Recensione RiME

Già durante il suo annuncio, RiME ha attirato l’attenzione su di sé. Un gioco misterioso nel quale prendi il controllo di un bambino altrettanto criptico. Il titolo si presenta come un punto di partenza nella creazione di opere multimediali. Dopo il successo di giochi come Journey, il pubblico si aspetta opere che non hanno nulla di innovativo. RiME stupisce. Tequila Works, il team dietro la creazione del videogioco, comprende veterani di LucasArts, Disney, SEGA, Atari, Blizzard e Double Fine e tutto ciò che di buono si può prendere da questi studi si nota ampiamente. Il gioco è un puzzle platform in terza persona con elementi esplorativi e d’avventura. Andando oltre le classiche definizioni, RiME è pura poesiauna tela dinamica che ostenta il potere delle visioni oniriche. La forza dell’amore è udibile in ogni recesso dell’anima del gioco. Il fanciullo ormai da tempo represso è pronto a stupirsi di fronte a questa opera d’arte magnifica e possente.

In RiME, l’avventura inizia con un bambino naufrago su un’isola del Mediterraneo. Dopo una impetuosa burrasca, il misterioso protagonista dalla carnagione tipica ellenica si ritrova sulla battigia. Svegliato dalle onde e dagli strilli rauchi dei gabbiani, è qui che comincia la sua vicenda: adesso il giocatore ha il controllo del ragazzino. Un piccolo uomo che si ritrova ad esplorare un luogo estraneo e smisurato. Immediatamente, si rimane affascinati dalla bellezza sconvolgente degli ambienti circostanti e, allo stesso tempo, comprendiamo il percorso da intraprendere. Non sappiano perché siamo finiti lì e dove ci troviamo. Il senso di mistero e di scoperta, tipico di un’infanzia recondita, spinge il fruitore ad andare avanti.

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Urlando ad oggetti tassellati di giada si apriranno delle porte.

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Il giocatore prosegue nella storia risolvendo vari puzzle ambientali e arrampicandosi nelle piattaforme predefinite. Dopo pochi minuti, facciamo conoscenza di una volpe, la quale sarà il nostro spirito guida per il corso dell’esperienza e verrà in aiuto quando ci ritroveremo in difficoltà. Afferrando, urlando o spostando oggetti candidi o tassellati di giada, si apriranno porte e sposteranno piattaforme. La narrazione prosegue attraverso varie e modiche cutscene, la storia è comprensibile, tuttavia, per approfondirla ancor di più, si dovranno raccogliere collezionabili o supplementi per acuire la propria conoscenza di ciò che accade.

In RiME, il giocatore afferra oggetti e interagisce con flora e fauna.

RiME è esente da ogni tipo di dialogo, gli indizi visivi e le musiche riescono a far entrare ogni spettatore nell’opera. Il bambino, attraverso i suoi schiamazzi, riesce ad attivare gli oggetti predefiniti e ad interagire con la fauna, inoltre, quando si è abbastanza lontani da entrambi, canta. Ciò che sentiamo è il suono dolce di un bambino affranto. Il ragazzino insegue una misteriosa figura incappucciata con un mantello nero e un colore scuro, fortemente ispirato al design di Journey. Inizialmente, la storia è interpretata a discrezione del giocatore. Il bambino sembra un giovane principe che si è spinto al di la dell’orizzonte, provando a governare la forza del mare. Attraverso gli elementi collezionati, viene raccontata una fiaba dal carattere greco.

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Ricorda Il Piccolo Principe.

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La volpe è l’animale che potrebbe rappresentare lo spirito del protagonista: astuto e agile. A tratti ricorda Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, il rapporto unico tra il ragazzo e l’animale, tuttavia, qui non ha voce. Il videogioco prosegue attraverso fasi tra una piattaforma e l’altra e la risoluzione di semplici puzzle. Grazie alla loro linearità, è possibile godere della bellezza offerta dall’opera. La differenziazione degli ambienti, dei colori e delle azione è vasta. Nonostante in molti luoghi ci si passi attraverso più e più volte, tutto è stato veramente ben riadattato. Andrete incontro a nemici mastodontici che vi inseguiranno: in realtà, anche loro avevano solamente bisogno di aiuto. Amici che poi si riveleranno malevoli e creature che necessitano un poco di fiducia in più.

