Recensione The Cirle

The Circle รจ ambientato in un futuro a noi molto vicino, quasi inconsapevole, dove l’evoluzione tecnologica e sociale che paventa รจ giร  qui. Circle รจ l’azienda che ha inventato TrueYou, un account con il quale รจ possibile effettuare qualsiasi operazione sul web: dal post sul social network alla prenotazione del concerto, fino ad arrivare al bonifico bancario. รˆ un po’ quello che sarร  Facebook fra non molto tempo. Ovvio che, per realizzare tutto ciรฒ, Circle deve immagazzinare gigalioni di dati (“ma per il vostro bene!”) e azzerare il concetto di privacy (“basta violazioni dei diritti umani!”). I capi dell’azienda sono due: uno รจ lo schivo businessman interpretato da Patton Oswalt, l’altro รจ Steve Jobs. Ok, si chiamaย Eamon Bailey, ma sono sicuro che a Tom Hanks abbiano detto: “Fai Steve Jobs”, e lui ha eseguito il comandoย con una naturalezza disarmante.

La protagonista รจย Mae, ragazza assunta con un lavoro entry-level, che ha il faccino di Emma Watson. Naturalmente, lei รจ perfetta per la parte: รจ la stessa che recita da quando aveva una decina d’anni. Ottiene il lavoro grazie a un’amica (Karen Gillian, laย Amy Pondย diย Doctor Who), che assisterร  con invidia alla sua scalata nelle gerarchie aziendali. Il momento รจ favorevole:ย Maeย entra nel “cerchio” giusto in tempo per la nuova trovata diย Eamon, ovvero una videocamera piรน piccola di una pallina da ping-pong, autosufficiente e praticamente invisibile.

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Mae risulta essere la piรน ingenua e ambiziosa allo stesso tempo.

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Il progetto รจ quello di installarle in ogni parte del globo, persino di farle portare h24 a politici in odor di scandalo. La scusa รจ ancora quella di garantire i diritti umani (“se accade qualcosa, noi lo sapremo”) e i dipendenti lo applaudono come una mandria di decerebrati. Ma la piรน ingenua e ambiziosa al tempo stesso รจ proprioย Mae, che passa dall’essere la prima della compagnia a risultare completamente “trasparente”. Dal giorno alla notte diventa cosรฌ idolo del web, grazie a legioni di folli che non hanno niente di meglio da fare che guardarla lavarsi i denti. Vittime collaterali sono i suoi genitori e l’amicoย d’infanziaย Maurice, costretti a colloqui privati con milioni di spettatori. E fino a qui, tutto bene.

Vi ha incuriosito almeno un po’ il personaggio di Mae?

The Circle รจ diretto da James Ponsoldt, che lo ha sceneggiato assieme a Dave Eggers, l’autore del best-seller del 2013 da cui รจ tratto. Io non ho letto il libro, anche se spero di recuperarlo al piรน presto, ma posso dire che ciรฒ che funziona sulla carta non gira altrettanto bene sul grande schermo. The Circle inizia benissimo, ma da un certo punto in poi precipita. Non che si tocchi un livello troppo basso, ma certo si poteva fare di meglio: i personaggi non hanno alcuna profonditร ; le motivazioni diย Maeย e la sua fedeltร  alla causa sono ai limiti del catatonico. Ma l’esempio lampante รจ quello diย Tyย (John Boyega,ย Finnย neย Il Risveglio della Forza), eminenza grigia di Circle, che non vuol vedere la sua invenzione trasformata in quello strumento da Grande Fratello.ย Quest’ultimoย compare giusto in qualche scena, solo per non farย risultareย troppo strano il suo ruolo da deus ex machina nella conclusione. Il finale รจ il momento piรน deludente, quasi sbrigativo nella sua urgenza moralistica: la possibilitร  di una societร  iper-controllata viene presentata come sogno utopico.

V MENSILE
V007 Mensile