Quattro parole in Horizon Zero Dawn hanno acceso, in America, un fuoco ancora vivo, che ha visto il web dividersi in due fronti. Sembrerebbe, infatti, che una nativa americana, Dia Lacina, abbia chiamato in causa il gioco per criticare la scelta degli aggettivi, ritenuti offensivi, usati per descrivere i personaggi delle tribù presenti nel titolo: selvaggi, impavidi, primitivi e tribali. Dia Lacina sostiene che tali definizioni “possono rafforzare le idee coloniali e razziste nei confronti dei popoli indigeni”.
Guerrilla Games, però, non ha fatto attendere la sua risposta, giunta dal designer Jhon Gonzales, che ha sostenuto che non era sua intenzione, nè del suo team, insultare o offendere nessuno, e più precisamente ha dichiarato che: “Nella cultura di Internet che abbiamo oggi, è impossibile predire chi potrebbe venire offeso, ma sicuramente non avevamo intenzione di risultare insensibili, o di offendere qualcuno”. Gonzales sottolinea, prendendo come esempio la parola inglese “braves” (audace, coraggioso), che il termine non si riferisce alla cultura in sè per sè, o alle persone che vi appartengono, bensì è un aggettivo per identificare una classe di guerrieri. Infine, Lacina ha concluso con un post su Twitter, in cui spera che il suo messaggio sia arrivato chiaro, e che porti, in futuro, le case di sviluppo a pensare due volte circa il linguaggio da utilizzare nei loro giochi. Cosa ne pensate voi? Da che parte vi schierate? Fatecelo sapere nei commenti.
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