Disney Diary: Cenerentola Capitolo #6

Bentornati sulla rubrica dedicata ai classici Disney; nello scorso capitolo abbiamo parlato della commovente e profonda storia di Bambi, mentre oggi facciamo un grande salto in avanti da questo quinto capolavoro arrivando al dodicesimo in ordine di distribuzione: Cenerentola. Nonostante la prima principessa disneyiana in assoluto fu Biancaneve, possiamo dire che Cenerentola diede però il via alla serie di film d’animazione che avevano come oggetto le famosissime principesse, le loro storie d’amore e il mito tanto decantato del celebre “principe azzurro”. Questa pellicola, datata 1950, permise alla Walt Disney Productions di riportare in alto la compagnia, dopo anni di risultati insoddisfacenti al botteghino. Cenerentola ha quindi segnato l’inizio di un nuovo periodo “d’oro” per i lungometraggi di Walt Disney ed è proprio con questo film che si inizia a parlare di “classici Disney”.

Come abbiamo anticipato nell’introduzione, grazie a Cenerentola il mondo dell’industria cinematografica Disney riottenne grande visibilità e incassi così elevati che non si riscontravano più fin dai tempi di Biancaneve e i sette nani. Dal 14 Febbraio 1950, giorno in cui il classico venne distribuito nelle sale americane, iniziò un periodo di “rinascita” per l’azienda (dopo un decennio di produzioni basate su vari cortometraggi quali Musica Maestro e Bongo e i tre avventurieri), grazie al quale Walt Disney cominciò a lavorare a svariati progetti, come gli spettacoli per le famiglie destinati a programmi televisivi e il primo parco divertimento, Walt Disney World, che aprì il 1 Ottobre 1971 in Florida: l’originale e primo parco a tema che diede il via, in seguito, alla nascita di altri 6 (comprese anche due navi da crociera).

Tornando al classico in questione, la Walt Disney Productions si ispirò alla fiaba di Charles Perrault, Cendrillon, e alla versione dei Fratelli Grimm, Aschenputtel. Dalla prima si prese spunto sugli elementi quali: la morte del padre di Cenerentola, (o Cinderella) all’inizio della storia, il termine dell’incantesimo allo scoccare dell’ultimo rintocco della mezzanotte, la perdita dell’iconica scarpetta e la trasformazione della zucca in carrozza. Dalla seconda fiaba, invece, si estrapolò soprattutto il rapporto della protagonista con gli animali e della cattiveria della matrigna e le sorellastre. Nella versione disneyiana, però, troviamo svariati cambiamenti, sia per quanto riguarda i nomi dei personaggi che varie scene, adattate dalla compagnia allo standard dei lungometraggi Disney.

 

Le differenze fondamentali che troviamo con la versione di Perrault sono le seguenti: Cenerentola nella fiaba originale non solo non vuole andare al ballo per paura di essere giudicata una stracciona, ma viene intimorita dalle sorellastre esclusivamente in modo verbale, e non aggressivo come nel cartone; va al ballo per tre volte e non una sola, e non sarà riconosciuta dalla matrigna e le sorellastre, inoltre indossa delle scarpe fatte di pelliccia di scoiattolo e non di cristallo. Il principe si impegna in prima persona nella ricerca della ragazza sconosciuta e non affida il compito al granduca come nella versione Disney; le sorellastre per ingannarlo si tagliano una l’alluce, l’altra il tallone pur di calzare la scarpetta, riuscendo nell’intento, ma vengono poi smascherate dagli uccellini, amici di Cenerentola. Alla fine della fiaba l’ormai principessa perdona la matrigna e le sorellastre invitandole a vivere con lei e il principe nel castello. Siete d’accordo con la versione originale o con quella di Walt Disney?

Parlando in termini tecniciinvece, Cenerentola fu giudicato il film più minuziosamente pianificato fino a quel momento. Gli elementi umani vennero riprodotti attraverso la tecnica del rotoscopio, grazie alla quale i disegnatori si ispirarono ai movimenti di attori intenti a recitare la parte del personaggio del lungometraggio affidato loro. L’elemento di Cenerentola venne inizialmente criticato, ritenuto molto fragile e passivo, nonostante rappresentasse il ponte tra il mondo umano e animale; vennero preferiti, difatti, i personaggi secondari. Nonostante ciò, divenne una delle principesse più amate e iconiche del cinema, aiutata anche dal magnifico abito, indossato dopo la trasformazione grazie all’aiuto della Fata Madrina, e dalle scarpette di cristallo, le quali vennero riprodotte tra l’altro dallo stilista Christian Louboutin.

 

Con una spesa di ben 3 milioni di dollari, le previsioni dei critici erano molto pessimistiche nei confronti del film, dopo il fallimento del quale, secondo svariate voci, la compagnia avrebbe dovuto chiudere definitivamente. Fu considerato un grande azzardo, ma, al contrario, Cenerentola riscontrò un risultato eccezionale, con un incasso pari ad 85 milioni di dollari. Fu inoltre candidato a tre Premi Oscar. Infine, il film ci lascia vari spunti su cui riflettere, influenzando fin dalla sua uscita tutta la cultura occidentale, come ad esempio la sconfitta del male da parte del bene, il riscatto e l’elevazione sociale della povera ragazza che attraverso la sua bontà riesce a diventare una principessa. Traspare inoltre l’immagine della perfezione, della ragazza bella e pura che riesce a conquistare il cuore del principe. Così facendo Cenerentola da inizio alla realizzazione delle “eroine” disneyiane prive di difetti, amate da tutti e aiutate dalle figure dall’indiscussa importanza, quali gli amici animali.

E voi cosa ne pensate? Credete che sia positiva l’immagine che venne attribuita alla figura dell’innocente e pura ragazza che dopo aver attraversato un periodo difficile della propria vita riesce a riscattarsi nella vita? Non trovate che lo stesso tema del “riscatto” sia presente in molti film Disney? È vero che, con il passare degli anni, l’immagine delle principesse varia al passo con i cambiamenti storici, sociali e culturali che abbiamo visto susseguirsi nel corso dei decenni; siete più vicini alla visione idealistica della donna così come venne riprodotta negli anni ’50, o preferite l’animo ribelle e indipendente della ragazza di oggi, la quale può esistere ed avere un grande valore anche senza una figura maschile al proprio fianco? Penso di sapere già quale sarà la risposta… Ci vediamo presto sempre qui su VMAG con Disney Diary; il prossimo capitolo sarà incentrato su uno dei cartoni più amato e riproposto in svariate versioni e innumerevoli film: Alice nel Paese delle Meraviglie.

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