Qualche giorno fa abbiamo provato Gran Turismo Sport, grazie alla demo accessibile dal 9 al 12 ottobre: è arrivata l’ora di testare la versione definitiva del titolo ideato da Kazunori Yamauchi. Le modalità principali, già viste nella beta, sono state implementate, soprattutto con circuiti, ma non solo: tutti i contenuti adesso sono disponibili, dandoci l’opportunità di recensire il prodotto completo, anche se manca la parte multiplayer online, a causa dei server tutt’altro che popolati. I comandi si possono cambiare, dando esperienze di guida di 20 anni fa (X e quadrato per PlayStation 1), ma anche attuali, con il joystick che si può inclinare, simulando un volante che sterza: quest’ultima idea è quella più vicina alla realtà, ma allo stesso tempo la più difficile, dal momento che, quando l’auto non è totalmente stabile, è probabile fare più danni, specialmente se siete impegnati anche a controllare e modificare ulteriori parametri come mappatura del motore (per risparmiare) o controllo di trazione.

Oltre alla competizione vera e propria su pista, da ogni sessione è possibile ricavare punti spendibili per migliorare le proprie vetture o semplicemente ampliare il proprio parco auto, che variano in base ai nostri risultati e agli obiettivi che completiamo, oltre che alla difficoltà: vincere una gara semplice vale molto meno di una complicata. Ecco qui nel dettaglio come possono essere utilizzati:

Denaro: servono ad acquistare nuovi modelli nella sezione Case Produttrici.
Miglia: si possono utilizzare per comprare oggetti o migliorare le prestazioni della propria vettura.
Distanza Percorsa: indica i km percorsi durante la giornata e può portare ulteriori achievement.
Esperienza: utile per salire di livello e potersi permettere altri circuiti per poter gareggiare.

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Graficamente le auto sono dettagliate e, guardando anche gli interni, la precisione con cui sono state riprodotte è eccezionale.

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Come in quasi tutti i giochi di corse, si può decidere con quale visuale guidare: di default c’è quella in prima persona, ma può essere cambiata senza problemi passando sia a quella esterna che a quella nell’abitacolo. Allo stesso modo, è possibile scegliere se usare il cambio manuale o automatico. Graficamente le auto sono dettagliate e, guardando anche gli interni, la precisione con cui sono state riprodotte è eccezionale: merito dei 4K, 60fps, HDR e Wide Color. Gli sfondi sono gradevoli da vedere, anche se alcuni particolari, non necessari, potevano essere evitati: un aereo di linea che passa sul circuito, ma che non scorre in maniera fluida e naturale, rende l’effetto tutt’altro che realistico. Più in generale, gli elementi non legati strettamente al tracciato non sono in armonia con il resto, come ad esempio i fuochi d’artificio, sincronizzati al millesimo l’uno con l’altro. Manca il meteo dinamico ed è un vero peccato, visto che l’idea è quella di rendere la simulazione il più veritiera possibile. Un po’ da ridire sui danni che, anche se impostati per essere più credibili, non lo sembrano: abbiamo provato a schiantarci ad oltre 200 km/h frontalmente su un muro e l’unico problema, ad eccezione di qualche graffio, è stato avere la vettura che pendeva leggermente da una parte.

Le vetture in Gran Turismo Sport, oltre 150, sono curate nei dettagli e coprono tutti i continenti: dall’America all’Asia, passando per l’Europa, che conta il maggior numero di case produttrici. Sono divise in sei categorie, in base alle prestazioni:

Gr. N: si tratta della auto di serie, quelle che si vedono tutti i giorni per le strade, che a loro volta sono divise in base ai cavalli. Ci sono infatti sottocategorie, da N100 a N1000, che diversificano queste vetture, anche perché sarebbe ingiusto (e inutile) far gareggiare una berlina qualunque con una Ferrari sullo stesso tracciato.
Gr. 4: corrisponde alla classe GT4, che comprende veicoli di serie con assetti da gara. Dall’esterno sembrerebbero auto normali, visto che le modifiche importanti riguardano gli interni. I sedili sono sostituiti da quelli avvolgenti e, più in generale, viene levato il superfluo per far diminuire il peso.
Gr. 3: (GT3) rispetto alle categorie precedenti, l’assetto da gara è più preponderante ed evidente. Vengono aggiunti ulteriori elementi aerodinamici e altri piccoli accorgimenti. Le vetture sono più larghe, per montare gomme slick da competizione, e sono alleggerite ancora di più, fino a pesare 1,3 tonnellate.
Gr. 1: la classe dei prototipi o GT1, veicoli ultraveloci che hanno una tenuta straordinaria in rettilineo e in curva, tramite all’assetto che ne risalta le doti aerodinamiche. Superano i 1000 cavalli di potenza, grazie anche al peso, circa 900kg. Sono questi i bolidi che si sfidano ogni anno nella 24 ore di Le Mans, dimostrando una spiccata propensione a competizioni di lunga durata.
Gr. B: ispirato alle corse di rally degli anni ’80, ora cancellate dai calendari a causa della loro pericolosità e degli incidenti provocati in passato, Gran Turismo Sport (ri)porta in pista questa categoria, con vetture 4×4 e oltre 500 cavalli di potenza.
Gr. X: questa classe accoglie veicoli dal concept molto particolare, che li rende incredibilmente diverse da tutte le altre auto presenti in gioco e, di conseguenza, non si possono inserire in nessuno dei gruppi precedenti.

