Recensione La Bella e la Bestia

È ora di ritornare, dopo 26 lunghi anni, in uno dei castelli che più abbiamo amato fin dalla nostra tenera età, di rincontrare oggetti animati parlanti, di volteggiare in abiti sontuosi in una sala da ballo dorata che ci evoca dolci ricordi, di entrare in enormi biblioteche, di cantare in nome della libertà e della voglia di avventura, trovandosi faccia a faccia con essa, fissando il volto di una bestia i cui occhi umani sanno ancora parlare d’amore. La Bella e la Bestia è l’ultimo remake live action targato Disney; la trasposizione perfetta, o quasi, dell’insegnamento che si è sempre celato dietro ogni classico d’animazione dell’industria cinematografica più famosa di tutti i tempi:

Non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova in fondo al cuore.

Se siete pronti ad essere catapultati indietro nel tempo, armatevi di tutta la fanciullezza che è in voi ed aprite la mente al divertimento, alla nostalgia ed altre innumerevoli emozioni.

Il film, diretto da Bill Condon, ci da l’impressione che gli anni non siano mai passati e che un tocco di magia non guasta mai, permettendoci di ritrovare sempre quell’animo di bambino che è in ognuno di noi. La storia è raccontata in maniera del tutto fedele all’antenata pellicola d’animazione del 1991, con un pizzico di ironia in più e un approfondimento sul passato che non conoscevamo della vita di Belle e della Bestia, o Adam, il suo nome umano. La “principessa”, interpretata da una semplice e pura Emma Watson, viene etichettata in questo modo perché il suo destino nella storia è quello di sposare un principe.

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Emma Watson rispecchia lo spirito libero e ribelle di Belle.

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Talvolta non è errato sostenere che Belle non è mai stata, né ha mai voluto essere una vera e propria reale, ed è proprio questo il motivo per cui è stata scelta la famosa attrice per interpretarne il ruolo: Emma Watson, infatti, rispecchia molto il suo spirito libero e ribelle. Figlia di un inventore, Belle è una ragazza che ama leggere e sogna una vita fatta di avventure, distinguendosi pertanto dal resto degli abitanti del piccolo villaggio francese in cui abita, dove mai si è sentita compresa e accettata. Il desiderio di vivere una realtà diversa da quella in cui si trova si avvera tuttavia prima del previsto, in circostanze che in un primo momento sembrano però troncarle le ali, infrangendo all’apparenza i sogni che riservava per il suo futuro.

Emma Watson nei panni di Belle.

La storia si apre in un maestoso e sontuoso castello, dove un principe altezzoso e superbo viene punito da una maga, poiché ella vede che in lui non c’è amore, trasformandolo insieme a tutti gli abitanti della reggia:

Se avesse imparato ad amare e fosse riuscito a farsi amare a sua volta prima che fosse caduto l’ultimo petalo, l’incantesimo si sarebbe spezzato; in caso contrario sarebbe rimasto una bestia per sempre.

Qualche tempo dopo, in un paesino della Francia, una ragazza bella e gentile, Belle, che vive sola con il padre, si distingue dal resto del suo povero e ignorante villaggio, sognando una vita diversa, al di fuori di quel mondo. Un giorno, spaventata dall’arrivo improvviso del suo cavallo Philippe, disarcionato del suo cavaliere, scopre che il padre Maurice è in pericolo e corre in suo soccorso facendosi guidare dal destriero. Giunge quindi nel castello che abbiamo citato all’inizio della vicenda, scoprendo che il vecchio è tenuto prigioniero da un’orrenda bestia. Offrendosi, disperata, al suo posto, Belle inizia la sua nuova vita in quel luogo misterioso, scoprendo al suo interno oggetti parlanti che l’aiutano e le fanno coraggio, come il candelabro Lumière, l’orologio Tockins, Chicco, Mrs. Bric e tanti altri. In una delle sue passeggiate per i ricchi corridoi, tuttavia, la ragazza incappa in una stanza alla cui estremità vede una rosa ormai povera di petali. Incuriosita cerca di toccarla, ma in quel momento viene sorpresa dalla Bestia, che la costringe a scappare. Durante la fuga però, Belle viene attaccata da un branco di lupi e, cercando invano di difendersi, viene protetta dalla creatura, che nello scontro rimane ferito. Curandola, tra i due nasce un sentimento ancora acerbo, che si rivelerà essere profondo e sincero.

