Forza Horizon 2: Storm Island: la recensione di VMAG

Farò outing: alla veneranda età di 27 anni non ho ancora la patente. Abituato a viaggiare con aerei e treni, all’atto pratico non ho mai avuto bisogno di guidare. Questa scelta/casualità si rispecchia anche nei miei gusti videoludici, che mi portano per forza di cose lontano dal genere racing. Almeno, prima che incontrassi Forza Horizon 2. Privo di un metro di paragone con una controparte reale di un modello di guida, Forza Horizon 2 mi ha colpito fin da subito per l’immediatezza e la piacevolezza del suo game design. Mi accingo quindi con grande interesse a esaminare quello che sarebbe un grosso errore bollare come un semplice DLC. In realtà, a un’analisi più accurata, Storm Island introduce abbastanza di quelle variabili da farmi classificare questa offerta come una vera e propria espansione.

Come suggerisce il titolo, l’introduzione principale è quella degli agenti atmosferici più potenti, come le tempeste appunto. Pur essendo decisamente molto belli da vedere, non si tratta soltanto di effetti speciali fini a se stessi, ma di vere e proprie variabili che influenzano lo stile di gioco. Oltre alla variante climatica, sono state aggiunte nuove aree, veicoli ed eventi. In generale, se il gioco base è concentrato perlopiù sulle supercar, il DLC rende le cose più interessanti grazie all’introduzione dei veicoli fuoristrada.

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[su_column size=”3/4″]Storm Island è una tipica ambientazione di Forza Horizon 2, che riprende il gusto, l’esoticità e il senso delle proporzioni che già avevamo apprezzato nel gioco principale, e si lascia perdonare qualche riciclo di asset. La sua grandezza è buona, eguagliando quella della regione di Sisteron, ma il focus è maggiormente improntato verso lo sterrato. Non sapendo guidare, l’idea di potermi mettere al volante e godermi il panorama è una delle attrattive più grandi per un gioco del genere, e Forza Horizon 2 è uno dei pochi giochi che mi ha concesso la libertà di poter semplicemente gironzolare in giro sulla macchina. Fare lo stesso sulla turbolenta Storm Island è una vera e propria gioia per gli occhi. Al di là della delizia visiva, si tratta anche di una sfida per giocatori con un certo livello di esperienza, dal momento che il terreno tende a essere frastagliato e impervio, per cui avrete bisogno di munirvi di macchine con una buona tenuta di strada, e lo stesso vale per alcune, scenografiche, rampe naturali. Questo tipo di ambientazione, come dicevamo, è stato costruito intorno alle caratteristiche dei fuori strada, per i quali sarà disponibile anche una grande abbondanza di upgrade all’interno del negozio.[/su_column]
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[su_animate type=”fadeInLeft” duration=”2″]Gli alberi si piegheranno sotto il peso dell’acqua che scende dal cielo[/su_animate]

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Come abbiamo già accennato prima, il clima tende a essere un po’ pazzerello su Storm Island. In particolare, la pioggia da queste parti tende ad essere veramente intensa, e a modificare di conseguenza tutta l’ambientazione; gli alberi si piegheranno sotto il peso dell’acqua che scende dal cielo e si abbatte sul vostro parabrezza, mentre i fulmini scuoteranno la terra illuminando tutto il paesaggio. Non si tratta semplicemente di ghiribizzi scenografici, dal momento che il clima influenzerà direttamente il gameplay, sia prima che durante le precipitazioni, rendendo personale e realistico l’open world; una volta che si è abbattuto un acquazzone, tanto per fare un esempio, le strade rimarranno sdrucciolevoli e fangose.

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Per quanto riguarda la semplice quantità di contenuti, Storm Island fornisce 90 nuovi eventi, per un totale di almeno 10 ore di gioco all’interno di tracciati del tutto nuovi; una delle sfide più interessante è rappresentata dai cosiddetti eventi Gauntlet, che vi chiederanno di guidare di notte e in nelle condizioni climatiche più avverse che possiate immaginare, proponendo una delle sfide più ostiche di tutto il pacchetto.

Nonostante personalmente apprezzi il livello di libertà concesso da Forza Horizon 2, credo sia comunque giusto che sia stato introdotto un maggiore controllo nella quantità di attività ai quali avrete accesso, anche perché le dimensioni della mappa sono ora più razionali e circoscritte. Ci sono diversi campionati da cui potrete scegliere, ma sono perlopiù specializzati nel campo dello sterrato, evitando quindi l’effetto dispersivo del gioco originale.
Il gioco funziona egregiamente anche se affrontato online, e il suo essere più conchiuso gli permette anche di avere una maggiore densità, impedendo ai giocatori di distanziarsi troppo l’uno dall’altro; data la natura off-road dell’esperienza, inoltre, tenderete probabilmente a scontrarvi di più con gli avversari, introducendo uno stile di gioco più intenso e fisico.

Vale la pena acquistare Storm Island? La risposta è un convinto sì. Questo perché non si limita a schiaffare nuovi contenuti (che, comunque, ci fanno tutt’altro che schifo), ma introduce nuove dinamiche che alterano le regole del gioco base ed elaborano sull’esperienza pregressa, ripresentandola in una veste interessante, nuova e gradevolmente estrema.