[Gamescom- 2017] Provato The Swords of Ditto

La Gamescom di quest’anno ha portato moltissime novità nel mondo videoludico e tra tanti giochi The Swords of Ditto ha sicuramente fatto colpo. Stiamo parlando di un RPG con una grafica molto colorata e che ricorda un cartone animato. Per avere un’idea più chiara guardate questo video.

Nel gioco ci troviamo ad impersonare i panni di un giovane ragazzo che è appena naufragato sull’isola di Ditto, dove ogni 100 anni una divinità chiamata Momo si sveglia e scaglia una maledizione. Appena si sveglia viene avvicinato da uno strano animaletto a formai di coccinella di nome Puku che vi guiderà durante il tutorial del gioco. All’inizio di ogni partita il giocatore ha il compito di raggiungere il luogo in cui gli verranno conferiti dei poteri e tutto l’equipaggiamento necessario per affrontare l’avventura che lo aspetta. Scopo della storia sarà quello di avanzare nel mondo di gioco con l’obbiettivo di eliminare Momo e salvare l’isola dalla maledizione. Sconfiggendo i nemici è possibile trovare degli adesivi, che una volta equipaggiati porteranno dei benefici a chi li indossa, come un aumento del 5% di forza.

Oltre ai mille colori che ci circondano in questo titolo veramente coinvolgente, una delle caratteristiche che ci ha colpito di più è stata il fatto che sia in caso di sconfitta sia in quella di vittoria, quando si ricomincia l’isola cambierà completamente stile, poiché sono trascorsi altri 100 anni. La differenza sta nel fatto che, se si perde, l’atmosfera sull’isola diventerà più cupa e nessuno si ricorderà di noi, mentre se la storia viene conclusa con successo dopo i 100 anni tutti avranno ben in mento ciò che abbiamo compiuto. Il personaggio utilizzato da noi ovviamente muterà ogni volta che si ricomincia la partita. Dettaglio da tenere assolutamente in considerazione è che The Swords of Ditto può essere giocato sia in singleplayer che in multiplayer locale, ovvero in due sulla stessa console. Approcciandosi in due è possibile dividere l’inventario, in modo tale da non perdere niente al suo interno nel caso in cui uno dei protagonisti dovesse morire. Inoltre nel momento in cui l’altro player dovesse perdere la vita si può correre in suo soccorso per donargli metà della nostra, e continuare la partita senza problemi. Se entrambi dovessero morire la partita ricomincerà 100 anni dopo con personaggi diversi. Una delle meccaniche fondamentali quando si gioca in due è la collaborazione: per sboccare alcuni ingranaggi, infatti, bisognerà dividere in due il lavoro.

Per quanto riguarda la grafica, The Swords of Ditto ricorda decisamente lo stile dei titoli Nintendo come Zelda e i Pokémon. La visuale isometrica permette a chi gioca di avere una visione ampia della mappa, senza aver bisogno di ruotarla ogni volta. Parlando della durata del gioco ci è stato detto che puntando diritti alla fine della storia, essa durerò qualche ora, ma se ci si concentra anche sull’esplorazione dell’isola può diventare pressoché infinito. Ci aspettiamo molto da questa coloratissima avventura, e non vediamo l’ora di esplorare tutte le versioni dell’isola di Ditto.

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