Recensione .hack//G.U. Last Recode

In occasione del quindicennale della saga, Bandai Namco ha deciso di riportare in auge la serie di .hack//G.U. mai arrivata da noi in Europa. I titoli, al plurale poiché si tratta di una raccolta dei tre capitoli originali usciti su Playstation 2 più un inedito, sono stati completamente rivisitati dai ragazzi di CyberConnect2, capaci di riuscire a svecchiarli in maniera ottimale. I vari capitoli sono basati tutti più o meno sullo stesso gameplay e narrano le vicende di Haseo, un player dell’MMORPG The World:R2 in cui è ambientato l’intero titolo. Si avete capito bene: si tratta di un gioco dentro un altro. Per certi versi la saga è considerabile una sorta di predecessore spirituale del più recente Sword Art Online e farà dunque felici tutti i fan degli rpg online, pur non essendolo realmente. Andiamo però ad analizzare a fondo questa quadrilogia.

Come dicevamo in apertura, .hack/G.U. Last Recode è ambientato all’interno di un vasto titolo online, The World:R2, nel quale imperversano da diverso tempo i PK (Player Killer), ovvero giocatori che si divertono ad uccidere altri loro simili. Il protagonista, Haseo, è alla ricerca di un particolare nemico chiamato Tri-Edge, colpevole di aver ucciso Shino, una sua cara amica in game, e di averla mandata inspiegabilmente in coma anche nella realtà. Nel tentativo di affrontarlo, l’eroe subirà però un Data Drain, perdendo tutti i progressi fatti e tornando al livello 1. A questo punto, il suo nuovo obiettivo sarà quello di ottenere più potere di prima, in modo tale da sconfiggere il rivale e fare chiarezza sulle vicende che lo riguardano.

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Non mancheranno neanche le gilde o i mercatini nella piazza della città principale.

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Dopo questo breve incipit di trama, possiamo passare ad analizzare il gioco in sé. All’interno di The World potrete vivrete la vostra avventura come in un vero MMORPG, sarà dunque fondamentale compiere azioni come scambiare oggetti, stringere amicizie, formare party o livellare. E per tutti quelli che se lo stessero chiedendo, no, non mancheranno neanche le gilde o i mercatini nella piazza della città principale. Sarà possibile, inoltre, regalare oggetti in-game alle vostre conoscenze e, pur se diminuita rispetto l’edizione Playstation 2, c’è anche la possibilità che quest’ultime rivendano gli item da voi consegnatogli.

Welcome to The World.

Il sistema di combattimento è piuttosto frenetico ed intuitivo, seppur leggermente legnoso, e si basa sulla concatenazione di combo e mosse speciali. Quest’ultime saranno fondamentali per riuscire ad interrompere le azioni nemiche e riuscire a volgere lo scontro a nostro favore. Le varie skill si suddividono in offensive, curative o di supporto e possono essere fatte apprendere ai vari personaggi tramite dei rotoli. Ogni volta che entrerete in battaglia, l’area verrà delimitata da un cerchio e vi troverete dunque a combattere al suo interno. Haseo potrà equipaggiare, col proseguire del gioco, diversi tipi di armi come delle doppie lame, uno spadone o una falce. La capacità di utilizzo di ognuno dei vostri strumenti di offesa potrà inoltre essere livellata, permettendovi così di apprendere tecniche uniche. Oltretutto, è presente un sistema di danno elementale molto semplice, strettamente collegato alla possibilità di customizzare ogni arma con un determinato elemento.

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Purtroppo potrete controllare solamente Haseo all’interno del party.

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Colpendo a ripetizione un nemico, riuscirete a stordirlo e potrete sfruttare il rengeki, ovvero una sorta di boost che renderà più forte l’attuazione di una vostra mossa speciale. A proposito di quest’ultime, è possibile equipaggiarne fino a quattro contemporaneamente. Inoltre, la suddetta modalità, unita alla vostra affinità generale con il resto della squadra, vi permetterà di caricare la barra del morale molto velocemente. Essa una volta carica, darà accesso ad una sorta di stato berserk. Purtroppo potrete controllare solamente Haseo all’interno del party, ma si tratta di una cosa ovvia considerando le dinamiche da finto MMORPG. In alcuni momenti, vi ritroverete anche a prendere il controllo del vostro avatar, che trasformerà le battaglie in scontri un po’ più arcade e dal sapore di shoot ‘em up. Solo all’interno del quarto capitolo sarà inoltre presente la 5th Form di Haseo, che vi permetterà di utilizzare una potente spada in grado di attaccare anche dalla distanza e di sfruttare delle skill ispirate ai diversi avatar presenti nella saga.

