Negli ultimi giorni ci siamo apprestati a provare la beta dell’atteso multiplayer online a tema piratesco sviluppato da Rare: Sea of Thieves. Dopo diverse ore trascorse in-game, possiamo tranquillamente affermare che il primo importante titolo Microsoft di questo 2018 è riuscito a stupirci positivamente sotto tantissimi punti di vista.
Il titolo ha l’obiettivo di riprodurre in tutto e per tutto la vita di un pirata, fornendo una serie di cacce al tesoro, ognuna divisa in capitoli, a cui possiamo partecipare dopo aver acquistato la mappa da un negozio situato nella base: l’intero gameplay è infatti basato sull’esplorazione e su ciò che si incontrerà nel mentre. Una volta avviato Sea of Thieves, verrà chiesto di inserire il proprio nickname e di selezionare una delle tre modalità : ciurma da quattro persone, con vascello più grande e resistente, ottima anche ai più inesperti, equipaggio da due, con imbarcazione di medie dimensioni, per chi ha già familiarità con le meccaniche e infine la modalità in solitario, non adatta alle battaglie navali, per i più preparati. Noi abbiamo scelto la ciurma da quattro: deciso il percorso da intraprendere, la nostra avventura ha inizio senza esitazioni, difatti si viene immediatamente catapultati in game, con il proprio equipaggio, senza alcuna spiegazione sul da farsi, fatto che potrebbe far storcere il naso ad alcuni player, ma che aumenta l’alone di mistero che permea il gioco. Tutti insieme bisognerà quindi dirigersi verso un’imbarcazione ormeggiata vicino al luogo di spawn, salire e iniziare il nostro viaggio in mare. Il titolo si presenta come un’avventura in prima persona mescolata a componenti action, dove enigmi ambientali e meccanici fanno da padrone. L’utente ha un inventario a ruota limitato contenente oggetti utili quali cibo con cui ripristinare salute, vanghe per scavare e bussole per orientarsi: inoltre si avranno a disposizione due armi da tiro, a corta e lunga gittata, e una spada.
Una volta saliti sulla nave, si può da subito notare la cura con cui Rare ha progettato le interazioni con il nostro vascello: sarà infatti possibile ammainare e issare le vele, accendere e spegnere le lanterne disseminate a bordo, utilizzare il timone per virare e, naturalmente, buttare l’ancora. L’imbarcazione è divisa in tre livelli: ponte, una parte inferiore, con tavolo munito di planisfero e la stiva, che conterrà i barili di grog e una gabbia, dove mettere, in seguito a votazione, un membro della ciurma. Prima tappa del viaggio sarà quindi la già citata base, un’isola di medie dimensioni contenenti svariati NPC proprietari di negozi, dove acquistare vestiti, oggetti e mappe. Dopo avere acquistato una tra queste, si parte per la caccia al tesoro! Come capire dove dirigersi? Semplice! Sulla cartina comprata in precedenza compariranno uno dopo l’altro dei suggerimenti per raggiungere dei punti dove scavare per ottenere forzieri, per poi rivenderli a missione finita: una volta presi svariati, al posto dell’indizio spunteranno le coordinate per trovare la fortuna del capitolo finale, da riportare, insieme agli altri, alla casa base, per acquistare nuovi equipaggiamenti e mappe. Sebbene il gameplay possa apparire banale, non è affatto così: sarà necessaria costante cooperazione tra i vari membri della ciurma, risulterà fondamentale raccogliere materiali e munizioni di vario genere, come le assi di legno o le palle di cannone, sparsi sulle varie isole, in modo da non rimanerne a corto in caso di necessità . Durante il cammino la strada non sarà tutto rose e fiori, difatti ci sarà la possibilità di incontrare dei nemici che ci ostacoleranno. Inoltre durante le traversate non sarà raro incrociare le navi di altri utenti, con cui intraprendere adrenalinici scontri e abbordaggi, combattendo con le armi in dotazione. Sarà perfino possibile essere attaccati da squali mentre si nuota. Se la nostra imbarcazione riporterà danni, sarà importantissimo ripararla e svuotarla dall’acqua utilizzando un secchio, onde evitare che coli letteralmente a picco. Nel caso questo dovesse accadere, in mare saranno presenti sirene che fungeranno da teletrasporto al campo base, dove prendere un nuovo mezzo. Se invece si dovesse perire in battaglia, ci si ritroverà a bordo di un vascello simile all’Olandese Volante, per poi spawnare successivamente in game dopo qualche istante. Esplorare il mondo di Sea of Thieves si è rivelato essere un’ottima esperienza, anche vista l’enorme cura messa dal team per creare un ambiente di gioco coerente ed immersivo.
Sul comparto tecnico non c’è molto da dire: testato il titolo su Xbox One e PC, le differenze erano pressoché impercettibili. Dal punto di vista grafico, è palese che la cura non stia propriamente nel dettaglio e nel realismo, quanto nella creazione di personaggi molto colorati e vivaci, dai tratti piuttosto grotteschi. Anche la natura che pervade le isole, che esploreremo di volta in volta, si accorderà a queste tinte brillanti e, prendendoci per mano, ci condurrà in un mondo che riporterà sicuramente alla nostra memoria l’incanto cartoonesco, dall’aspetto sempre nitido e pulito, in linea con lo stile di Rare e delle sue opere. Non abbiamo notato preoccupanti cali di frame tra le varie scene se non saltuariamente, e per pochi istanti, nella versione per computer. Il sonoro non passa assolutamente in secondo piano, sposandosi perfettamente con ogni singolo elemento del gioco, senza risultare mai fuori luogo o troppo ripetitivo. Il rumore del mare spezzato dalla nostra traversata, le onde che si infrangono sulla nostra nave, il crepitio del legno sul ponte: questi e molti altri effetti audio sono molti dei punti forti dell’immersività della nostra avventura. Ma cos’è un mondo piratesco senza canzoni sui pirati? All’interno di questa domanda retorica, si insinua una delle caratteristiche più peculiari e divertenti del titolo: la colonna sonora. Non mancheranno musiche intonate sui più famosi canti ma, soprattutto, potremo improvvisarci noi stessi musici di bordo esibendoci in scanzonate versioni de La Cavalcata delle Valchirie di Wagner o in altre allegre ballate, per allietare, o infastidire, i nostri compagni di viaggio.
Insomma, Rare pare aver posto parecchia attenzione al lato goliardico del gioco, permettendo ai player di esprimere a pieno il loro animo pirata: se da una parte la ciurma potrà perfino rinchiudere un compagno nella gabbia della stiva e nel mentre suonare e ballare, dall’altra, un utente alle prime armi, potrebbe ritrovarsi spaesato o stizzito, oppure farsi travolgere dall’ironia della situazione e mettersi a suonare a sua volta. In linea di massima, a parte le gravi problematiche di connessione ai server nei primi giorni di testing e un po’ di lag con alcuni input di comando, più evidente tra tutti il colpo di spada, Sea of Thieves si presenta piuttosto bene ma dista ancora molto dalla profondità di design mostrataci all’E3 dello scorso anno. Insomma, promette tanto ma ha ancora molto da dare e, se Rare non troverà quanto prima un modo per inserire nuovi contenuti e più varietà nelle proposte, il rischio di diventare ripetitivo alla lunga non è scongiurato.
Provato a cura di Luca Fiorentini e Margherita Pelliccetti.
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