Recensione Absolver

Da quando Absolver venne mostrato al pubblico per la prima volta, all’E3 dello scorso anno, mi accorsi subito, e in tanti come me, che aveva qualcosa di particolare, dei concetti nuovi da far vedere, delle innovazioni che uscivano dagli schemi. A partire da quell’online melee action con cui gli sviluppatori di Sloclap descrivevano il loro lavoro che, per qualche ragione, mi aveva fatto tornare alla mente (seppure i due titoli nulla centrano) a quel tactical espionage action che campeggiava sulla cover di Metal Gear Solid 4. Definire cioè il proprio gioco con un termine nuovo. Il che è già di per se un punto di forza, o quantomeno una dimostrazione di sicurezza, di voler far capire al mondo che quello è il loro prodotto. Ma ovviamente non bastano tre parole per ottenere ottimi risultati. Ci vuole anche tanto lavoro e quello che ha fatto il team parigino in questi anni può essere definito, a tutti gli effetti, un buon lavoro.

L’impero di Adal è in rovina e i nuovi governanti, le Guide, devono indirizzare i Prospect (Promesse, in italiano) verso il grado di Absolver, un corpo di combattenti d’élite che lottano per mantenere la stabilità del mondo. Questa è la storia che serve come base per giustificare ciò che avviene nel mondo dell’online melee action di Sloclap. Il giocatore parte quindi come Promessa, munito di maschera, e si incammina per il suo viaggio fatto di pugni, calci e parate per diventare un guerriero rispettato. Nel suo cammino dovrà incontrare e sconfiggere mini-boss (chiamati Marked One) e boss sparsi per il mondo. Una volta sconfitti tutti potrà così accedere a… ma questo forse è meglio che lo scopriate da soli. Nel girovagare a destra e sinistra in un mondo aperto non troppo esteso, ma ben caratterizzato, combatterete in continuazione contro guerrieri controllati dall’IA per aumentare il vostro livello e vi incontrerete/scontrerete con i tanti giocatori online che popolano l’opera, all’interno di un universo silenzioso fatto di gesti e non di parole, in quello che è uno dei punti più riusciti del gioco, di cui parleremo meglio successivamente.

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Di azione ce n’è tanta, il mondo di gioco è costantemente online e il tutto è concentrato sui combattimenti corpo a corpo.

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Ma cos’è dunque, Absolver? Abbiamo detto precedentemente del termine online melee action. Di azione ce n’è tanta, il mondo di gioco è costantemente online e il tutto è concentrato sui combattimenti corpo a corpo. Inizierete l’avventura personalizzando esteticamente il vostro personaggio e scegliendo uno fra tre stili diversi di lotta, ognuno con una abilità speciale unica: si chiamano Forsaken, Kahlt e Windfall e si differenziano, oltre che per le movenze, per il tipo di statistiche iniziali, che sono forza, destrezza, vitalità, resistenza e volontà. Statistiche queste che possono essere migliorate a proprio piacimento ogni volta che, con l’esperienza acquisita nei combattimenti, aumenterete di livello. A questi valori si vanno ad aggiungere quelli degli indumenti ed armature che troverete durante il viaggio. Potranno essere droppati dai nemici o raccolti in determinati recipienti e andranno a migliorare le vostre statistiche difensive, diminuendo spesso, di contro, la mobilità e il valore di danno. Lo sviluppo del personaggio non risulta eccessivamente complesso, ma piuttosto immediato, e questo può essere un punto a favore calcolando che, di base, la caratteristica in cui gli sviluppatori si sono concentrati maggiormente e in modo più profondo è quella del combattimento vero e proprio.

A seconda di come è vestito l’avversario, potrete capire, ad occhio, livello e tipologia di combattimento.

