Recensione ECHO

ECHO รจ un titolo molto interessante che ha come obiettivo quello di essere uno stealth accessibile a tutti: come? Immergendo l’utente lentamente e gradualmente all’interno del gioco, insegnandogli poco a poco cosa significa superare i nemici in maniera discreta e quasi invisibile. Si tratta del primo lavoro di Ultra Ultra, casa di sviluppo indipendente danese con base a Copenaghen, il cui approccio prefissatosi รจ originale e curioso, come riportato nel loro sito ufficiale. Non รจ del tutto inedito, dal momento che alcune meccaniche sono giร  state sperimentate e il contesto in cui รจ ambientato รจ abbastanza comune nelle opere di fantascienza: un gruppo di persone viene mandato nello spazio per far rifiorire la razza umana, il viaggio dura tantissimi anni e, quando si arriva a destinazione, il pianeta che doveva accoglierli non รจ come ci sia aspettava. รˆ invece curioso, perchรฉ appaiono un numero di personaggi molto limitato, ma, soprattutto, tutto quello che ci sembra di aver giร  visto รจ ben amalgamato, dando l’impressione di un prodotto nuovo.


Al centro della trama c’รจ En, una ragazza rimasta in stasi per piรน di cento anni in un’astronave, che viene improvvisamente svegliata da London, un’intelligenza artificiale, per atterrare su un pianeta innevato, come programmato molto prima di essere stata sedata. Dopo aver fatto una passeggiata introduttiva all’interno della base spaziale, in cui viene spiegato vagamente cosa รจ successo in precedenza, compaiono i primi titoli di testa in maniera intelligente, che non disturbano minimamente il giocatore, essendo stati sincronizzati in modo da cominciare e finire durante una scena molto lenta in cui bisogna raggiungere un cubo: il tragitto dura circa 30 secondi, che permettono di leggere senza alcun problema i nomi dei doppiatori, Game Designer, Lead Programmer, Art Director e tutte le figure piรน importanti nella realizzazione di un videogioco. Fra tutti questi, perรฒ, se siete lettori di VMAG, due di questi attireranno la vostra attenzione piรน degli altri: Rose Leslie, la Ygritte di Game of Thrones, e Nick Boulton, ovvero il Reyes Vidal di Mass Effect Andromeda e ilย Raubahn Aldynn di Final Fantasy, che danno la voce a praticamente gli unici due personaggi che parlano, En e London. La storia รจ molto profonda, ben curataย eย raccontata quasi interamente senza cutscene ed รจ possibile capirla dai dialoghi: un vero peccato che non siano presenti i sottotitoli in italiano, perchรฉ nei momenti piรน concitati non รจ sempre facile seguire il filo del discorso e c’รจ il rischio di perdersi molti dettagli.

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Dopo circa un’ora passata davanti allo schermo, le cose iniziano ad essere piรน interessanti.

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Il titolo inizia in maniera molto lenta, rischiando di essere estremamente noioso. Se si dovessero giudicare solo i primi minuti, il rischio di accantonare il prodotto sarebbe molto alto dal momento che, inizialmente, si deve solo seguire la strada: una volta atterrati sul pianeta che si dovrebbe colonizzare, non si deve fare altro. Vengono fornite pochissime informazioni riguardo tutte le meccaniche di gioco perchรฉ non avete fatto nient’altro che camminare sentendo il computer che vi dava qualche piccolo suggerimento. Nessun nemico e zero azione. A far cominciare il tutto siamo noi stessi quando, involontariamente, daremo il via ad una serie di reazioni che porteranno addirittura alla creazione di forme di vita e, dopo circa un’ora passata davanti allo schermo, le cose iniziano ad essere piรน interessanti: decisamente troppo per un l’utente medio, che rischia di farsi un’idea sbagliata.

La spiegazione della sfera che ci circonda: quando รจ blu non dobbiamo preoccuparci, se รจ gialla รจ necessario nascondersi il prima possibile mentre se รจ rossa ormai siamo stati scoperti.

Per poter interagire con l’ambiente circostante, attorno ad En รจ stato inserito un cerchio, visibile anche al giocatore, e, nel momento in cui qualche oggetto che ha un minimo di interesse si trova all’interno della circonferenza, compare il tasto di attivazione, che puรฒ essere “E” oppure il mouse. Con l’andare avanti del gioco, esso si evolve, passando da una figura piatta ad una tridimensionale, che richiama il sistema di avvistamento di un altro titolo stealth come Assassin’s Creed: i nemici ci notano, la loro posizione ci appare gialla nella sfera e, se non riusciremo a interrompere il prima possibile la visuale su di noi, diventerร  rossa e ci inseguiranno. Esattamente come nella saga Ubisoft, le guardie, invece di attaccarvi, vi invitano ad andarvene. Non si tratta comunque dell’unico upgrade che avremo e spesso verranno aggiunte altre funzioni.