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È possibile customizzare veramente tantissimi elementi, compresa la tenuta da gara.

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Tra le feature più interessanti, e ricercate dal pubblico amante dei motori, c’è la personalizzazione della propria automobile, del casco e della tuta: è possibile rendere uniche le vetture, dando la possibilità di modificare veramente tantissimi elementi, compresa la tenuta da gara. Inizialmente sarà accessibile solo l’editor della livrea dell’automobile mentre, per tutto quel che riguarda il pilota, bisogna attendere di arrivare al livello 5.

Una vettura creata con l’editor di livrea.

Una volta caricata l’automobile, si apre il menù con vernici, adesivi, ruote ed elementi da gara. La disponibilità di scelta è veramente ampia, al punto che è possibile settare anche lo sfondo sul quale lavorare, tra bianco, nero o esterno, e in che modo deve roteare la vettura mentre la mettiamo a punto. Esteticamente non ci sono limiti alle modifiche da apportare, mentre casco e tuta hanno un sistema analogo a quello della livrea.

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Ci sono molti parametri da regolare prima delle competizioni, anche se non è richiesta nessuna conoscenza tecnica.

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La Modalità Arcade è quella che vi avevamo raccontato nel nostro provato. È tendente al single player, con la possibilità di sfidare il computer o noi stessi in prove a tempo cronometrate, in cui dobbiamo stabilire il record e migliorarlo di volta in volta, e nella gara di derapate, dove bisogna guadagnare più punti possibili. Non cambia in maniera epocale la base di quanto visto pochi giorni fa, ma, ovviamente, tutto ciò che è stato aggiunto rende il gioco molto meno monotono vista la vasta gamma di circuiti: non tutti, però, sono disponibili fin da subito, perché vengono sbloccati con l’aumento di livello. I tracciati più complicati, che richiedono molte ore passate con il joystick in mano, sono Interlagos (Brasile) e Nürburgring (Germania). Ci sono molti parametri da regolare prima delle competizioni, anche se non è richiesta nessuna conoscenza tecnica: se avete in mente di cambiare qualche assetto, c’è scritto tutto quello che vi serve, come ad esempio la vostra modifica su cosa incide.

Riassumiamo brevemente quel che vi avevamo raccontato della Modalità Arcade di Gran Turismo Sport nel provato di qualche giorno fa, dando però un punto di vista leggermente più completo, vista la versione decisamente più avanzata rispetto alla beta:

Gara singola: come si intuisce dal nome, è una competizione contro l’IA dove vince chi arriva primo. Sono disponibili 3 difficoltà.
Prova a tempo: si gioca da soli e si compete esclusivamente con sé stessi. Una volta segnato il record, dovrete battervi continuamente.
Prova derapata: in tre sezioni di una pista, bisogna derapare il più a lungo possibile in ognuna di essa. Più secondi si riesce a far scivolare la vettura sull’asfalto (o sulla terra), maggiori sono i punti che si acquisiscono.
Gara personalizzata: una corsa dove è possibile decidere una serie di parametri, fra cui IA, danni, consumi, penalità. Ogni settaggio che inseriamo influisce sulla difficoltà, che va da 1 a 10.
Schermo condiviso 2G: per giocare in due dalla stessa console.
Tour VR: la realtà virtuale è stata implementata, anche se non ci è stato possibile provare l’esperienza.

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Ogni nostro progresso viene premiato con 3 trofei: oro, argento e bronzo, in base alla nostra performance.

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La Modalità Campagna di Gran Turismo Sport è piena di challenge che ci aiuteranno a perfezionare ancora di più il nostro stile. Ci viene insegnato qualche trucco e, quando impareremo a sfruttarlo come si deve, guadagneremo anche punti. Ogni nostro progresso viene premiato con 3 trofei: oro, argento e bronzo, in base alla nostra performance. In ogni stage ci sono delle regole ed un risultato minimo da centrare, che coincide con il metallo meno prezioso. Non sempre si tratta solo di battere un tempo cronometrato, perché fra gli obiettivi ci sono anche altri traguardi da raggiungere.

