa, poichรฉ ingerendo troppi alcolici rischieremo di diventare alcolisti, con la condanna a dover evitare il malessere conseguente al tornare astemi. Inoltre questo influenzerร , neanche a dirlo, i nostri rapporti sociali.ย Persino le secondary quest avranno una forte componente sulla vostra reputazione, e il modo di risolverle determinerร  il tipo di richieste che seguiranno da parte di altri NPC. Sarete pesanti nel mondo di gioco, ed ogni vostra azione avrร  una risonanza.

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ย Padroneggiarlo รจ semplice, diventarne maestri รจ un percorso veramente arduo.

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Menzione a parte va fatta invece per il sistema di combattimento. Annunciato come un profondo apparato di attacchi e contrattacchi, il combat system di Kingdom Come: Deliverance รจ qualcosa di inaspettato. Non tanto per le animazioni o le interazioni fisiche che influenzeranno lo scontro stesso, di cui abbiamo giร  trattato sopra, quanto per la sua capacitร  di stupire nella semplicitร . Superata la difficoltร  nel capire come estrarre l’arma, il sistema si รจ rivelato come una semplificazione di quanto giร  visto inย For Honor. Cinque punti di attacco e due tipi di mosse (leggere o pesanti) ci permetteranno di concatenare combo che potrebbero sopraffare l’avversario, oppure lasciarci senza fiato in balia del nemico. Padroneggiarlo รจ semplice, diventarne maestri รจ un percorso veramente arduo. Servirร  gestire la stamina, l’acutezza della spada, il peso dei vari strati di armatura che indosseremo e quello dell’avversario.ย Per quanto riguarda invece i combattimenti a distanza, scordatevi il mirino o la possibilitร  di ritrarre il colpo: ogni azione va valutata, ricordate? Trovarvi al centro di una battaglia armati di arco e con la freccia incoccata potrebbe davvero costarvi la vita, e con essa un ammontare di ore di gioco, in base all’ultimo checkpoint (ci รจ capitato sul serio).

Lanciarsi in battaglia armati solo di arco dร  un’ebrezza incredibile

Parlando di audio, invece, รจ pregevole il lavoro fatto per ricreare in maniera quanto piรน veritiera possibile le interazioni tra oggetti: una spada contro una cotta di maglia suonerร  diversamente rispetto all’impatto con la tunica di copertura posta sopra la stessa cotta, mentre le musiche d’accompagnamento ben convincono dell’atmosfera medioevale. Sarร  possibile sentire gli uccelli cantare, i maiali grugnire e i mugnai parlare tra loro durante il lavoro, esattamente come le urla delle persone una volta che un accampamento verrร  attaccato. Il tutto nel nome del puro realismo.

In conclusione Kingdom Come: Deliverance si eleva a simulazione di ruolo grazie alla sua capacitร  di coinvolgere dentro di sรฉ miriadi di aspetti trascurati da altri esponenti del genere. Tolti un sacco di errori tecnici, come animazioni sgradevoli o compenetrazione di texture continue, che minano la possibilitร  al titolo di trascinarvi all’interno, il giocoย comunque vi terrร  incollati allo schermo per centinaia di ore. Questo grazie alla sua splendida opera di finzione storica, alla forza dei dettagli espressa attraverso il complesso sistema di interazioni sociali, che contempla un’infinitร  di piccole deviazioni, alle musiche estremamente caratterizzate e alla sua capacitร  di darci un mondo da plasmare, nonostante esso viva limpidamente anche senza di noi. Queste sono le piccolezze che lo rendono unico nel suo genere.