Recensione The Polka King

Cos’è una commedia? È divertente, ma anche drammatica, ridicola ma anche realistica, leggera ma anche profonda, una storia, un racconto che fa dei personaggi il suo punto focale e unica ragione d’esistenza. Possiamo dire che è la massima espressione della natura umana, e The Polka King è questo e molto altro. Un’avventura dall’apparenza semplice e prevalentemente comica, che però rivela delle sfaccettature mirate a colpire il cuore dello spettatore.

The Polka King, film originale Netflix, segue la vita di Jan, o Yan dipende da come lo si vuole pronunciare, Lewan (Jack Black). Un immigrato polacco che dopo essere arrivato negli Stati Uniti cerca in tutti i modi, legali e non, di costruirsi il suo personale impero della musica, così da poter prendersi cura delle persone a lui più care. Questa ricerca però incorre in molte disavventure, la maggior parte dovute alla completa inettitudine sotto il punto di vista economico/legale del nostro personaggio principale, che con l’andare avanti della trama sprofonda sempre più in uno spaventoso spirale di debiti, bugie e mazzette. Il tutto sempre per una buona causa però, come molte volte viene affermato da Jan stesso. Se questo non bastasse, ad aggiungersi alla forza della trama, è la rivelazione che gli avvenimenti raccontati, risultano essere realmente accaduti, mostrandoci anche alcune riprese del vero cantante all’opera. Questo aggiunge tutto un altro strato di interesse alla pellicola, che si può quindi descrivere come la vera e propria ascesa, e crollo, del sogno americano. Infatti, l’dea dell’ambizione americana è fortemente criticata nella produzione in questione, mostrando quanto l’ingordigia e la convinzione possano portare alla corruzione di un uomo, per la maggior parte onesto.

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La trama si rivela essere un susseguirsi di situazioni realmente accadute.

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Come probabilmente si è già capito dalla piccola descrizione della trama, Jan è il filo di connessione di tutti i characters ed eventi che popolano la pellicola, infatti è proprio lui che porta avanti la storia, immergendosi sempre più in un mare di problemi. Questo è magistralmente mostrato da parte della regia, con una continua sequenza di primi piani, mostrando ogni emozione sul viso del protagonista in aggiunta alla costante presenza del personaggio sullo schermo. Parlando di regia e fotografia, invece, il film si concentra molto sui caratteri, non lasciando un granché spazio agli ambienti, che si presentano però sempre ben curati e in linea con il periodo storico del film, il quale è ambientato tra la fine anni ’90 fino ai primi anni 2000.

Non significa però che i personaggi secondari sono da buttare, al contrario, dalla sempre presente moglie Marla (Jenny Slate), che principalmente funge da supporto morale per il protagonista, alla ultra-realista cognata Barb, che vuole un futuro stabile e sicuro per la figlia, opponendosi quindi ai piani del genero. Per poi concludere con il migliore amico di Jan, Mickey Pizzazz (Jason Schwartzman), un uomo che trova la sua vera identità grazie all’incontro con Jack Black. Tutti i ruoli secondari infatti son interpretati egregiamente, anche se è alquanto ovvio che l’interpretazione del principale non ha rivali. The Polka King è una commedia magistralmente prodotta e ben strutturata, che da subito identifica il suo punto focale non lasciandolo mai andare, anche se i ruoli minori non sono da ignorare. L’opera ci regala molti momenti esilaranti, ma anche delle tematiche profonde su cui ragionare, andandosi a collocare esattamente in una via di mezzo tra l’ilarità e la drammaticità.

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