Dracula: Vampiro a 8Bit

1982. Oltre ad essere stato il primo videogame della storia a celebrare il Principe delle Tenebre, il Dracula di Alan Smith rimane l’unico titolo a tema in cui toccava anche interpretarlo. Piuttosto che dargli la caccia nei panni del primo Van Helsing di turno, il giocatore sarebbe stato dunque chiamato a indossare il vecchio frak del conte transilvano, salvo poi precipitarsi per le vie di una generica metropoli in cerca di buon sangue d’annata.

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Quatto quatto, il nostro Conte s’appresta ad aggredire una delle sue prede designate: con una manciata di pixel e qualche buon frame di animazione, Alan Smith sarebbe riuscito a trasformare questi episodi in delle piccole, adorabili gag.

A fronte di un comparto grafico senz’altro elementare – seppur in grado di esaltare al meglio le relative risorse tecniche dell’Intellivision – il gioco evidenziava diverse qualità strutturali le quali andavano riflettendosi nelle meccaniche un gameplay immediato ed accattivante. Per nulla avvantaggiato dai leggendari poteri attribuitigli dal mito, il Conte avrebbe avuto infatti il suo ben daffare per conseguire i suoi scopi, complici non soltanto delle prede oltremodo sfuggenti, ma anche e soprattutto le angherie riservategli da indomiti poliziotti, segugi randagi e stormi di corvi assassini!

Nel tentativo di agevolare una missione che la necessità di ritornare al sacello prima dell’alba rendeva ulteriormente ostica, i giocatori potevano occasionalmente avvalersi di alcuni sotterfugi di maniera, primo fra tutto quello di assumere sembianze da pipistrello e sottrarsi così al linciaggio; in casi estremi, Dracula avrebbe altrimenti potuto trasformare le sue vittime in simpatici ghoul da sguinzagliare contro gli avversari e guadagnarsi così la fuga prima che fosse troppo tardi.

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Dracula fu uno dei primi videogame della storia a comprendere un algoritmo dedicato al trascorrere del tempo. Se il Conte non fosse tornato al suo giaciglio allo scoccare dell’alba, per lui sarebbe stata la fine.

Accolto con un certo entusiasmo ai tempi del suo debutto, il Dracula della Imagic resta, a tutt’oggi, uno dei titoli più amati dai vecchi cultori della console Mattel e si candida senz’altro come un ottimo esemplare da studio, qualora foste interessati a riscoprire le potenzialità quest’ultima. Va da sé che, chiunque possegga un Intellivision pronto per l’uso, dovrebbe sempre avere la sua cartuccia a portata di mano, fosse anche per soddisfare quella convulsa sete di sangue in pixel che, di tanto in tanto, s’impossessa di ogni retrogamer con il debole per l’horror!

Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.