Recensione Chime Sharp

Se ad un videogiocatore di 15 anni quanto ad uno di 45 venisse chiesto il primo esempio di puzzle game che gli passa per la testa, la risposta, con ogni probabilità (almeno per il 45enne) sarebbe sempre una e una sola: il Tetris. Dall’anno della sua pubblicazione (1984), i tetramini sono diventati un simbolo sacro del genere, che hanno preso nel tempo tante di quelle forme che sarebbe inutile elencarle. O forse si, quantomeno citando l’esempio del recente Tricky Towers, di cui vi abbiamo parlato qualche mesetto fa. Chime Sharp però prende in prestito l’idea di forme composte da quadratini e la trascina in una griglia più estesa, in cui vigono regole molto diverse dal titolo di Aleksej Leonidovič Pažitnov. Il titolo che andro a recensire è uscito su Steam nel luglio 2016, ed è il seguito di Chime, (2010); andiamo a vedere dunque come se la sono cavata gli sviluppatori di Twistplay in questa versione “sharp” (diesis, per chi non avesse avuto almeno una volta nella vita un’infarinatura di teoria musicale), nella sua versione PlayStation 4 rilasciata pochi giorni fa.

Dicevamo, i tetramini. O meglio, in questo caso dovremmo dire pentamini. Questo perché le diverse figure del gioco sono formate non da quattro, ma da cinque quadratini. Il vostro compito sarà quello di andare a farle combaciare in una griglia, creando dei quadrati (o rettangoli) di grandezza minima 3×3. Sarete voi a decidere dove piazzarli, non esiste “l’effetto gravità” alla Tetris. Una volta che avrete formato il primo quadrato, potrete continuare ad estenderlo fino a quando il tempo ve lo permetterà. Un indicatore vi farà infatti capire se potrete ancora allargarlo, facendovi più punti, oppure no. Una volta chiuso il quadrato, per cancellarlo dalla griglia avrete bisogno di quello che, a tutti gli effetti, è un metronomo all’interno del gioco.

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[…] dovrete far sudare le vostre mani e far lavorare tanto il cervello.

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Mi spiego meglio. Oltre alla componente rompicapo, l’elemento portante è il sonoro (di cui parlerò più nel dettaglio in seguito). Ogni stage ha un brano musicale, ogni brano (nuova infarinatura musicale) ha un certo numero di bpm (battiti per minuto, unità di misura della frequenza di un pezzo). In Chime Sharp il tutto si traduce con una barra che passa per lo stage. Più i bpm sono alti, e più questa barra andrà veloce. Quando questo metronomo andrà a sbattere contro uno dei quadrati/rettangoli che avete formato, lo cancellerà dal livello, colorando la griglia. Il vostro compito sarà quello di coprire di colore lo stage il più possibile. Questo è, in sintesi lo scopo del gioco. Ma per arrivare a percentuali decenti, fidatevi, dovrete far sudare le vostre mani e far lavorare tanto il cervello.

Le zone che riuscirete a coprire saranno colorate in modo più chiaro. In basso è segnata la percentuale sul totale della griglia. Quella rossa è la barra in stile metronomo.

Il gioco ha quattro modalità diverse (5 con l’allenamento libero), distribuite equamente nei 16 livelli di gioco. Nella prima, quella standard, dovrete colorare lo stage il più possibile, dando però sempre un’occhio al tempo. I pochi minuti a disposizione saranno infatti il vostro primo vero nemico. Se sarete bravi e riuscirete comunque a coprire almeno il 60% del livello, sbloccherete la modalità Sharp. Qui non vi dovrete preoccupare di alcuna clessidra, ma dei “residui” dei pentamini che non sono riusciti a far parte di un quadrato/rettangolo. Dopo un tot di tempo, infatti, queste “scorie” verranno eliminate automaticamente dallo stage, facendovi perdere una vita. Dieci vite perse, game over. Se riuscirete (ve lo ridico di nuovo, proibitivo) a coprire il 60% di Sharp, sbloccherete la modalità Strike, dove le vostro capacita di pensiero verranno messe ad una prova ancora più ardua. Dovrete coprire la griglia in appena un minuto e mezzo. Infine, se riuscirete (se), a fare il 100% nella modalità standard, sbloccherete la modalità Challenge, dove avrete a disposizione un determinato tipo di figure da usare.

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I 16 brani di Chime Sharp vi accompagneranno prendendo forma durante ogni partita.

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Un paragrafo a parte è doveroso dedicarlo al sonoro di Chime Sharp e di come si incastri in modo delizioso con la componente gameplaystica, in un vero punto di forza caratteristico del titolo. Non è un caso che, sul sito ufficiale del gioco, ci sia una parte dedicata interamente ai musicisti che hanno collaborato all’opera. Da influenze hip-hop alla musica elettronica: i 16 brani di Chime Sharp vi accompagneranno prendendo forma durante ogni partita. Inizierete infatti ogni match con una base musicale svuotata, semplice, e, man mano che colorerete la griglia, andranno ad aggiungersi suoni e strumenti, facendo esplodere il brano. Personalmente ho trovato emozionante vedere come, dopo aver fatto una buona serie di punti, la musica si trasformava e accompagnava il mio grado di soddisfazione. Andando più nel dettaglio, e al mio gusto, ho trovato strepitosa la traccia del sesto livello, Matador FFL del musicista Tom “Los” Rowland. Il tutto, poi, combacia alla grande con lo stile grafico minimale ma funzionale del gioco.

Questa è la modalità Sharp, con le 10 vite mostrate in alto.

Come ho provato a farvi capire precedentemente, il gioco è estremamente difficile, non adatto per un pubblico che cerca soddisfazioni facili. Per governare a pieno le sue meccaniche dovrete fare tentativi su tentativi, e la difficoltà elevata del titolo potrebbe scoraggiare una buona fetta di pubblico, con abbandoni dopo poche sessioni. Ho trovato qualche problemino anche nel posizionare i pezzi nei momenti più concitati, ma probabilmente devo dare la colpa ai miei nervi tesi. In alcune situazioni, cioè, ad un mio movimento dello stick non è corrisposto il movimento della figura, facendomi spingere istintivamente la X e posizionando il pezzo nel luogo sbagliato. Rabbia.

In conclusione, Chime Sharp è un gioco da non prendere alla leggera, neanche da una partita e via. Per capirne bene le meccaniche bisogna sudare e tenere in allenamento il cervello. Un buon numero di livelli e le quattro modalità disponibili rendono il gioco potenzialmente infinito, ma dovrete riuscire a superare lo scoglio dell’elevata difficoltà. Sbloccare alcune modalità sarà infatti proibitivo, e ciò potrebbe far allontanare alcuni giocatori, facendo abbandonare presto il pad. Se però vi piacciono le sfide, i record e le classifiche online, questo titolo potrà darvi delle soddisfazioni. Se poi apprezzate i lavori che collegano gameplay e sonoro di alto livello, andate sullo store e fatelo vostro.

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