L’intelligenza Artificiale è una minaccia per la razza umana?

Altro che apocalisse zombie o guerre nucleari: secondo i più grandi scienziati del momento, ciò che potrà portare la fine della razza umana sarà l’incontrollabilità delle macchine. La lettera in cui è riportato ciò, promossa dal Future of Life Institute, è stata firmata da molti ricercatori mondiali tra cui Stephen Hawking ed Elon Musk.

Lo sviluppo delle IA rappresenta un importante punto di svolta per migliorare la qualità della vita mondiale, ma “deve fare solo quello che noi vogliamo che faccia”. Nella lettera sono riportate alcune “regole” che devono essere rispettate per mantenere il controllo sullo studio delle intelligenze artificiali: lo stesso Hawking si ritiene sicuro sulla possibilità che prima o poi il genere umano sarà sopraffatto dalle macchine.

tbhzfdynk8cebcehxbqe

”A breve termine servono ricerche sugli effetti economici dell’uso dell’AI per evitare che i sistemi intelligenti facciano perdere il lavoro a milioni di persone. A lungo termine invece i ricercatori devono assicurarsi che, nel momento in cui l’Intelligenza Artificiale avrà il controllo delle infrastrutture, siano in campo anche mezzi di contenimento nel caso in cui ci siano avarie nel sistema”.

Riguardo l’argomento anche il plurimiliardario Bill Gates si è detto “preoccupato per “la super intelligenza artificiale”, dichiarando la sua opinione a riguardo:

“All’inizio le macchine faranno molto lavoro per noi e non saranno super intelligenti. Questo sarà positivo se ben gestito. Alcuni decenni più tardi, tuttavia, l’intelligenza sarà forte abbastanza da diventare una preoccupazione”.

maxresdefault

In un mondo che vede uno sviluppo esponenziale della tecnologia, potremmo vedere scenari che solamente nei videogiochi o nei film abbiamo visto:

“Immagina un Mondo avvolto nelle tenebre in cui le macchine controllano il destino dell’uomo. Immagina di essere l’unico in grado di cambiarlo. Prima che tu lo faccia, però, accadrà qualcosa di terribile.”

Terminator 3, le Macchine Ribelli.