Quello che mancava in nella Modalità Campagna era soprattutto il divertimento, perché la maggior parte di ciò che veniva proposto era fin troppo scontato. Ora finalmente abbiamo tutto quel che ci serve per un giudizio completo:

Accademia di guida: soprattutto formata da tutorial, si divide in principiante e intermedio. Mentre nella prima parte vengono spiegate le basi, come girare, frenare, curvare, nella seconda si entra più nei particolari, utilizzando termini che tutti gli appassionati di motori conoscono: sottosterzo, sovrasterzo, derapata e trail braking vengono spiegati nel dettaglio e, per arrivare al trofeo d’oro, devono anche essere svolte alla perfezione. Ogni 8 sfide superate si acquisisce una vettura in regalo e la prova finale per entrambe è una gara, nella quale bisogna dimostrare quel che si è appreso.
Sfida missioni: quando avrete imparato tutto ciò che dovevate dai tutorial, sarà il momento di impegnarsi in qualcosa di più difficile. Non sarete più soli, ma avrete degli avversari: non bisognerà lottare con il cronometro, ma centrare alcuni traguardi. Non vi viene dunque richiesto un ottimo tempo, ma solamente soddisfare le condizioni richieste: a volte può essere di arrivare in testa, altre di raggiungere delle velocità di punta. Si divide in 8 fasi da 8 challenge ciascuna e, per passare da una fase all’altra, è necessario aver completato quella precedente.
Esperienza sul circuito: ogni tracciato è diviso in settori in cui poter provare le curve e trovare il punto di staccata. Il numero di sezioni è variabile ed è legato alla lunghezza della pista: il Northern Isle Speedway è talmente corto che non c’è bisogno di checkpoint intermedi, mentre il Nürburgring (in versione integrale) ne ha addirittura 11.

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Ogni 20 minuti è possibile prendere parte ad alcune competizioni, della durata di 15 minuti circa, che comprendono la messa a punto della vettura e la gara vera e propria.

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La Modalità Sport racchiude una serie di partite classificate contro altri utenti. Trattandosi di online, il giudizio al momento deve rimanere sospeso: manca l’utenza per dare un parere. Noi di VMAG ci abbiamo provato lo stesso, inserendo anche le impressioni che avevamo avuto nella beta, alla quale hanno partecipato oltre 1 milione di persone. Ogni 20 minuti è possibile prendere parte ad alcune competizioni, della durata di 15 minuti circa, che comprendono la messa a punto della vettura e la gara vera e propria. Per giocare in rete c’è anche la sezione Lobby, dove sono presenti stanze, in cui si possono inserire le regole che si preferiscono e attendere che qualche player entri. Queste due modalità, purtroppo, non essendo ancora uscito il gioco, non sono state testate a sufficienza, anche se quanto visto nella demo è di buon auspicio, soprattutto per la doppia classificazione riguardante velocità e correttezza, ma bisognerà aspettare il 18 ottobre per vedere se le aspettative verranno rispettate.

La sezione Case Produttrici non è cambiata molto rispetto al provato: è una sorta di museo con automobili presenti in-game, che possono anche essere acquistate con il denaro guadagnato durante le gare. Sono ordinate per continenti e, successivamente, divisi ulteriormente in base alle nazioni. Mentre la zona americana e asiatica contano relativamente poche aziende, l’Europa è quella che offre più vetture di tutti, provenienti da Gran Bretagna, Germania, Francia, Svizzera e Italia, rappresentata da Alfa Romeo, Ferrari e Lamborghini. Non è solo un’esposizione, perché, oltre allo showroom, c’è anche la possibilità di ripercorrere la storia di una scuderia in particolare e scoprire ulteriori dettagli a riguardo. Inoltre, è presente una sezione permette di fare foto in location fantastiche, oltre 1000 in totale: tra queste ce ne sono anche molte italiane, come Roma, Venezia, Firenze, Stelvio o Alberobello. Non ci si limita a piazzare una vettura e scattare, dal momento che è possibile inserire la propria auto nel punto preferito e scegliere fra una vasta gamma di filtri, rendendo personalizzabile ogni scatto. Tutto il materiale prodotto, ovviamente, può essere poi condiviso.

Gran Turismo Sport ha sicuramente una grande componente di simulazione, che obbliga l’utente a guidare come se si trovasse veramente sull’asfalto: giocato su un televisore HD ed una poltrona avvolgente, con visuale interna e joystick sensibile all’inclinazione, si potrebbe quasi ricreare l’atmosfera di gara. L’esperienza online non è stata provata a sufficienza, fra recensione e provato, e questo è un vero peccato, perché ha le potenzialità per attirare molti giocatori. Noi di VMAG siamo molto soddisfatti, anche se alcuni dettagli, come fare una gara notturna “soleggiata”, abbassano la valutazione generale di un titolo che rimane comunque ben fatto. Lewis Hamilton, tre volte campione del mondo di Formula 1, ha provato il prodotto insieme a Kazunori Yamauchi, dando molti consigli: questa è un’ulteriore prova di quanto la simulazione si avvicini alla realtà. Vi ricordiamo che da domani potrete provarlo anche voi, in esclusiva su PlayStation 4.