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Non essendo uno shooter non aspettatevi di potervi permettere di avere sempre il colpo in canna.

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Le armi sono interessanti, ma molto limitateย per incentivare il gioco stealth: c’รจ la possibilitร  di spingere i nemici per buttarli a terra per qualche secondo, di attaccarli da dietro per rompergli l’osso del collo o sparargli. Se dovessimo avvicinarci troppo, proverebbero a morderci: ci si puรฒ difendere da questo attacco solamente una volta. Nel caso di minacce multiple, รจ possibile stordirli tutti insieme usando una funzione della pistola simile ad un EMP, che manda momentaneamente KO chi si trova intorno a voi. Non essendo uno shooter non aspettatevi di potervi permettere di avere sempre il colpo in canna, perchรฉ ci vorrร  del tempo per ricaricare, a meno che non troviate nelle vicinanze delle colonne che vi permettono di riportare istantaneamente tutta l’energia al massimo. Per attirare l’attenzione, invece, si puรฒ urlare, permettendoci di aggirare gli avversari senza dover ricorrere all’uso di armi. Sfortunatamente si tratta di intelligenze artificiali che imparano da noi: dopo aver agito piรน volte nello stesso modo, riusciranno a replicare quello che facciamo.

Il primo vero nemico che ci attacca: in precedenza solamente avversari facilmente aggirabili che si tenevano in piedi a fatica.

Di punti deboli ce ne sono molti: come giร  detto in precedenza, almeno all’inizio non c’รจ molto da fare se non seguire il percorso fino alla comparsa dei nemici. Anche dopo la comparsa, ci vuole un po’ di tempo prima che diventino delle serie minacce da approcciare con cautela, dal momento che subiscono un’evoluzione: partono da tracce di materia organica per poi diventare esseri anche piรน intelligenti di noi. Finchรฉ sono claudicanti e non sanno sparare, capite bene come non ci sia sfida, basta aggirarli o spingerli per non farsi prendere. Quando invece progrediscono al punto di correre e maneggiare le armi, allora inizia il gioco stealth vero e proprio. Un ulteriore elemento che rende poco dinamico il titolo รจ il fatto che durante le lunghe chiacchierate con London, senza i sottotitoli in italiano, si รจ forzati a camminare per i corridoi fin quando non si sarร  concluso tutto il discorso.

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Dovrete comunque approcciarvi piรน volte con gli stessi soggetti che avevate giร  superato.

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Un altro grande problema, sempre legato ai nemici, รจ la continua presenza di black out che, oltre a far evolvere i nostri avversari, rendendoli sempre piรน pericolosi, li fa anche rivivere, creando un’atmosfera horror: questo dovrebbe essere un modo per farvi giocare per forza in maniera stealth, ma in realtร  ha l’effetto opposto, perchรฉ dovrete comunque approcciarvi piรน volte con gli stessi soggetti che avevate giร  superato. Quel che c’รจ di peggio, perรฒ, รจ che tra quando la luce si spegne e si riaccende c’รจ uno stacco e si ricomincia come se fossimo ad un nuovo spawn: questa disarmonia รจ tutt’altro che positiva, sommata al fatto che, nei momenti in cui sta per diventare buio, non si vede quasi nulla e noi rimaniamo comunque prede in balia dei nostri cloni.

ECHO รจ un insieme di molte cose giร  viste, ma il titolo รจ tutt’altro che scontato e, levando la parte iniziale, risulta avvincente. Trattandosi del primo lavoro della casa di sviluppo Ultra Ultra, รจ ancora piรน apprezzabile il prodotto finale, che riesce a riprendere elementi di altre opere per creare qualcosa di nuovo: un gioco in cui protagonista e chi ci si trova contro coincide, seppur in forme diverse. Purtroppo, a volte รจ un po’ troppo lento e inizialmente non invoglia il player a continuare, dal momento che, dopo circa un’ora e mezza, ci troviamo i primi veri ostacoli da superare. Nel palazzo nel quale si svolge tutta la trama, il percorso da seguire รจ spesso monotono e quasi sempre intuibile: raramente il giocatore si trova in una situazione in cui non sa dove andare. Piรน ambienti della stessa struttura, maggiormente diversificati fra loro, lo avrebbero reso molto piรน appetibile anche se, ovviamente, รจ proprio l’edificio il punto di partenza, che si comporta come un personaggio in carne ed ossa, che ci studia e ci manda contro i nostri stessi cloni. Complessivamente รจ un videogioco ben fatto e molto interessante, ma doveva essere bilanciato un po’ meglio, magari velocizzando il tutto e renderlo fin da subito adrenalinico, o inserendo molto prima i nemici fastidiosi e pericolosi. Se Ultra Ultra รจ capace di titoli del genere, inevitabilmente le aspettative saranno altissime per tutto ciรฒ che proporranno in futuro.

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