Recensione Little Nightmares

Tarsier Studios รจ tornata e l’ha fatto nel migliore dei modi, presentando al mondo un piccolo gioiello che speriamo possa diventare, in un futuro non troppo prossimo, un’autentica pietra miliare di questo splendido medium che รจ quello dei videogiochi. Little Nightmares รจ la prima opera solistica dello studio svedese con un passato piuttosto travagliato per quel che concerne lo sviluppo del seguente titolo. Ma andiamo con calma, e prima di addentrarci meglio nel dettaglio scopriamo com’รจ nato: sviluppato inizialmente nel 2014 con il nome provvisorio di “Hunger“, dopo l’evidente fallimento (e purtroppo conseguente cancellatura) di City of Metronome, Tarsier Studios, durante un lungo periodo di transizione, non fece emergere molte notizie sul seguente gioco al punto che la critica (ed alcuni pubblisher) temevano che il progetto fosse fallito. Fortunatamente ciรฒ non avvenne, e, un bel giorno del 2015, Bandai Namco ufficializzรฒ l’accordo con gli sviluppatori svedesi regalando al mondo, due anni dopo, il prodotto che ormai tutti noi conosciamo (ma con un nome differente): Little Nightmares.

Il gioco ci porta a vestire i panni della piccola e misteriosa Six, una bambina di appena 9 anni vestita con un’ingombrante giubbettinoย giallo (che a primo impatto ricorda vagamente quella Coraline dall’opera cinematografica di Henry Selick)ย la quale si trova improvvisamente catapultata in una realtร  lugubre e assai angosciante: ella sembrerebbe essere prigioniera di una misteriosa nave denominata “Le Fauci” in cui dovrร  affrontare, nel corso del suo percorso, una serie di pericolose sfide alla ricerca della tanto desiderata libertร .

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Six รจ una bambina di appena 9 anni vestita con un’ingombrante giubbettino giallo, la quale si trova improvvisamente catapultata in una realtร  piรน grande di lei e assai angosciante.

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Nel viaggio che Six affronterร  emergeranno tanti elementi capaci di saper tenere a bocca aperta (e al tempo stesso creare suspance) al giocatore, il quale dovrร  affrontare delle creature che saranno ostili nei confronti della piccola bambina. Per poter superare questi ostacoli, bisognerร  comunque utilizzare dell’ingegno: il titolo, infatti, si presenta come un platform che ha al suo interno anche degli elementi puzzle.

Angosciante ma al tempo stesso affascinante.

Per quel concerne le ambientazioni, Little Nightmares ci presenta degli spazi assai vasti ma che, al tempo stesso, sono desolati. Questo fattore รจ voluto dallo stesso studio Tarsier per far si che il giocatore si possa trovare spesso a dover superare alcuni enigmi e fronteggiareย alcuni nemici che, data la loro imponenza, da sola non potrร  affrontare: lei รจ piccola e non possiede armi, l’unico oggetto che avrร  a disposizione sarร  un’accendino che le servirร  ad “illuminare” alcune zone completamente oscure. Gli unici amici che Six avrร  a disposizione sono delle misteriose carature denominate “Nomini” e, paradossalmente, il buio, visto come possibile alleato (e ancora di salvezza) nel quale la piccola bambina potrร  nascondersi nella speranza che il pericoloso nemico di turno non la trovi per poi acchiapparla e successivamente ucciderla. A proposito di uccisioni, se il giocatore รจ sadico, siamo lieti di potergli annunciare che durante la sessione di gioco potrร  “gustarsi” le diverse sfumature in cui la povera Six puรฒ perire (il cui pensiero, vagamente, riccorre agli ultimi capitoli di Lara in Tomb Raider). Tutto ciรฒ, perรฒ, a suo rischio e pericolo in quanto se non trova prima un checkpoint (nascosti un po’ in giro sotto sembianze di lumi nelle diverse mappe di gioco), rischia di dover ricominciare la sessione di gioco da capo.

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Little Nightmares ci presenta degli spazi assai vasti ma al tempo stesso desolati per far si che il giocatore si possa trovare spesso a dover superare alcuni enigmi le cui soluzioni risiedono in punti specifici dello scenario.

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Questo fattore delle morti, a primo impatto, puรฒ risultare certamente divertente ma al tempo stesso รจ anche abbastanza frustrante, poichรจ, a volte, si puรฒ incappare in fastidiosi problemi legati alla sensibilitร  del movimento dovuti alla levetta analogica del vostro controller. Sixย potrร  porre fine alla sua vita in svariate modalitร : si va dal classico salto nel vuoto con impatto devastante fino ad arrivare alle brutali morti dovute ai nemici di turno che comunque vi daranno filo da torcere (oltre a subire alcuni, ma ben fatti, jumpscare). Giร , perchรฉ non importa se siano uomini dalle braccia allungate o dei famelici cuochi cannibali, essi vi perseguiteranno e daranno comunque la caccia e, molto probabilmente,ย sempre ammesso che sappiate utilizzare bene i vostri riflessi (oltre che una buona dose di strategia nelle fasi stealth), vi uccideranno. Ovviamente ci tengo a sottolineare l’ottimo lavoro svolto dallo studio Tarser per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, che, salvo in alcuni rarissimi casi, รจ realizzata davvero bene.

Little Nightmares presenta un’ottimo lavoro per ciรฒ che concerne il character design.

Ma in un’atmosfera cosรฌ inquietante, non poteva mancare una colonna sonora altrettanto spaventosa: la musica, infatti, nel titolo รจ quasi del tutto assente. Questa scelta, per quanto coraggiosa, la trovo per certi versi un malus, ma per tanti altri motivi assolutamente saggia. Mi spiego meglio: in un contesto simile, il silenzio, i passi felpati che si potranno udire di Six, le urla dei mostri serviranno a sottolineare ulteriormente la suspance che il giocatore potrร  provare nello svolgere una qualsiasi azione, e dunque maggiore coinvolgimento emotivo.

Per concludere possiamo dire che Little Nightmares si presenta come un platform atipico (se confrontato con altri giochi del suo genere) e neanche troppo originale, poichรฉ, nell’immaginario collettivo, la sensazione di orrore si puรฒ fiutare anche in titoli precedentemente usciti quali ad esempio Limbo o Inside. Inoltre il gioco, per quanto poetico, non รจ adatto minimamente a chi รจ alla ricerca di un prodotto pieno di sfide e longevo, poichรจ รจ possibile esaurirlo in circa 4-5 ore di gioco (eliminando perรฒ i trofei e collezionabili che ovviamente allungano il ciclo vitale della produzione), tuttavia l’esperienza รจ variabile da giocatore a giocatore e, per quanto abbastanza breve, รจ comunque assai intensa e molto piacevole oltre che suggestiva.

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