Il lungometraggio è in grado di rispettare ogni aspettativa che un fan Disney, o anche del solo titolo in questione, possa nutrire: a partire dalle scene, le quali si susseguono cronologicamente nello stesso ordine del primo film d’animazione, arrivando ai costumi, riprodotti senza alterare troppo quelli originali, ma minuziosamente realizzati, soprattutto quelli del ballo. I ricami dorati sull’abito della Bestia, che riprendono lo stesso colore del vestito di Belle, uniti entrambi allo sfondo della sala circostante, rendono la scena eterogenea e armoniosa. La scelta di Emma Watson in abiti senza corpetto non ha minimamente pregiudicato il loro fascino e la loro bellezza, dal primo da semplice contadinella, all’ultimo con motivi floreali sulla base bianca eterea. Per quanto riguarda l’aspetto della Bestia, possiamo sostenere che è stato davvero ben concepito: spaventoso quando serve, ma in un certo modo affascinante e misterioso, permettendo la concretizzazione di una reale attrazione da parte di Belle nei suoi confronti.

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Il lavoro dietro ai personaggi, in veste di oggetti animati, è a dir poco certosino.

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Passando invece al resto dei personaggi, nelle vesti di oggetti animati, il lavoro dietro di essi è a dir poco certosino per quanto riguarda in special modo Lumière e Tockins, i cui dettagli possono essere osservati in ogni angolo degli elementi a cui appartengono: un candelabro e un orologio a pendolo. Esaminando gli altri, probabilmente si sarebbe potuto fare qualcosa di più per Madame Guardaroba e Mrs. Bric, le cui personalità di certo non sono state perfettamente trasposte sugli oggetti che rappresentano; una particolare attenzione va posta invece a Spolverina, che, seppur di minor importanza, è stata sviluppata in un modo davvero soddisfacente.

In ordine da sinistra: Tockins, Mrs.Bric, Lumière e Spolverina.

Oltre all’importanza di seguire lo stesso filo temporale degli accadimenti dell’originale produzione, incrementata inoltre da brevi scene in un cui la storia viene maggiormente approfondita, il che non ci è affatto dispiaciuto, l’attenzione è stata inoltre posta alla colonna sonora, la quale è stata mantenuta, con l’aggiunta di brani inediti che hanno però arricchito, a nostro avviso, la totalità del comparto sonoro del film. Le canzoni del musical sono infatti le stesse, ma la scelta di attenersi ai testi autentici dei brani avrà fatto sicuramente storcere leggermente il naso a tutti coloro che non vedevano l’ora di mettersi a cantare le famose canzoncine. Abbiamo tuttavia apprezzato la decisione di lasciare invariata la famosa melodia “È una storia sai” cantata da Mrs.Bric durante il ballo, ormai un classico della storia del cinema d’animazione. Nulla da rimproverare alle capacità canore delle voci italiane di tutti i personaggi, davvero ben preparate, piacevoli da ascoltare e soprattutto non troppo diverse da quelle che siamo sempre stati abituati a sentire. Un applauso va sicuramente alle performance di Emma Watson che, mai eccessiva, dipinge perfettamente il carattere di Belle, senza mai storpiare il suo personaggio; lo stesso vale per Dan Stevens, il cui lavoro nei panni della Bestia con lo strumento del motion capture rende il mostro per certi versi “umano”, ispirando facilmente affetto.

In conclusione, La Bella e la Bestia è il film che gli amanti di questa fantastica storia d’amore sognano di vedere, permettendoci di ritornare a vivere le atmosfere incantate del castello, percorrendo di passo in passo i fatti e gli avvenimenti esattamente come ce li ricordavamo, di riascoltare ancora una volta le canzoni che da sempre ci portiamo dentro, facendoci divertire e sognare ancora; di riconoscere nelle espressioni di un grandioso Dan Stevens la Bestia che tutti temiamo e adoriamo, o la dolcezza di Belle nei lineamenti di Emma Watson e ultimo, ma non per importanza, anche il tanto fastidioso modo di fare di Gaston, riportato in modo eccelso da Luke Evans. Abbiamo avuto la possibilità di rincontrare i nostri vecchi amici: Lumière, il cui accento francese, però, questa volta ci è sicuramente mancato, Tockins e il suo rigoroso rispetto per le regole e Mrs.Bric, la cui voce ci ha fatto ancora una volta emozionare. Se volete reimmergervi nel vorticoso flusso di ricordi, o se semplicemente volete per la prima volta scoprire il mondo magico della Francia del ‘700 attraverso gli occhi innamorati di due creature tanto diverse quanto simili, non frenate le vostre menti e date libero sfogo alle emozioni, talvolta commuovendovi. Adesso tocca a voi: diteci la vostra sul film e partecipate al sondaggio votando qui sotto.

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