Molti anni fa, la distribuzione di videogiochi, soprattutto in Italia, non era come oggi: tantissimi titoli semplicemente erano introvabili per la maggior parte di noi. Ancora ricordo quando la prima PlayStation era laย console di punta, capace di far scoppiare una vera e propria febbre del videogioco. Spesso andavo nel mio negozietto di fiducia (purtroppo non abitando in una grande cittร era per me impossibile visitare retailer importanti) e la scena era sempre la stessa: ben pochi titoli originali, spesso giร giocati da un amico, e la consapevolezza di dover ricorrere a metodi non-convenzionali per ottenere il gioco che avevo visto in pubblicitร . Certo, giร con l’Amiga 500 la pirateria aveva spopolato, ma sono troppo giovane per raccontarvi le mie esperienze con il famosissimo computer, dunque scusate se ometterรฒ questa parte. Tornando ai giorni nostri, ben 20 anni dopo l’avvento della PlayStation c’รจ ancora chi scarica illegalmente i giochi, nonostante gli innumerevoli metodi per godersi la propria copia con pochi spicci.
Uno dei principali problemi dell’epoca era sicuramente trovare un videogioco: il negozietto di fiducia non poteva ordinare l’intera line-up al tempo, avrebbe solamente firmato la sua condanna a morte visto il mercato, soprattutto in Italia, piuttosto acerbo. Adesso basta accendere il computer per ricordarsi di Amazon, colosso online che spedisce in tempi record, oppure uscire e visitare uno dei tanti retailer, come Gamestop. Pareti piene di videogiochi, uno diverso dall’altro, pronte ad essere svuotate dall’acquirente, affamato dell’ennesima avventura con pad (o mouse) alla mano. Grazie a questa evoluzione, c’รจ da dire che la maggior parte dei “pirati” dell’epoca ora comprano regolarmente le copie dei loro titoli preferiti, ma non tutti.
La pirateria รจ rimasta, pur se in dimensione minore, un problema che affligge l’intera industria: attendere che l’hacker di turno trovi la crack per accedere al titolo in maniera illegale e pubblichi il metodo purtroppo รจ ancora nella routine di molti. Prima di fare la morale (perchรฉ si, la farรฒ), penso sia lecito ragionare un attimo sugli effetti che l’azione puรฒ provocare. Un’azienda spende milioni (a volte anche centinaia) per finanziare un prodotto: sviluppo, marketing, comunicazione e il resto non costano 0. Considerando il fatto che nessuno al mondo fa qualcosa per perdere soldi, รจ logico pensare che se un’azienda pubblica il nuovo FPS da 200 milioni di dollari di budget, essa voglia perlomeno guadagnare qualcosa, mentre se qualche mese dopo il lancio nota una perdita ingente, il seguito del suddetto titolo probabilmente non si vedrร mai. Piratando un videogioco non solo si va a infrangere la legge, ma anche a mettere a rischio un eventuale seguito, oppure una nuova IP sempre della stessa compagnia, poichรฉ non siete solo voi ad approfittare delle copie illegali, purtroppo.
Molti, dopo aver tranquillamente affermato di piratare un videogioco, si difendono dicendo che il prodotto al lancio costa troppo (questa la scusa piรน sentita, a mio parere), dunque vi ricordo che nessuno vi obbliga a prendere un titolo al dayone, anzi alcune volte รจ meglio accaparrarselo a distanza di settimane, o mesi, cosรฌ che le varie patch perfezionino l’opera, togliendo praticamente tutti i bug. Se poi volete per forza prendere un videogioco al lancio, vi ricordo che oramai รจ semplicissimo trovare offerte per non pagarlo i 70โฌ che spesso vediamo nei negozi: permute dell’usato, bonus pre-order, shop online e prodotti in digitale. Il primo sistema รจ probabilmente il piรน conosciuto: riportando i vostri titoli, potrete prenderne uno nuovo a un prezzo irrisorio (Gamestop e Mediaworld mi vengono subito in mente). Il secondo consiste nel preordinare un’opera a un prezzo scontato grazie a offerte o eventi speciali da parte di una catena (qui invece penso a Unieuro). Il terzo invece รจ abbastanza semplice: uno store online puรฒ avere titoli a prezzo inferiore (Amazon ovviamente). L’ultimo รจ legato soprattutto al mercato PC: con l’avvento del digitale รจ possibile acquistare la chiave del prodotto anche a metร prezzo, se trovate l’occasione giusta.
In conclusione, il mio pensiero si rispecchia con quello del titolo: chi pirata i videogiochi si deve vergognare. Oramai ci sono mille modi diversi per non pagare un titolo a 70โฌ al dayone, dunque chi non puรฒ permettersi una spesa del genere puรฒ approfittare delle varie offerte o attendere che il prezzo scenda, come tutte le persone normali fanno. Nell’articolo vi ho anche lasciato delle dritte, citando i retailer italiani che spesso propongono questi sconti, nella speranza che qualcuno stoppi il download del torrent e pensi magari di andare al negozio di turno, scegliere un videogioco e acquistarlo, come dovrebbe essere normalmente.