Le battaglie tra avatar sono piuttosto spettacolari.

Le mappe, purtroppo, risultano essere piuttosto spoglie e ripetitive. Potrete avventurarvi in tre tipi di ambienti: il primo, chiamato Dungeon, è generalmente un posto chiuso in cui è possibile trovare la statua di un dio con un tesoro davanti; il secondo, chiamato Field, è solitamente uno spazio aperto al cui interno dovrete trovare tutti i Symbol Fragment per aprire la stanza contenente la stessa scultura citata poc’anzi: il terzo e ultimo ambiente è indicato con la dicitura Boss e, come è facilmente intuibile dal nome, presenta unicamente un grosso nemico da abbattere in cambio di una sostanziosa ricompensa. Per riuscire ad avanzare nei vari livelli, è necessario aprire delle porte pagando un certo numero di Chim Chim, collezionabili ottenibili facilmente durante l’esplorazione.

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Dal punto di vista tecnico, questa nuova edizione si arricchisce di cutscene completamente rivisitate e nuove texture.

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Dal punto di vista tecnico, questa nuova edizione si arricchisce di cutscene completamente rivisitate e nuove texture. La maggiore attenzione è sicuramente stata data ai personaggi, che risultano nettamente migliorati rispetto alle loro controparti dell’epoca Playstation 2, ma la stessa cura non è stata purtroppo utilizzata per le ambientazioni. Quest’ultime appaiono ripulite dalle sbavature di un tempo, ma allo stesso tempo stonano non poco con tutto il resto, andando a rovinare pesantemente l’armonia visiva del titolo. In generale, le mappe risultano essere piuttosto spoglie e ripetitive. Nelle città, ed in alcuni scenari, è inoltre possibile utilizzare una motocicletta per spostarsi da una parte a l’altra. Ognuno dei capitoli contenuti in Last Recode sarà giocabile in una modalità extra chiamata Cheat Mode. Quest’ultima vi permetterà di godere a pieno della storia donandovi statistiche maxate, le armi migliori del gioco e tantissimi oggetti, in modo tale da non dover perdere tempo a farmare. Inoltre, è presente anche una Parody Mode che mostra vari filmati rivisitati in chiave comica, quest’ultimi però sono ottenibili solamente andando avanti con la trama.

La qualità delle cutscene è senza dubbio elevata.

Anche la colonna sonora del titolo è stata rivisitata e in questa nuova veste riesce a convincere pienamente l’ascoltatore. Il doppiaggio del gioco è realizzato in maniera impeccabile, peccato solamente per le spesso inesistenti animazioni labiali dei personaggi, ma è comprensibile data l’età della produzione originale. Per quanto riguarda le voci dei personaggi, è possibile scegliere tra la lingua giapponese e inglese, mentre i sottotitoli sono presenti solo in lingua inglese, sarà dunque difficile apprezzare completamente i vari dialoghi se non si è in possesso di una buona conoscenza di quest’ultima. Inoltre, vista la natura da finto MMO, molti degli npc che incontreremo utilizzeranno uno slang piuttosto marcato e inaspettatamente ben riuscito.

.hack//G.U. Last Recode non è esente da difetti, ma, nonostante il peso degli anni, la serie risulta ancora pienamente godibile e il fatto che sia finalmente uscita anche da noi potrebbe invogliarvi ancora di più all’acquisto. I ragazzi di CyberConnect2 hanno svolto un buon lavoro di adattamento per la nuova console Sony, garantendo un frame rate ben ancorato ai 60 fps ed apportando delle sostanziali modifiche al gameplay, che è stato generalmente velocizzato rispetto al passato. Per chiunque se lo stesse chiedendo, ogni capitolo dura all’incirca 25 ore, tranne l’ultimo che si attesta invece sulle 4. Insomma, tirando le somme Last Recode è sicuramente l’edizione definitiva di una delle saghe jrpg più valide del periodo Playstation 2 e, se siete appassionati del genere, non dovreste farvela sfuggire.

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