In futuro, quando andremo a riguardare cosa ci ha lasciato il 2017, sicuramente finiremo con un sorriso stampato in faccia: Sony pubblica Horizon: Zero Dawn e rilancia Guerrilla Games; Microsoft continua la strada intrapresa e piazza sul mercato Xbox One X, la console più potente al mondo (per il momento); Nintendo, invece, tampona i danni fatti con Wii U facendo uscire Nintendo Switch, una piattaforma di gioco ibrida che, a dirla tutta, inizialmente non aveva impressionato tutti. Per fortuna, un parere può cambiare, e la Grande N si è rivelata particolarmente abile nel convincere il pubblico tramite il rilascio di produzioni di livello, tra cui il mastodontico Zelda: Breath of the Wild al lancio, ma mancava ancora qualcosa: l’iconico Mario. Immaginate ora un capitolo che prende spunto da Super Mario 64, Super Mario Bros, Super Mario 3D Land principalmente, senza disdegnare di raccogliere quanto di buono fatto dagli altri capitoli: fatto? Ecco, Super Mario Odyssey racchiude questo e tanto altro ancora, ed è approdato su Nintendo Switch più in forma che mai, pronto a convincere gli scettici che si, la console ibrida targata Nintendo ha molto da offrire.

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L’incipit narrativo non si discosta troppo da quello che è sempre stato: Bowser ha rapito la Principessa Peach, e questa volta intende sposarla. In più, visto che c’era, ha portato con sé Tiara, interessante abitante del Regno del Cappello, uno dei 15 mondi presenti nel gioco. Noi, ovviamente nei panni di Mario, viaggeremo assieme a Cappy, anch’esso intenzionato a sventare il malvagio piano del Re dei Koopa. Rispetto ai precedenti capitoli, la storia continuerà a essere narrata con il proseguo dell’avventura, infatti Bowser si farà strada tra i tanti regni e ruberà sempre un oggetto in particolare, così da costruire un matrimonio con i fiocchi: alla fine avrà l’abito per Peach, l’anello giusto, un banchetto delizioso e tanto altro ancora…ma ce la farà a legarsi alla principessa?

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Raccogliere tutte le lune è una sfida difficilmente completabile, ma sicuramente lunga e divertente.

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Per intraprendere il nostro viaggio, dovremo raccogliere le Lune d’Energia sparse per i vari regni, che fungeranno da carburante per la nave. Non sarà questo l’unico utilizzo: infatti sarà possibile sbloccare nuovi oggetti all’interno del negozio tramite l’accumulo di quelle che, in passato, erano le famosissime stelle. Proprio gli shop, presenti in ogni mondo, sono una novità interessante: grazie alle monete dorate si potranno acquistare cuori, lune e diversi vestiti, mentre tramite la valuta del Regno (di colore viola) sarà possibile ottenere souvenir ed equipaggiamento specifico del mondo che stiamo visitando, tanto bello da vedere quanto utile per partecipare ad alcune attività in particolare.

Il punto forte di Super Mario Odyssey è senza dubbio l’ingente mole di cose da fare e la qualità che ognuna di esse offre. Potremo dedicarci solamente alla storia principale e sfruttare Cappy per impossessarci dei nemici, oppure perdere un po’ di tempo alla ricerca delle lune e, perché no, a saltare la corda o a giocare a pallavolo. Tutto quello presente nell’ambiente di gioco è stato messo lì per un motivo, e, grazie a un occhio attento, potrete trovare le monete viola, un Tubo Warp in grado di passare dal 3D al 2D o semplicemente una piccola porzione di mappa non vista prima. Pur esplorando a più non posso ogni anfratto, nuove lune verranno sbloccate dopo la fine della storia: noi l’abbiamo preso come un chiaro invito a non mollare il titolo, anzi a giocarlo ancora di più.

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Il citazionismo verso i precedenti capitoli e il neo-arrivato Cappy sono un mix vincente.

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Grande cura è stata dedicata alla caratterizzazione dei personaggi e ai loro utilizzi una volta preso possesso con Cappy: con Goomba normale potremo generare una torre intera e raggiungere vette inaccessibili, mentre con quello volante saremo in grado di superare zone con veleno o semplicemente vuote. Considerando la doppia cifra raggiunta e superata per quanto riguarda il numero di nemici controllabili, il lavoro è pazzesco, anche perché ogni personaggio ci consentirà di raggiungere lune, monete viola e livelli bonus, sparsi ovviamente in zone meno evidenti all’occhio. Grazie a tutto ciò, siamo stati in grado di apprezzare ancora di più il quadro complessivo che è Super Mario Odyssey: un’opera che racchiude i vecchi capitoli e li esalta, ma, allo stesso tempo, non ha paura di aggiungere qualcosa di divertente e sfrontato, come può essere Cappy e la sua funzione, così da generare un mix che rasenta la perfezione.

L’unica nota stonata, che rimane comunque marginale, è la difficoltà delle boss-battle: i Broodals sono simpatici all’inizio, ma mandarli KO risulterà abbastanza semplice, così come i boss di alcuni regni e lo stesso Bowser. Detto ciò, sconfiggere il Re dei Koopa è sempre stato poco faticoso, infatti, in Super Mario 64 bastava avere una discreta sensibilità per scagliarlo verso gli spigoli dello scenario e mandarlo KO, dunque ci sentiamo di ribadire il nostro pensiero: il livello di difficoltà medio-basso non penalizza minimamente l’esperienza di gioco. Se siete intenzionati a superare una sfida estrema, vi consigliamo di prendere tutte le lune sparse per i regni, che sono oltre 800, e magari anche le monete viola, fondamentali per acquisire il vestiario dedicato e molti souvenir interessanti.

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Una volta completata l’avventura, Jump Up, Super Star! sarà la vostra canzone preferita, fidatevi.

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Sotto il profilo tecnico, come già detto, Odyssey è un “piccolo” miracolo. Oltre alla resa perfetta in entrambe le versioni su cui Switch consente di giocare, siamo rimasti sbalorditi dall’eccelsa qualità grafica degli ambienti: ricchi di dettagli in movimento, spesso presenti sotto forma di indizio per far trovare una luna o una zona segreta. Non è mancata poi una colonna sonora vasta e a dir poco sublime, che esprime il suo massimo in Jump Up, Super Star!, vero e proprio cavallo di battaglia di Nintendo ormai da qualche mese. Siamo rimasti piacevolmente soddisfatti anche dalla resa di acqua, veleno, lava e via dicendo, anche se la neve ha un po’ troppo l’effetto zucchero filato, il che non è riuscito a convincerci pienamente.

Nonostante un voto pazzesco, questo è quanto c’era da dire su Super Mario Odyssey. Sembrerà poco, o comunque non abbastanza, ma c’è un piccolo segreto che vorrei rivelarvi: la vera essenza del gioco si può percepire solamente prendendo i Joy-Con in mano e dedicandoci almeno un minuto, tanto basta. Potremmo parlare per ore di ogni singolo regno e della magnificenza del lavoro svolto da Nintendo nella realizzazione di quello che, a conti fatti, si è proposto come Gioco dell’Anno e che riceverà tale appellativo da centinaia di siti nei prossimi mesi, ma non renderebbe onore all’opera. Per quanto ci riguarda, Super Mario Odyssey è la risposta a tutti quelli che si sono chiesti se ne vale la pena comprare Nintendo Switch: con titoli come questo, decisamente si.