Il combattimento è cuore trainante di Absolver. Da giocare, consigliabile, con un pad. Un breve tutorial iniziale vi permetterà subito di capire a grandi linee come muoversi nel gioco. Dopo aver agganciato un nemico (con uno dei grilletti anteriori), il vostro personaggio si metterà in modalità combattimento. Avrete a disposizione quattro pose, due frontali e due di spalle. In ognuna di queste potrete scegliere voi quale tipo d’attacco fa al caso vostro, pescando da una libreria di numerosi calci e pugni. Ad esempio, nella posizione frontale di sinistra potrete mettere un calcio basso rapido seguito da una gomitata alta più lenta ma potente; ogni volta che utilizzerete quella posa e schiaccerete X due volte (quadrato per PlayStation 4), effettuerete quella successione di attacchi. Inizialmente le mosse saranno limitate, ma successivamente potrete apprenderne altre, parando i colpi dei nemici. Più vi difenderete infatti da un determinato colpo e più salirà la barra d’esperienza per apprenderlo; una volta arrivati al 100%, potrete fare vostra quella mossa. Con la Y (o triangolo) potrete poi eseguire un attacco, unico, alternativo. Il tutto dovendo stare costantemente attenti anche alla stamina. Ogni colpo o parata, infatti, consuma un’apposita barra di energia, la quale, una volta finita, dovrete attendere che si ricarichi. Tutto sta quindi nel riuscire ad utilizzare i movimenti giusti, alternando le posizioni migliori, con la giusta dose di energia. Una volta finita la stamina infatti non avrete modo di difendervi, diventando momentaneamente bersagli facili.

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Tra le vie e i sentieri di Adal, di tanto in tanto troverete per terra delle armi, che vi aiuteranno durante i combattimenti.

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Avrete a disposizione anche dei poteri speciali, che utilizzano un sistema di frammenti (shard in inglese) visibile sul retro del personaggio. Partirete con un’abilità che recupera salute e man mano che sconfiggerete i vari boss apprenderete scudi, terremoti e via dicendo. Ne potrete portare due insieme e per ognuna di esse serve un numero minimo di frammenti per essere utilizzata (shard che aumenteranno con l’esperienza). Infine, tra le vie e i sentieri di Adal, di tanto in tanto troverete per terra delle armi, che vi aiuteranno durante i combattimenti. Lame e guantoni avranno anch’esse un set di mosse da scegliere e personalizzare e potranno, con una determinata abilità, essere anche “evocate” tramite il sistema di shard. Potrete testare tutte le tecniche e le combo nella modalità pratica all’interno dell’opzione meditazione; nei diversi luoghi del mondo troverete infatti degli altari. Una volta attivati, diventeranno dei punti in cui fare respawn, mettere a posto l’equipaggiamento, i punti abilità quando si sale di livello e, appunto, fare pratica contro un nemico fermo pronto a subire, inerme, la vostra scarica di aggressività. Qui potrete creare dei veri e propri deck in cui salvare il vostro set prestabilito di mosse e testarlo per bene. Unico problema riscontrato nei combattimenti è che, se starete spalle al muro, la telecamera potrebbe darvi qualche grattacapo, specie se gli avversari sono più di uno e forse, in alcuni casi, gestire tanti avversari insieme può risultare un poco snervante.

Una bella combo in sequenza, con parata finale.

Il sistema di combattimento è estremamente gratificante. Non è un gioco in cui premere a caso tasti. Bisogna vedere, studiare l’avversario e i suoi movimenti. Altrimenti si rischia di finire schiacciati anche dai gruppetti di personaggi guidati dall’IA. Ma Absolver non è solo PvP, anzi. Una volta finita la storia, che obiettivamente può durarvi anche giusto due/tre ore, si apre un mondo fatto di livellamento per diventare sempre più forti e mostrare il proprio valore negli scontri 1 contro 1. Gli altari nominati prima, infatti, servono anche ad entrare nella modalità duello. Qui darete vita a intense battaglie fatte di sguardi, tecniche, tattiche e movimenti giusti. Una parata può essere più importante dell’attacco spammato in continuazione, così come è vitale saper utilizzare i poteri nel momento giusto. Il consiglio è quello di provare quest’opzione quando sarete già abbastanza esperti. Altrimenti potrete ritrovarvi contro avversari di livello troppo più alto del vostro con cui perderete già in partenza. Il primo che vince tre turni si aggiudica il match. Anche nei duelli si guadagna esperienza. Infine, è poi possibile aprire una propria scuola di combattimento e avere i propri adepti, oppure aderire a scuole aperte da altri giocatori.

