Bentornati nella rubrica 8mm, come ogni mese trattiamo di un film che mi ha particolarmente interessato. L’estate è ormai alle porte e non ci resta che passare il tempo con le persone e l’intrattenimento migliore: cosa c’è di meglio di un film fantascientifico con protagonista una spacegirl? Oggi trattiamo un’opera tratta da un romanzo vincitore del Premio Pulitzer. Il lungometraggio è stato premiato con tre premi Oscar e non è invecchiato per nulla. Il Buio Oltre la Siepe, To Kill A Mockingbird in lingua originale, è un’opera sublime, che riesce ad anticipare tematiche tabù per l’epoca: discriminazione, tolleranza e razzismo vengono ampiamente trattate con delicatezza all’interno di questo capolavoro.

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Il Buio Oltre la Siepe.

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Il libro da cui si ispira è stato pubblicato nel 1960 ed è scritto dalla brillante autrice Harper Lee, deceduta lo scorso anno. La pellicola è stata realizzata nel 1962 da Robert Mulligan e si tratta di un film drammatico davvero intenso. Purtroppo, la localizzazione italiana ha rovinato la metafora inglese di uccidere un usignolo, presente anche nel corso degli eventi. Nella versione originale, non vengono citati né il buio né la siepe. Nonostante questo grave adattamento, Il Buio Oltre la Siepe deve essere assolutamente visto da ogni uomo che popola la Terra. Correva l’anno 1962, al cinema gli spettatori assistevano in sala a Lawrence d’Arabia e Lolita di Stanley Kubrick, un film scandalo per l’epoca.

In una cittadina fittizia dell’Alabama, Maycomb, negli anni ’30, degli eventi sconvolgono il normale corso delle cose. Inizialmente, la narratrice comincia a donare agli spettatori una retrospettiva del luogo in cui è ambientato il tutto. Ogni donna vive la sua vita ordinaria seguendo sempre la stessa routine e gli uomini compiono ciò che credono sia il loro dovere. Un paese che sembra quasi un sogno, ognuno pare essere felice. In un contesto quasi utopico e onirico, cominciamo ad osservare i primi segni di uno strano mistero e le solite macchie che caratterizzano l’animo umano. Ecco che ci viene presentata la discriminazione.

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Atticus è un uomo dalla risposta sempre pronta.

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I bambini, al centro della storia, amano curiosare in giro e spingersi dove non dovrebbero. Gli adulti, coloro che credono essere saggi, li avvertono di non avvicinarsi ad una certa abitazione poiché è presente un individuo malvagio, Boo. Jem e Scout, i due piccoli, passano le loro giornate giocando felicemente, nonostante abbiano perso la madre. Atticus, il padre, è un avvocato che crede fortemente nella giustizia. Sembra infatti un uomo che ha sempre pronta la risposta giusta e dona ai suoi piccoli, e a tutti coloro che lo circondano, dei consigli adatti alla situazione e molto metaforici. Il suo rapporto con i figli è incredibile e delicato: a volte è severo, ma non si sbilancia mai troppo. Riesce ad essere un padre affettuoso ed educatore nei momenti più adatti.

Ad un certo punto, ad Atticus gli viene chiesto se vuole prendere un caso nel quale deve proteggere un uomo di colore. Tentennando leggermente, lo accetta. Lui è un individuo con dei principi ed una forte morale, vive credendo in modo ostentato in ciò che fa e dice. Il suo compito è difendere l’accusato di stupro. Trattandosi di un uomo differente dalla razza bianca, viene mal visto in città. L’ignoranza e la povertà della gente agricola li spinge a credere che le persone diverse da loro siano inferiori e sempre nel torto. Ciò che dovrà fare Atticus sarà di dimostrare il contrario. Riuscirà nell’impresa?

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Osserviamo il mondo attraverso gli occhi dei bambini.

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I bambini hanno un ruolo fondamentale nella storia, noi osserviamo il mondo attraverso i loro occhi. Sono costituiti da una mente acuta e da una sconfinata voglia di scoprire di più. Arriveranno addirittura ad una inversione dei ruoli: saranno loro a salvare il padre in una situazione tragica. Il Buio Oltre la Siepe è costituito da una crescente tensione, le scene angoscianti consentono alle nostre paure più recondite di fuoriuscire. La musica è un elemento fondamentale poiché è preponderante nel creare momenti ansiogeni. Il Buio Oltre la Siepe è in bianco e nero, ma sembra non essere mai invecchiato. Le inquadrature sono strabilianti e le luci sono studiate a puntino. La regia è dinamica, perfetta e si cura dei dettagli più piccoli.

La città viene abilmente costruita, portandoci indietro negli anni ’30, in cui la paura del diverso e la discriminazione è ancora un fattore elevato. Osservare come ancora oggi molte cose non sono ancora cambiate fa veramente paura. Una situazione negli anni ’60 abbastanza veritiera, il razzismo era un elemento costituente quell’epoca. Oggi, molti paesi, anche quelli che si considerano civilizzati, sono costituti da un’ignoranza e pregiudizi che fanno veramente paura. Ciò che Atticus affronta potrebbe essere considerato un processo mentale all’interno di ognuno di noi. Prima o poi ci siamo chiesti cosa sia giusto o sbagliato, bisogna difendere o allontanare il diverso? Chi ha ragione? Tutte domande che si pone il nostre saggio eroe, il quale deve essere in grado di saper dimostrare il suo pensiero alla giuria.

Atticus è un personaggio tragico, il quale viene sconfitto. I bambini rappresentano un elemento d’aiuto e sono considerati degli eroi, grazie all’arco di crescita che affrontano. Il Buio Oltre la Siepe è un film sublime che affronta tematiche le quali non moriranno mai e che ogni essere umano si è posto nella propria vita. La discriminazione, i pregiudizi, la paura del diverso, sono dubbi morali che dobbiamo affrontare. Solo superando questi ostacoli si può vivere in un qualcosa che sia più umano. Siamo tutti uguali, non solo di fronte alla legge. Siamo tutti uguali in quanto essere umani. Il Buio Oltre la Siepe riesce a dimostrarlo in un finale da brividi, il quale fa provare sensazioni uniche. Si tratta di un’opera che deve essere vissuta e assolutamente recuperata. Una lezione sulla propria etica e morale che ognuno di noi deve prendere parte almeno una volta nella vita.