Final Fantasy Type-0 HD: La prova di VMAG

Il prossimo 20 marzo sarà finalmente disponibile in Europa Final Fantasy Type-0 HD, la rimasterizzazione dell’ultimo capitolo sopravvissuto alla Fabula Nova Crystallis. Un progetto ingente partito dalla mente di Square-Enix, che però ha partorito pochi titoli realmente convincenti. Type-0, diversamente dai dirimpettai, è riuscito a conquistare il mercato nipponico nel 2011, quando uscì su PSP, e ora si appresta a compiere lo stesso percorso su PlayStation 4, quattro anni dopo, permettendo al pubblico occidentale di apprezzare il lavoro di Hajime Tabata, l’uomo dietro la rinascita di Final Fantasy XV. Negli studi di Koch Media, quindi, siamo riusciti a mettere le mani sul titolo, sicuramente per la penultima volta prima della recensione.

Partiamo col dire subito che l’ultimo codice provato era chiaramente il più vicino possibile al titolo conclusivo: Type-0 HD, d’altronde, sarà disponibile dal prossimo 20 marzo, tra meno di un mese, come detto poc’anzi. Non c’è più tempo, quindi, per grandi modifiche o per un labor limae che possa portare a stravolgere i punti negativi che abbiamo evidenziato e che quindi andiamo a elencare. Innanzitutto, pur dovendo necessariamente apprezzare l’impegno dimostrato da Square-Enix per il porting da PSP a PlayStation 4, non si può non notare che la pulizia dei volti è distonica. Da un lato i protagonisti hanno un dettaglio accettabile, dall’altro gli NPC hanno una patina di inconsistenza, che annulla qualsiasi tipo di dettaglio, dimostrando una scarsa propensione al particolare da parte degli sviluppatori: è indubbio che stona moltissimo, pur non essendo noi chiamati a dover necessariamente guardare gli NPC in maniera diretta e frontale. Altro aspetto che decisamente infastidisce e che, confesso, è riuscito a provarmi dopo un’ora e mezza di gioco è la gestione della telecamera: non tanto nel movimento, apprezzabile, ma nella rotazione dell’immagine, che lascia fermo l’asse, in questo caso il nostro guerriero, e fa ruotare l’intero scenario attorno a questi, creando un effetto di confusione oculare e aumentando la difficoltà di messa a fuoco da parte del nostro occhio. Sicuramente in tale aspetto non ci ha aiutati lo schermo utilizzato per l’hands on, che in sede cinematografica incanta, ma in fase di testing di una telecamera così propensa alle bizze non ha fatto altro che inficiare la funzionalità e la fruibilità. Per il resto, dal punto di vista tecnico, sicuramente possiamo apprezzare la vastità delle scenografie, della world map e delle strutture nelle quali ci troveremo ad avanzare.

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Venendo all’aspetto del gameplay, il codice testato ci ha permesso di continuare l’esperienza dal terzo capitolo in avanti, tralasciando l’avventura nel prologo e nell’immediato momento successivo: durante la nostra prova piuttosto che concentrarsi sulla trama originale abbiamo preferito testare la bontà delle missioni secondarie, così da poterne cogliere sfumature e profondità. Notiamo subito che non è possibile accettare più di una missione per volta: per poter attivare un nuovo obiettivo bisogna portarne a termine un altro, prima, oppure rinunciare a quello precedente. Tutte le missioni che abbiamo preso in carico prevedevano il recupero di oggetti da alcuni mostri o semplicemente l’uccisione di questi, a volte pronti ad arrivare anche a raffiche. Soluzioni che si lasciano apprezzare perché nel gameplay, nel battle system, Final Fantasy Type-0 HD riesce a convincere e a tenere comunque impegnati, senza eccessivi lavori di strategia e utilizzando la componente action che vi messa a disposizione. Nei limiti dell’RPG. Ma se volessimo approfondire la sensibilità dell’offerta delle side-quests è ovvio che ci ritroveremmo dinanzi a un giudizio poco positivo: ci riserviamo, però, di valutare con più attenzione in fase di recensione, quando avremo un quadro generale dell’intera offerta delle missioni secondarie.

Tutte le features del menù erano ovviamente sbloccate, quindi raccogliere phantoma dai corpi dei nemici sconfitti ha acquisito senso e utilità, permettendoci di potenziare le nostre magie: in linea con quanto richiesto da una missione secondarie accettata, abbiamo perseguito la strada del potenziamento per la magia di fuoco, Ignis, che ha ovviamente richiesto dei phantoma rossi, rintracciabili sconfiggendo i Piros, nemici di fuoco per antonomasia. Una catena di montaggio che funziona e che sicuramente rende meno banale la fase di level up delle nostre abilità. Sottolineiamo ancora qualche aspetto del battle system: avendo a disposizione tredici protagonisti, nonostante i combattenti principali siano tre, avremo la possibilità di sostituire sia i caduti in battaglia che quelli attualmente sul campo in qualsiasi momento con le riserve, così da avere un ricambio perennemente presente per ovviare a situazioni spiacevoli e complesse. Una varietà che aumenta la qualità del combattimento, dandovi la possibilità di sfruttare le armi e le qualità di ognuno dei componenti della classe Zero, passando dalle carte di Ace fino all’arco o al maglio, senza dimenticare le magie e le pistole: un aspetto che non si può non apprezzare.

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Final Fantasy Type-0 HD può essere un punto di ripartenza per la saga Square-Enix: temi leggermente più maturi per l’utenza, una forza narrativa che recupera quanto di lacunoso aveva la Fabula Nova Crystallis e qualche idea di battle system che dà freschezza a uno stereotipo troppo saturo, oramai. Un titolo che va tenuto d’occhio e che può soddisfare una grande fetta di pubblico, salvo essere clamoroso smentiti in sede di review.

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