Le ambientazioni notturne sono unicamente suggestive.

All’interno dell’opera artistica si esplorano vaste lande deserte, pianure caratterizzate da una folta flora e mari profondi. I controlli subacquei sono ottimi, si riesce a gestire il personaggio in maniera ottimale. Per continuare a respirare nell’acqua, si dovranno raccogliere delle bolle d’aria, elemento tipico di Sonic The Hedgehog. Nel titolo è possibile anche governare il ciclo giorno e notte: ruotando un oggetto specifico, è possibile decidere l’ora che si preferisce. A volte ne è necessaria una in particolare per risolvere determinati enigmi. La notte è costituita da un cielo stellato magnifico, che consente di immergersi in un’oscurità ormai inesistente.

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Ciò che porta fuori dal mondo onirico distrugge ogni cosa.

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Grazie all’aiuto di una progettazione dei livelli pressoché perfetta, delle linee bianche vi consentono di intendere in che parte bisogna arrampicarsi, arriverete alla fine della storia unica e commovente, che strazia il giocatore e lo porta in un mondo costituto dalla crudeltà della realtà. Un viaggio compiuto da un bambino che vorresti non finisse mai, perché ciò che è veritiero e porta fuori dal mondo onirico, distrugge ogni singola cosa. L’innocente pargolo insito ancora nel nostre menti rimane ammaliato da questo lungo percorso, per poi essere lacerato in modo travolgente.

Gli ambienti sono caratterizzati da un contrasto particolare fra i colori.

RiME fa dei dettagli uno dei punti forza. Ogni caratteristica del gioco è curata in maniera maniacale. Le lucertole sulle pareti, le meduse che bloccano il cammino e i livelli sublimi, riescono ad immergere profondamente il giocatore. Nonostante la tassellatura sia composta da colori monocromo e poco dettagliati, questo stile minimale riesce a donare una grafica che sembra disegnata a mano. Pare di vivere un film Disney. Il tratto del ragazzino e il character design ricorda i caratteri tipici dei lungometraggi che guardavamo da bambini. Gli ornamenti che ha indosso, oltre a risultare magnifici, producono un suono stupefacente.

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La direzione artistica è atipica ed eccezionale.

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Il videogioco è costituito da una direzione artistica atipica ed eccezionale. Nei momenti diurni si crea un forte contrasto fra i colori, mentre le parti notturne sono vigorosamente suggestive. Le architetture strabilianti ricordano le abitazioni tipiche della Grecia, grazie al bianco marmoreo. Oltre a giocare in vari elementi naturali, alcune zone saranno senza nessuna fonte di luce e solo il pavimento rischiarerà ciò che vedrete. RiME è una perfetta arte celestiale. La musica è un elemento fondamentale. Le note create da David García Díaz sono stupefacenti: a tratti ricorda l’andamento musicale tipico di Austin Wintory, tuttavia riesce a generare qualcosa di unico. La colonna sonora è perfettamente adatta ad ogni momento espresso nel titolo. Incalzante nei momenti di gioia e ansiogena nei momenti più al cardiopalmo. La musica cantata, presente nei titoli di coda, è strabiliante e magnifica. Dona un senso di suggestione impeccabile.

RiME ha cambiato il modo di percepire i videogiochi. Già da tempo considerati delle vere e proprie opere, al pari dei libri e delle sceneggiature cinematografiche, grazie a questo titolo si riconfermano tali. Auguro che molti sviluppatori, e anche Tequila Works, continuino verso questa strada. Sicuramente è ardua, ma ciò che conta è emozionare: far provare delle forti sensazioni a una persona è qualcosa di incredibile. Tenendo solamente fra le mani un oggetto di plastica, è possibile prende il controllo di una storia magnifica. L’opera d’arte, ovvero questa, deve essere giocata da ogni essere vivente. I brividi provati sono davvero unici, le musiche, unite alle esperienze pregresse di ogni fruitore, creano un’apoteosi di turbamento dell’animo, le gocce d’acqua non impiegheranno tempo per solcare le guance di ogni spettatore, attraverso unincredibile combinazione di emozioni. Sembra quasi il segreto di un bambino sognatore ad occhi aperti. RiME è poesia.

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