Tutti contro la World Health Organization

Come riportato sulle nostre pagine alcuni giorni fa, la World Health Organization ha classificato il gaming disorder come una malattia mentale, mettendolo in bozza per il documento ufficiale del 2018. Oggi, attraverso un comunicato, la Entertainment Software Association (ESA) ha ribattuto alla WHO. La ESA rappresenta tutte le compagnie presenti sul suolo americano, annoverando al suo interno società come Capcom, Microsoft, Nintendo ed Electronic Arts. Nel comunicato, che riportiamo in calce, si può notare come l’associazione americana cerchi di focalizzare l’attenzione sul “video-giocare come divertimento”, invitando la World Health Organization a rivedere le proprie intenzioni riguardo alla classificazione come disturbo mentale.

Proprio come i tifosi sportivi e consumatori di ogni sorta di forma d’intrattenimento, i gamer sono passionali e devoti al loro tempo dedicato alla loro passione. Avendo conquistato giocatori per più di quarant’anni, più di due miliardi di player sono oggi presenti in tutto il globo. La World Health Organization sa che il senso comune e prove oggettive dimostrano che  videogiochi non creano dipendenza. Ed apporre quest’etichetta banalizza inconsciamente reali disagi quali la depressione o i disturbi d’ansia, che meritano l’attenzione e le energie di tutta la comunità medica. Per questo noi raccomandiamo caldamente alla World Health Organization di ritrattare le proprie decisioni riguardo l’azione intrapresa. 

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