Tra la Russia che vieta ai minori di giocare a The Sims 4 a causa di possibili “relazioni omosessuali”, Garena che esclude i partecipanti LGBT per paura che usufruiscano di “vantaggi ingiusti” e Nintendo che crea un gioco nel quale è impossibile sposare le persone dello stesso sesso, possiamo realmente affermare che i videogiochi non hanno fatto il loro coming out.
Recentemente, attraverso un comunicato, Garena, società che ha importato League of Legends in alcuni paesi asiatici, ha notificato una modifica del regolamento del campionato delle donne e soprattutto nel torneo Iron Solari. Un cambiamento abbastanza “importante” per svegliare tutte le anime femministe.
La motivazione? Secondo Garena: “altri partecipanti hanno sollevato preoccupazioni che giocatori LGBT potrebbero, molto probabilmente, usufruire di vantaggi ingiusti”.
Non si ha minimamente idea di quali potrebbero essere questi “vantaggi ingiusti”. Ovviamente la software house responsabile del titolo, Riot Games, non è per niente felice di questa particolare regola inserita dagli organizzatori e sarebbe già al lavoro per risolvere una situazione a dir poco spinosa, dichiarando di volerli contattare per assicurare che vengano rispettati i valori dello studio.
LGBT players are welcome at official LoL tourneys. We’re working with partners to ensure consistency with our values across all regions.
— Riot Games (@riotgames) 3 febbraio 2015
I giocatori LGBT sono i benvenuti nei nostri tornei ufficiali di LoL. Stiamo lavorando con i nostri partners per assicurare che i nostri valori siano rispettati in tutte le regioni.
In seguito, l’organizzatore Garena eSports ha ammesso l’errore chiedendo scusa alla comunità dei videogiocatori.
La nostra regola iniziale sulla restrizione per i giocatori LGBT nella Iron Solari League ha dato vita a tante discussioni positive e ad un dibattito nelle ultime ventiquattr’ore. Dopo aver discusso la regola con i nostri partner e aver riesaminato il nostro approccio, abbiamo deciso di rimuovere completamente queste restrizioni. Ciò significa che ogni giocatore che si identifica nel sesso femminile potrà partecipare. Ci scusiamo sinceramente per tutte le offese che abbiamo causato alla comunità LGBT e a quella dei videogiocatori.
Il nostro intento iniziale, quando abbiamo messo su questo torneo, era di promuovere la diversità nella comunità di videogiocatori competitivi. Perciò siamo grati ai nostri giocatori che hanno fornito dei feedback in modo compatto per aiutarci ad imparare e ad aumentare gli sforzi per creare un ambiente inclusivo per tutti. Manterremo la nostra promessa di avere un dialogo aperto con tutte le parti pianificando questo evento, come quelli futuri.
Una scusa bella e buona per placare le lamentele?
Pensavamo che tra Mass Effect e Dragon Age: Inquisition si andasse verso un vero e proprio coming out nel mondo dei videogiochi, ma apparentemente, no, la discussione è ancora aperta e le discriminazioni sono ancora all’ordine del giorno.
Clicca sulla copertina per leggere