[Gamescom-2017] Provato Racing Apex

Tra i titoli che, nella storia, hanno avuto maggior successo nelle sale giochi, ci sono sicuramente i simulatori/arcade di guida. A cavallo tra la fine degli anni ’80 e ’90, l’introduzione dei primi modelli poligonali, in tre dimensioni, aveva portato una vera rivoluzione nel medium. Gli sviluppatori di Lucky Mountain Games stanno provando a far rivivere ai giocatori lo stesso spirito di quegli anni, aggiornandolo con alcune meccaniche moderne. Durante la Gamescom di Colonia abbiamo avuto la possibilità di testare Racing Apex nello stand di Curve Digital, arcade che si rifà specificatamente ad un periodo preciso, tra il 1988 e il 1992.

Lo sviluppatore che ci ha guidati durante il test del gioco, ha un background nello sviluppo di titoli come Burnout e Midnight ClubLa cosa che ci ha subito voluto dire è stata proprio quella del rivisitare in chiave moderna il passato glorioso dei titoli arcade di guida, optando per una grafica fatta di poligoni belli grossi e piloti e piste che riportano alla mente quegli anni. La versione provata è una pre-alpha, quindi ancora molto acerba. Soprattutto la fisica dei veicoli era ancora in stato embrionale. Girare a destra e sinistra era di fatto estremamente complicato e più delle volte è capitato di fare dei testacoda schiacciando solo lievemente lo stick analogico. Con i grilletti posteriori si accelera e frena, con il tasto X si ottiene un boost di velocità e con triangolo si può cambiare visuale: una interna con volante, una a terra e una esterna da dietro. In questa versione di prova era possibile provare due tracciati dei 16 che saranno disponibili a gioco ultimato. Uno montuoso e uno con un ambientazione da spiaggia. La differenza, oltre che nella forma del tracciato, è solo a livello estetico per lo sfondo. Anche l’intelligenza artificiale era molto limitata, e infatti, a parte testacoda già citati, superare gli avversari risultava piuttosto semplice. Ma queste sono cose che gli sviluppatori metteranno a posto per il rilascio.

La grafica poligonale rimanda obbligatoriamente agli inizi degli anni ’90.

I piloti disponibili erano 4 (8 quelli totali) e si distinguono in Ligth, Medium e Heavy. Le classi piccole hanno una maggiore accelerazione e uno sterzo più rapido, quelle pesanti vanno più veloci nel lungo ma sono più pesanti. Noi abbiamo testato solo Aston, britannico di classe media, quindi non abbiamo potuto valutare le differenze con gli altri stili di guida. Siccome la fisica è comunque ancora in fase di sviluppo, è troppo presto per sbilanciarsi in tale senso. Ogni auto potrà poi essere modificata e customizzata. Ogni pilota avrà quattro veicoli disponibili, con modelli appartenenti allo stato di nascita dello stesso. La modalità che abbiamo testato era una gara da 3 giri. Ma le tipologie disponibili saranno diverse, e non si limiteranno a semplici corse. Oltre ai classici grand pix e time trial ci saranno infatti anche delle battaglie, come eliminazione, cattura la bandiera e bomb tag. Verranno poi introdotte anche classifiche multiplayer per testare la propria abilità con i giocatori di tutto il mondo.

La modalità in cui si combatte, che non abbiamo però potuto testare.

Per quello che abbiamo potuto testare, Racing Apex si presenta come una buona scommessa. Il voler far rivivere la nostalgia degli anni novanta potrebbe essere quel plus che potrà far avvicinare più giocatori al titolo. Al gioco devono essere implementate ancora molte caratteristiche (è ancora in fase pre-alpha) ma si presenta con una grafica poligonale molto pulita e un idea di base interessante. Vedremo in futuro come si evolverà, in attesa dell’uscita che dovrebbe arrivare a metà 2018.