Grim Fandango Remastered: la recensione di VMAG

17 anni.

Tanto è passato dall’uscita di Grim Fandango, avventura grafica di Lucas Arts e capolavoro di Tim Shaffer.

Lo scorso E3 Sony ha deciso di farci sentire dei vecchi Matusalemme annunciando un remastered del titolo, e chi ha seguito la presentazione avrà notato come il pubblico presente in sala (tra cui chi vi scrive) ha letteralmente esultato di gioia al pensiero di poter rimettere le mani su un titolo storico come Grim Fandango.

Ma perché tanto clamore per questo gioco? Semplicemente perché Grim Fandango… è Grim Fandango. Negli ultimi anni il genere delle avventure grafiche sta lentamente riprendendo popolarità grazie alle serie di Telltale, ma negli anni ’90 Grim Fandango era il sinonimo di avventura grafica insieme a Monkey Island, entrambi prodotto da Lucas Arts e Tim Shaffer.

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Grim Fandango inoltre è stata la prima avventura ad utilizzare modelli 3D dei personaggi e oggetti su sfondi pre-renderizzati, oltre a rivoluzionare il sistema di controllo tipico del genere: si era passati infatti dal classico “punta e clicca” ad avere il controllo diretto del protagonista tramite mouse e tastiera o joystick. Ciò che tuttavia ha scolpito il nome di Grim Fandango nell’Olimpo dei Videogiochi è la sua trama, più cupa e adulta rispetto ai precedenti lavori di Lucas Arts, ma al tempo stesso ironica e con un umorismo sottile al limite del black humor. Temi come la morte vengono affrontati in maniera intelligente e divertente, oltre naturalmente ad una serie di personaggi principali e secondari veramente memorabili.

Senza spoilerare troppo della storia, l’avventura del mietitore di anime Manny Calavera ci vedrà in un viaggio di 4 anni alla ricerca di Mercedes Colomar, l’anima di una ragazza pura che, per una serie di misteriosi eventi, non ha ricevuto il biglietto per il Treno Numero 9. Grim Fandango si ispira infatti al mito atzetco della morte, con le anime dei defunti che devono attraversare la Terra dei Morti per raggiungere il Nono Aldilà attraverso dei percorsi che variano di difficoltà e pericoli a seconda di quanto buoni si è stati in vita. Il compito dei mietitori come Manny è quello di vendere dei “pacchetti offerta” alle anime per i loro viaggi, e fino all’arrivo di Domino Hurley lui era il migliore. Il fatto che Mercedes non abbia ricevuto il suo biglietto per il treno (il mezzo più veloce e sicuro) porta al licenziamento di Manny, il quale decide comunque di rimediare al suo errore cercando la ragazza, che nel frattempo era partita da sola a piedi tra mille pericoli. Durante il viaggio Manny verrà a conoscenza di una serie di cospirazioni e intrighi degna dei migliori film mafiosi noir, in un vortice di situazioni paradossali sempre più interessante.

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Il gioco vi terrà impegnati per circa 15 ore, a seconda della vostra abilità nel risolvere enigmi… e fidatevi se alcuni sono veramente tosti. Grim Fandango è un gioco di un’epoca che sembra ormai dimenticata, e dove i titoli quasi lo facevano di proposito a buttare il giocatore in rompicapo assurdi dove ogni dettaglio e intuizione, per quanto folle, poteva effettivamente essere valida. Niente suggerimenti, pochi indizi e tanto ragionamento e spirito d’osservazione: queste sono le uniche armi che vi impediranno di rimanere bloccati in Grim Fandango. Se quindi pensavate di essere diventati esperti con le avventure grafiche di Telltale preparatevi ad una doccia gelida: i titoli moderni sono più film interattivi che veri e propri giochi, mentre Grim Fandango è quasi sadico e di certo non bastano due dialoghi e la ricerca di un paio di oggetti in scenari ristretti per proseguire. Ogni personaggio con cui parlare potrebbe avere un indizio anche minuscolo ma fondamentale per capire la soluzione, per cui armatevi di pazienza e iniziate ad esplorare per bene ogni centimetro delle ambientazioni.

A proposito di ambientazioni, direi che è arrivato il momento anche di parlare dell’aspetto puramente tecnico di questo remastered. Double Fine ha svolto quindi un buon lavoro nel tirare a lucido il suo capolavoro? La risposta è: no.

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Grim Fandango Remastered purtroppo è figlio di una software house che non ha più i fondi di un tempo, e i limiti di budget si sono fatti sentire pesantemente. A conti fatti, solo i modelli 3D dei personaggi e oggetti hanno subito un lifting di pixel e poligoni degno di nota, anche se siamo ben lontani da risultati degni di PlayStation 4. Mi sono ricollegato alle ambientazioni perché queste invece sono l’aspetto meno curato dell’opera di restauro… anzi, per nulla curata visto che sono letteralmente identiche a quelle di 17 anni fa.

Basta attivare l’opzione per passare dalla grafica “rinnovata” a quella originale per accorgersi come non cambi assolutamente nulla, segno che gli sviluppatori non hanno avuto tempo o risorse per ridisegnarle come invece è stato fatto per i personaggi. Certo, essendo sfondi pre-renderizzati il risultato è comunque buono e tutto sommato ancora gradevole da vedere, a patto di mantenere la risoluzione del video a 4:3. Se si prova a passare al moderno full screen da 16:9 inevitabilmente l’immagine risulta schiacciata e allargata, oltre che molto più sgranata. Discorso diverso invece per il comparto audio, con una colonna sonora riarrangiata che riesce a convincere le nostre orecchie, così come il buon doppiaggio italiano.

Degni di nota inoltre la nuova illuminazione dinamica e soprattutto i contenuti extra, in particolare il commento audio di Tim Shaffer e degli altri sviluppatori, i quali elargiscono aneddoti e retroscena sullo sviluppo del gioco o particolari livelli e sezioni. Una vera chicca per gli appassionati.

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In conclusione, Grim Fandango Remastered punta tutto sul fattore nostalgia, poiché il lavoro si rifinitura è a malapena sufficiente. Il gioco resta comunque validissimo anche a distanza di 17 anni, e si tratta di un’occasione imperdibile sia per chi non ha mai avuto occasione di giocare a questa perla videoludica sia per chi invece già l’aveva spolpata all’epoca ma vuole rinfrescarsi la memoria, inoltre il prezzo ridotto di 14,99 euro è sicuramente un ottimo incentivo.

Da avere assolutamente, anche se ci dispiace per la mancata occasione di donare una nuova giovinezza anche al comparto tecnico.

Ma una volta immersi nella trama di Grim Fandango, sono sicuro che questo sarà l’ultimo dei vostri pensieri.