Diario di un Gamer del 21° Secolo # 3: Edizioni… Illimitate

In principio fu l’Edizione Limitata. Un ago nel pagliaio; la rarità assoluta che trasforma un semplice prodotto da bancone in una sacra reliquia da custodire con assoluta cura. Quando riuscivi a procurartene una ti sentivi un maledetto Indiana Jones del silicio: la riponevi nella teca più in vista e la coccolavi con gli occhi, fantasticando del giorno in cui il suo valore sarebbe cresciuto tanto da farti “ricco”. E non solo in meri termini economici.

gow3u
Il preoccupante “pacco famiglia” di Gears of War 3 includeva la tristissima pezza da bagno griffata, una manciata più o meno indefinibile di documenti farlocchi e foto ricordo, nonché un bel pezzo di ferro modellato a forma di ingranaggio da indossare chissà dove, chissà quando. Prezzo di lancio, circa 100 Euro. A patto di trovare il pollo, oggi potreste provare a piazzarla intorno ai 20.

Nel panorama videoludico del 21° secolo quella che era una preziosa eccezione alla regola si è tuttavia trasformata in una regola senza eccezione che vede anche il più infimo degli FPS o l’ultimo degli sportivi a cadenza annuale raggiungere i negozi travestito da pezzo da museo. Da elegante accortezza verso il collezionista, la “limited” ne è dunque diventata il plateale sberleffo; uno strumento truffaldino nato e pasciuto col solo scopo di spillare grana extra a chiunque possa essere sedotto dalla prospettiva di possedere un bene “speciale” e non un oggetto come tanti altri. Dietro quelle ingombranti confezioni da esposizione; al di là delle plasticose cianfrusaglie di cui sono puntualmente farcite, non v’è in tal senso altro che una truffa in piena regola; l’intenzione di venderti per raro un bene che non lo è affatto e che presto sarà solo zavorra da smaltire su Ebay nell’ambito di imbarazzanti aste da mercatino delle pulci.

prestige_details
La fantomatica edizione Prestige di COD: Ghosts conteneva ogni sorta di gadget possibile, inclusa una telecamera tattica da inserire nel proprio berretto. Venduta originariamente ad un prezzo clamoroso, veniva data via giusto l’altro ieri al Gamestop sotto casa a soli 19, 90 euro.

Dopo esserci cascato più volte, alcune delle quali persino conscio del fatto che l’unico aspetto “limitato” del pacco che andavo acquistando era il suo futuro valore economico, ho scelto di sottrarmi una volta per tutte alla trappola e fregarmene rigorosamente di ogni offerta a tema, ci fosse anche di mezzo il tanga di Lara Croft, un ciuffo di peli strappato alle ascelle di Master Chief o la riproduzione in scala 1:1 di un Templare sgozzato.   Alla fine è stato molto più facile di quanto non credessi. E non ne ha beneficiato soltanto il mio portafogli, ma anche il mio armadio e persino il piumino che usavo per liberare le mensole dalla polvere accumulatasi su Action Figure e scatoloni vari.

Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.