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Servirà un buon senso dell’orientamento, altrimenti vi ritroverete a vagare in circolo quasi come in un limbo senza trovare la strada giusta.

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Dicevamo prima del mondo fatto di gesti e non di parole, quello per cui Sloclap è riuscito particolarmente bene nell’intento. Dopo il tutorial, vi troverete sostanzialmente soli all’interno dell’impero di Adal. Non ci sono troppe indicazioni, tutt’altro. Ci sono pochi NPC che parlano. Non c’è una mappa costante in qualche punto dello schermo. Ce n’è solo una (molto stilizzata) nel primo avamposto e nei vari altari sparsi per il mondo, che vi dirà quanti boss vi rimangono da sconfiggere. Servirà un buon senso dell’orientamento, altrimenti vi ritroverete a vagare in circolo quasi come in un limbo senza trovare la strada giusta. E non dovrete conoscere solo i sentieri a memoria, ma dovrete capire anche le intenzioni dei giocatori reali che popolano il mondo tra quelle vie. Potrete decidere voi se aiutare una Promessa in difficoltà, o rendergli la vita più difficile attaccandola in modo ostile, facendogli perdere tempo e esperienza, per il solo gusto di farlo. Il salutare con un inchino (c’è una lista di emote disponibili) può valere più di mille parole per iniziare un viaggio con altre persone sconosciute perse nel regno di Adal. Il consiglio, in ogni caso, è quello di girare con qualche altro giocatore, invitandolo nella propria squadra, per rendere il tutto più semplice e gradevole.

Di tanto in tanto bisogna porgere la mano ai propri avversari.

Uno dei punti che immediatamente colpisce di Absolver è lo stile grafico. Una sintesi poligonale che ricorda a metà (anche per l’uso delle maschere) Bound di Plastic Studios e i paesaggi di Virginia di Variable State, con un azzeccatissimo studio sulla palette dei colori che vi faranno capire immediatamente quando sarete entrati in caldi villaggi al tramonto oppure in freddi templi tra le paludi. Non abbiamo potuto testarlo su un computer di fascia alta, dove i risultati sarebbero stati, in tal senso, ancora migliori. Per quanto riguarda invece la parte relativa al sonoro, c’è stata una scelta da parte degli sviluppatori di lasciare al giocatore un tipo di musica che serva più come sottofondo che come motivo trainante dell’avventura, rispecchiando quello che è il mood generale del gioco, fatto più di silenzi e di rumori ambientali. Difatti è consigliabile giocare al titolo con le cuffie per via dei feedback sonori che si ricevono quando andranno a segno i colpi, trascinandovi maggiormente nelle atmosfere dei combattimenti corpo a corpo.

In conclusione, Absolver è un titolo più che valido, un prodotto buono. Il lavoro di Sloclap, distribuito da Devolver Digital e disponibile su PC e PlayStation 4, funziona bene. Fa dello stile grafico e del suo mood fatto di silenzi e rumori ambientali i propri punti di forza. Porta dei meccanismi da picchiaduro in un contesto più ampio all’interno di un mondo aperto, vivo e vitale, evolvendo un genere con meccaniche nuove, non facilissime da apprendere all’inizio, ma estremamente gratificanti una volta diventati bravi a padroneggiarle. La brevità della storia potrebbe scoraggiare qualcuno ad andare avanti a livellare, ma se si è entrati nello spirito guerriero del gioco, vi potrà portare via ore e ore alla ricerca di avversari sempre più abili da sfidare.

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