Monument Valley: la recensione di VMAG

Il mondo Indie è, per fortuna, un “luogo” dove sperimentare, dove sentirsi liberi dai dogmi imposti dal mercato, dove poter creare qualcosa che altrimenti difficilmente vedrebbe la luce. Nel marasma di titoli che affollano questo mondo, non esattamente tutti perfetti o di grande qualità, capita, ormai di frequente a dire il vero,  di trovare qualcosa le cui sole parole non bastano a spiegare. Questo è il caso di Monument Valley. La storia del team che sta dietro al titolo lo rende già di per se particolare, oseremmo dire diverso. Sviluppato da ustwo, studio di design Londinese con alle spalle oltre 10 anni di carriera che non si occupa di creare videogiochi ma di fornire contenuti creativi e servizi digitali a famosi partner internazionali quali Google, Nokia, Sony o Ebay. Cos’è Monument Valley? Non è da considerarsi solo come un semplice videogame, ma più come una raffinata ed elegante opera d’arte da portare sempre con se su smartphone o tablet.

Il team inglese ha così creato non un clone tra mille di un semplice puzzle game, ma un prodotto di notevole qualità, sicuramente ispirato alle opere dell’ artista Olandese Maurits Cornelis Escher, famoso per  le sue costruzioni impossibili, le quali giocano su illusioni ottiche ed inganni della prospettiva. La storia del gioco parla del viaggio di una principessa di nome Ida attraverso diversi monumenti, che costituiscono i livelli stessi, abitati dal popolo dei corvi. Lo scopo del gioco è quindi quello di raggiungere l’uscita attraversando un percorso a prima vista inesistente, ma che potrete scoprire manipolando alcuni elementi interattivi dei monumenti e che si paleserà così ai vostri occhi proprio grazie ai giochi di prospettiva. Il titolo dunque è davvero semplice nelle meccaniche, ed (aggiungiamo noi) è proprio così che deve essere, in quanto il suo scopo non è quello di frustrare il suo fruitore con un livello di difficoltà elevato, con un infinito numero di livelli a disposizione o con meccaniche che a dire il vero risulterebbero (e spesso lo fanno) scomode quando associate ad un dispositivo touch.

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Il suo scopo è, più che altro, di immergere il giocatore in un mondo stilisticamente ed artisticamente sublime, con una grafica minimale ma ricca nei colori e nei dettagli dei paesaggi onirici che raffigura, con un level design quasi perfetto e che si mantiene tale per tutto il tempo, facendogli vivere una storia intensa coinvolgente e straordinariamente evocativa anche se minimale, accompagnando il tutto con delle musiche e degli effetti che sicuramente non sono quanto di meglio visto sino ad ora in un videogame, ma perfettamente si integrano con l’atmosfera del titolo. Per quanto ci riguarda quindi il titolo va preso per ciò che è, essendo consapevoli al momento dell’acquisto di essere di fronte ad un titolo con un bassissimo livello di sfida e dalla logevità molto ridotta, ma praticamente esente da difetti. Il gioco è disponibile per iOS, Android ed Amazon apps.