Nato il 5 febbraio 1943 sotto il segno dell’Acquario, compie oggi settantadue anni Nolan Bushnell. E la redazione di VMAG non può che augurargli in coro: Buon Compleanno!
L’autore non ha certo bisogno di presentazioni, ma, se avete vissuto su Urano negli ultimi quaranta anni e solo di recente siete tornati sulla terra, vi raccontiamo la vita e le opere di questo eccezionale personaggio della storia dei videogames.
Nolan lavora in gioventù a lungo come imbonitore in un Luna Park, ambiente nel quale apprende la complessa arte di attirare il pubblico. Fresco di laurea crea il suo primo videogame, Computer Space, una versione arcade di un gioco non commerciale, Spacewar!, titolo seminale creato da Steve Russel su un DEC PDP-1,  celebre mainframe universitario in dotazione agli atenei statunitensi.
Computer Space ripropone nel 1971 lo stesso gameplay visto dieci anni prima, ma disponibile per la prima volta per il grande pubblico e con uno chassis ispirato alla tradizione della letteratura fantascientifica, caratteristica che lo rende irresistibile per gli avventori delle sale giochi. Computer Space, distribuito da Nutting Associates, è oggi riconosciuto come il primo coin operator elettronico della storia, ossia un videogame disponibile su cabinato a gettoni. Macchine precedentemente occupate da giochi di tipo meccanico o elettromeccanico, come tiri a segno o flipper.
L’anno successivo è la volta della fondazione di Atari, società indipendente creata per distribuire il coin-op Pong, celebre riedizione arcade del tennis da tavolo visto su console Magnavox Odyssey. L’originale Table Tennis, ideato da Ralph Baer, viene migliorato da Al Alcorn, che inserisce il concetto di sponda, per cui la pallina reagisce in modo differente a secondo della porzione di barra che colpisce. Questa piccola modifica rende il gioco irresistibile! Il successo è tale che Atari inizia a sviluppare, nel 1974, una versione domestica del gioco con una console dedicata. Home Pong diventa presto l’oggetto dei desideri per eccellenza e genera migliaia di cloni sul mercato.
Con l’espandersi del settore dei videogiochi casalinghi Nolan Bushnell decide che è arrivato il momento di creare una console a giochi intercambiabili basata su cartucce ROM, una vera e propria rivoluzione, poiché con una singola macchina da gioco si possono avere giochi sempre nuovi, semplicemente cambiando la cartuccia nello slot! L’idea in realtà non è inedita, poiché già nel 1976 Fairchild con il suo VES (Video Entertainment System) aveva provato a conquistare il mercato home console, ma è solo con Atari VCS (Video Computer System) nel 1977 che il videogioco conosce quella espansione di massa che lo porterà a diventare, negli anni, il maggior settore del ramo entertainment, superando letteratura e cinema.
Dopo aver venduto Atari alla Warner Communication per oltre trenta milioni di dollari, acquisizione necessaria per poter avere i fondi necessari per creare e distribuire il VCS, Nolan Bushnell viene però allontanato dalla sua stessa creatura. Di fatto l’impostazione di libero pensiero e creatività voluti da Nolan per la sua azienda andavano stretti ai freddi affaristi di Warner, veri business men che pensavano più al profitto che alla libertà creativa. Questo porta presto al distacco dalla società dei suoi cervelli migliori, che creano le prime software house indipendenti come Activision, Imagic o Electronic Arts e, soprattuto, porta al disastroso caso di E.T.
Al geniale Nolan Bushnell si devono anche alcuni titoli, ideati in prima persona come game designer. Tra questi ricordiamo Gotcha del 1973, un seminale maze game che anticipa ben sette anni il genere reso celebre da Pac-Man e Lady Bug. Risale al 1976 Breakout, evoluzione single player dello stesso Pong, in cui bisogna colpire i mattoncini di un muro con una racchetta per farli sparire dallo schermo, titolo a cui lavora anche un giovanissimo Steve Jobs, all’epoca impiegato in Atari, unica società che aveva creduto in lui. Ultimo e più recente gioco dell’autore è infine Secret Quest, titolo adventure rilasciato su Atari 2600 nel 1989, che riporta in copertina il volto del suo ideatore, caso rarissimo nel settore, data la sua estrema celebrità .
Non solo videogames nella carriera di Mr. Atari, però. Al geniale imprenditore si deve anche l’apertura della catena di ristorazione Chuck E. Cheese’s Pizza, aperta con i fondi ricevuti proprio da Warner, locali che uniscono pizza e intrattenimento, con animazione, cabinati arcade, tori meccanici cavalcabili e divertenti bizzarrie di ogni tipo!
Tanti auguri Nolan Bushnell, senza di te oggi, il mondo sarebbe un posto meno bello dove vivere.
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