Speciale Castlevania: la serie animata

Castlevania è una serie di videogiochi realizzati da Konami a partire dal 1986. Le opere videoludiche narrano le avventure di un cavaliere europeo contro il famoso Conte Dracula e si ispirano al capitolo terzo del 1989. L’incontro tra la trama del videogioco e la piattaforma di streaming, Netflix, ha dato vita ad una mini-serie animata basata su Castlevania. L’opera è composta da una stagione contenente quattro episodi. Disponibile da oggi, la serie presenta uno stile dark fantasy nipponico ed è veramente ben realizzata. Continuate a leggere per scoprire se vale la pena vederla, senza spoiler alcuno.

Valacchia, 1475. Lisa, una studentessa, entra in un castello isolato dal resto delle cose e vorrebbe imparare qualcosa di più sulla medicina. Si tratta di una donna determinata e che desidera solamente conoscere maggiormente ciò che le interessa. Ha provato tutti i modi per ampliare la sua competenza, tuttavia le è rimasta un’ultima possibilità. Il conte Vlad Dracula Trepes possiede la sapienza segreta. Lei vuole imparare, desidera curare la gente e fare qualcosa che abbia valore. Lui non ne vede il motivo, ma le offre la sapienza degli immortali: una stanza dorata e piena di macchinari. Ecco che già nei primi cinque minuti abbiamo un colpo di scena: la gente illetterata non comprende la grandezza della scienza.

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Trevor Belmont è il protagonista alcolizzato e violento.

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Definite come macchine del demonio, ecco le streghe: delle donne che vorrebbero solamente ampliare il sapere per salvare il mondo. La scienza viene definita stregoneria. Lisa è diventata la moglie di Dracula, ma ormai non c’è più. Piangendo lacrime di sangue, colmo d’ira, viaggerà nel tempo. Il Conte minaccia gli umani, poiché gli hanno portato via l’unica cosa che amava. Gli uomini hanno la possibilità di redimersi, ma non la utilizzano. Ecco Dracula che manda il suo esercito di demoni in tutti i villaggi e l’attenzione si sposta su un altro personaggio. Trevor Belmont è il nostro eroe, appartenente ad una vecchia famiglia esiliata e cacciatrice di vampiri e bestie. Il classico cavaliere coraggioso all’interno di una taverna, leggermente stereotipato. Lui non crede nella Chiesa e caccia via i vampiri e bestie, come da tradizione familiare. Alcolizzato e violento, il suo unico scopo è andare avanti. Soddisfare i bisogni primari e nient’altro. Fin quanto nella città di Gresit, viene spinto dalla compassione e compirà qualcosa di eroico.

Trevor Belmont è il protagonista della serie.

La sceneggiatura è ben scritta e a tratti raggiunge picchi veramente brillanti e ben congeniati. In Castlevania è presente una critica alla visione chiusa della Chiesa, che al posto di amare, odia. L’ira, il coraggio, l’esistenza di Dio e il potere assoluto. sono alcuni delle tematiche affrontante. Sarà pure una serie su Dracula, ma non è tutto cazzotti e sangue, alcuni argomenti trattati sono adulti e tuttora moderni. Le animazioni sono fluide e caratterizzate da uno stile nipponico, in linea con la saga videoludica. I colori sono caldi all’esterno, dando un senso di desolazione, e freddi all’interno emanando sensazioni di inquietudine. Principalmente osserviamo il villaggio di notte, unico momento in cui il conte può uscire, ed è illuminato dalla luna o da piccole fiaccole.
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Sangue e fiamme sono alcuni degli elementi visivi principali.

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Sangue e fiamme sono uno degli elementi principali. Riescono a dare un senso di macabro, violento e brutale. La serie è cruda: corpi tagliati a metà, bruciati e occhi di infanti senza vita. Il rosso, non solo dell’emoglobina, ma anche della luce naturale del tramonto. Unite ad una grafica spettacolare sono le musiche, stupende, che ricordano alcune le atmosfere classiche dark fantasy e alcune ci riportano negli anni ‘80. Il character design è fantastico, alcuni nemici sono più che ben realizzati e con degli effetti luminescenti. Gli sfondi sembrano quasi fotorealistici ed entrano in contrasto con i modelli dei caratteri. Sono fortemente suggestivi e ci trasportano direttamente in un’epoca fatta di streghe, inquisizione e vampiri, caratterizzata da un’architettura gotica. 

Le luci sono caratterizzate principalmente da una palette cromatica rossa.

Castlevania miscela momenti d’azione a parti più thriller e misteriose. Veramente molto intrigante, è costituita da molti colpi di scena che consentono di andare avanti e completarla tutta d’un fiato. Potremmo definirla una serie matura. Ciononostante, sono presenti alcuni insignificanti difetti: Dracula passa un po’ troppo in secondo piano. La sua rabbia sembra quasi una scusa per far andare il resto avanti, e ciò che viene mostrato all’inizio quasi si dissolve, rimanendo presente indirettamente. I momenti d’azione sono ben coreografati e scenografici. In ogni fine puntata è presente un appiglio che mantiene lo spettatore con il fiato sospeso. La prima stagione si lascia guardare tranquillamente, piacevolmente ed è veramente ben realizzata. Questo è un altro segno che Netflix sta investendo maggiormente su prodotti di alto spessore. Nonostante abbia eliminato già altre opere, speriamo che Castlevania abbia un continuo. Con solo quattro episodi, sicuramente la piattaforma di streaming attenderà un responso da parte del pubblico, prima di lavorare sul seguito. Noi siamo fiduciosi che ciò che verrà realizzato in futuro sia d’alto livello e in linea con questa prima schiera di episodi. Non ci resta che attendere informazioni su una seconda stagione fatta di sangue, vampiri e cacciatori.