Provato Crossout

Crossout è un titolo MMO indie, sviluppato da Targem Games, con componenti third person shooter e ambientato in un mondo post-apocalittico in cui i protagonisti sono dei carri armati di vario genere. Se le prime opere che vi sono venute in mente sono Mad Max: Fury Road e World of Tanks, avete già capito di cosa stiamo parlando e sono bastate poche parole. Iniziamo quindi male, perché questo non è mai un bene quando si ha a che fare con i videogame, anche se nel 2015 è stato premiato all’E3 come il più innovativo. Ci sono ovviamente modalità, come le gare di velocità, e meccaniche che lo differenziano dagli altri titoli ma non sono così incisive a livello di gameplay. Partiamo con una premessa: ci siamo divertiti ma obiettivamente è un prodotto con delle cose che non vanno e che devono essere obbligatoriamente aggiustate in futuro: dal momento che questo è una closed beta, tutto quello che diremo nei prossimi paragrafi potrà essere completamente stravolto nella seconda metà del 2017, quando si passerà ad una open beta su larga scala.

Come dicevamo, si tratta di un shooter MMO con protagonisti dei carri armati che, andando avanti, possono variare forma, equipaggiamenti e carrozzerie. Innanzitutto ogni giocatore ha un proprio veicolo, che può personalizzarsi da solo. La scelta è incredibilmente varia dal punto di vista degli oggetti: cannoni, cingolati, protezioni e tanto altro, che permette ai player di creare il loro mezzo con le caratteristiche che preferiscono, senza nessun limite, almeno al momento. Ogni aggiunta però ha pro e contro: avere molta resistenza ad esempio significa essere più pesanti e di conseguenza va trovato il giusto equilibrio fra cosa mettere e cosa evitare per non essere dei bersagli facili. Più si viene colpiti, più si perdono i pezzi, rendendo difficile, e contemporaneamente comica, la guida.

Gli ambienti di Crossout sono veramente belli dal punto di vista grafico, anche se non sempre coerenti con il tema post-apocalittico del titolo. Le mappe a volte sono esageratamente vaste ma mentre in quelle medio-piccole ci si ritrova abbastanza facilmente, in quelle grandi ci vuole veramente molto tempo per iniziare lo scontro vero e proprio. Per quanto possa essere gradevole l’area, quando ci sono elementi shooter diventa un parametro secondario: conta in che modo il livello sia giocabile. Un po’ grazie ai protagonisti in gioco (dei tank), un po’ per gli scenari, appostarsi e aspettare che qualcuno passi è quasi impossibile; anche dal momento che è complicato trovare una zona in cui si può sparare al nemico senza essere a propria volta un bersaglio. Certo, per prendere meglio la mira si può anche restare fermi in attesa ma, appena vi noteranno, sarete senza nessuna protezione nelle vicinanze.

La telecamera di Crossout forse è troppo mobile per un videogame in cui bisogna guidare un mezzo: con l’analogico di sinistra ci si muove in ogni direzione sull’asse delle X e delle Y mentre con quello di destra si ruotano la visuale e il mirino, forse in maniera troppo veloce. A livello di default è talmente sensibile al punto che anche quando si va dritti è facile ribaltarsi, pur senza subire danni. Dicevamo la personalizzazione del veicolo è una grande idea ma, almeno con il joypad, risulta difficoltoso scegliere i pezzi e allinearli sul tank. I componenti infatti vanno trascinati sul mezzo ma la telecamera, ancora una volta, non aiuta in questo: inizialmente è un incubo inserire tutti gli equipaggiamenti, ma andando avanti ci si può prendere la mano. Noi stessi abbiamo occupato molto tempo a capire come riattaccare ruote e cannoni che avevamo rimosso in precedenza.

Crossout è un titolo molto divertente, ma che potrebbe sembrare un contenuto aggiuntivo di World of Tanks ambientato in Mad Max: Fury Road. L’originalità non è sicuramente la cosa che più spicca, visto che ha preso le caratteristiche di altri prodotti di successo senza prendere le dovute distanze. Dal nostro punto di vista, se in futuro si staccheranno un po’ di più dalle ispirazioni, potrebbe evolversi in qualcosa di veramente buono. Questo non significa stravolgere completamente l’idea, ma semplicemente fare qualcosa di più unico e riconoscibile. Lasciando perdere tutte le critiche però, il gioco è coinvolgente e, pur notando molti difetti, è piacevole e questo non si può negare. Con qualche aggiustamento a livello di gameplay e un paio di particolari che lo differenzi dalle opere citate in precedenza, potrebbe diventare seriamente uno dei migliori indie sul mercato. La open beta è prevista per la seconda metà del 2017, quindi non resta che attendere e che facciano tesoro di tutto ciò che non sta andando nella closed di adesso.